Chi indossa la maschera

Poiché non posso dare per scontato che tutti sappiano cos’è, in ambito teatrale, la “maschera” proverò a darvene una spiegazione da profana.

Un attore, sul palcoscenico, indossa una “maschera” ogni volta che interpreta un personaggio. Questa “maschera” è assolutamente virtuale. Non è che in teatro vedete gli attori con le maschere “veneziane” o con quelle di “carnevale” tanto per intenderci. Il significato della “maschera” è un altro.
Ovviamente ogni attore possiede una sensibilità, una personalità, una vita propria ma quando è sul palco deve “diventare” un altro ovvero il personaggio al quale deve dare vita. Per fare ciò deve “calarsi” nella parte. La “maschera” ha la duplice funzione di celare il “vero” volto dell’attore e di mostrare il personaggio, nudo e crudo, con le sue ricche sfaccettature.

A ben vedere, anche noi, nella vita di tutti i giorni, siamo soliti usare una “maschera”. Quante volte ci è capitato di fare “buon viso a cattivo gioco”. Il nostro carattere, la nostra indole fa a pugni con la razionalità che ci invita ad assumere atteggiamenti, comportamenti “ad oc” per quella determinata occasione, ma che non ci sogneremmo mai di fare perché non fanno parte di noi. In quel momento, recitiamo un po’ anche noi.
In fondo, siamo tutti attori, nella commedia o tragedia della nostra vita.

Ora, il Manga-Anime di “Glass no kamen” è incentrato sul mondo del Teatro. Analizzando il character dei vari personaggi e l’evolversi della storia mi è nata spontanea una domanda. Vediamo se la pensate come me.

Maya Kitajima indossa una “machera” ogni volta che entra in scena ma è estremamente sincera, cristallina e spontanea , o forse priva di una qual forma di “malizia” , incapace di mostrare una maschera anche nella vita quotidiana.
Al contrario, Masumi Hayami ricco Presidente della Daito Art Production, ne indossa in continuazione al punto che nemmeno lui sa più chi è il “vero “ Masumi.
Freddo, cinico arrivista non esita ad usare la sua “influenza” nel mondo dello spettacolo per manipolare le recensioni sui giornali, le giurie, tutto per arrivare ad ottenere i diritti di rappresentazione della Dea Scarlatta. Poi, però, lo vediamo nella soprendente veste di benefattore, di ammiratore devoto di Maya. Ma guarda caso non riesce a farlo alla luce del sole, no, preferisce nascondersi dietro le non ben definite spoglie di un “misterioso ammiratore delle Rose Scarlatte”. Senza contare della “maschera” che indossa ogni volta che incontra Maya. Al punto che egli stesso rimane prigioniero del doppio ruolo che si è ritagliato senza sapere più come venirne fuori.

Badate, Masumi non è un personaggio facile, ne lineare, tutt’altro. Presenta sfaccettature intricate e complesse, che si dipanano come fili di un’intricata tela, nel corso della storia.  In perenne conflitto con se stesso, ma ammagliato da una ragazzina.
Non è presidente della più grande Casa di Produzione del Paese solo per “discendenza”. No. E’ abile nel suo mestiere, e denota una perspicacia notevole nell’individuare il talento degli attori. Questo, per quanto lui finga di non possederla, denota comunque una buona dose di sensibilità. Non si può amare l’arte e riconoscerne i meriti o i difetti se si è privi di “anima”. Maya ha il merito di riuscire a far tornare a galla questo lato del suo carattere, creduto morto e sepolto sotto le macerie di un’infanzia solitaria.

La domanda è una sola. Getterà alla fine, Masumi Hayami, la “maschera” e se sì….. quale???

Alla conclusione del manga…. l’ardua sentenza.

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