Il grande sogno di Maya (Garasu no kamen), Maya, Masumi  e tutti gli altri personaggi sono proprietà di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan Corporation, Orion e quanti aventi diritto alla divulgazione e pubblicazione del Manga medesimo. Questa fanfiction è stata creata senza fini di lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti vorranno leggerla. Nessuna violazione del copyright si ritiene, pertanto, intesa….

C'è un tempo per ogni cosa

By Aresian

Capitolo 8

Il sole faceva capolino tra sbuffi di nuvole in una tranquilla giornata autunnale mentre le prime foglie ingiallite cadevano dagli alberi tappezzando i giardini. Di ritorno da una breve passeggiata la Sig.ra Tsukikage venne avvertita da Genzo che avevano visite.
- Il Sig. Yamagishi? - chiese Chigusa perplessa mentre entrava in casa.
Genzo annuì.
- Sì, è insieme ad un signore che non conosco. Chiedono se potete riceverli? - spiego poi con calma.
Era strana quella visita, considerò la donna, ciò non di meno non poteva esimersi dal ricevere l'uomo che la stava ospitando presso la sua seconda casa.
- Arrivo subito - disse con decisione.

Facendo scorrere il pannello della porta, Chigusa gettò uno sguardo alla stanza dove, seduti su dei comodi cuscini, l'attendevano il Sig.Yamagishi ed un uomo giovane di bell'aspetto, elegantemente vestito, con folti capelli neri.
- Ah, ecco la Sig.ra Tsukikage - disse il Sig. Yamagishi notando il suo arrivo alzandosi in piedi, imitato dallo sconosciuto, proseguendo poi in tono formale - Sig.ra mi permetta di presentarle il Sig. Ishikawa -.
- Lieta di fare la sua conoscenza, Sig. Ishikawa - disse la donna facendo cenno ai due di riaccomodarsi mentre lei prendeva posto a sua volta di fronte a loro.
- Il piacere è mio Sig.ra - rispose Ken studiando il volto della donna, indubbiamente segnato dagli anni, dietro al quale si intravvedeva ancora la bellezza che aveva intravisto nelle fotografie e nei ritagli dell'epoca in cui calcava le scene di tutto il paese.
- A cosa debbo l'onore di questa visita, Sig. Yamagishi? - chiese a quel punto la donna, consapevole della lunga occhiata di studio che l'uomo le aveva rivolto.
- Vengo subito al punto Sig.ra Tsukikage. Questa visita è informale ma ha a che vedere con la messa in scena della Rappresentazione di Prova della Dea Scarlatta - spiego il Presidente dell'Associazione Nazionale per lo Spettacolo facendole provare un subitaneo campanello d'allarme.
- Potrebbe essere più preciso? - chiese guardinga, senza staccare lo sguardo dallo sconosciuto che sostava, in silenzio, di fronte a lei.
- Certamente. Come sappiamo entrambi si è rivolta all'Associazione, che io rappresento, per avere il sostegno e la cura necessarie alla messa in scena dei due spettacoli di prova e della Rappresentazione Definitiva della Dea Scarlatta. Come da sua disposizione sono stati presi accordi affinché la produzione non venisse concessa a terze parti tuttavia il rinvio di tre mesi, se da un lato è stato necessario per garantire l'equità del confronto tra i due cast, ha però messo in difficoltà alcuni dei nostri sponsor - iniziò a spiegare Yamagishi.
^Masumi Hayami^ pensò immediatamente la donna. ^Ecco perché si è battuto per ottenere il rinvio della data degli spettacoli^. La rabbia che provava, sorda, in fondo al cuore, nessuno avrebbe potuto capirla. Perché non la lasciavano in pace? Perché sia lui che il padre non la smettevano di darle il tormento? Era stanca, veramente stanca di lottare contro di loro. Masumi Hayami era sempre un passo avanti a lei.
Ken notò immediatamente il pallore della donna. Masumi l'aveva avvertito. La Sig.ra Tsukikage avrebbe preso malissimo la notizia e sicuramente avrebbe compreso la trappola, quello che contava e che non sospettasse di lui e del ruolo che aveva in quella faccenda. A suo vantaggio andava il fatto che non essendo dell'ambiente la donna sicuramente non lo conosceva.
Con un gesto stanco della mano Chigusa chiese semplicemente - Questo che cosa significa, esattamente? -.
- Sig.ra Tsukikage, quanto lei sono impaziente di vedere tornare sul palcoscenico l'opera perduta di Ichiren Osaki e le ho dato la mia parola che ciò sarebbe avvenuto. Mi sono mosso per trovare altri sponsor ed è per questo che oggi sono venuto qui con il Sig. Ishikawa - spiegò l'uomo con pacatezza.
Chigusa rialzò la testa puntando nuovamente uno sguardo penetrante sul volto di Ken. Perché quell'uomo voleva sponsorizzare lo spettacolo?
- Sig. Yamagishi, permette? - disse quest'ultimo, intuendo che la donna a questo punto aveva più interesse che il discorso lo portasse avanti lui. L'anziano Presidente annuì.
- Sig.ra Tsukikage, in tutta franchezza io non ho mai, prima d'ora, fatto investimenti nel settore dello spettacolo, in particolar modo del teatro, in effetti la mia attività prevalente è incentrata in una Compagnia Multinazionale impegnata nell'estrazione di petrolio e gas naturali - iniziò a dire, porgendole il biglietto da visita notando come la donna continuasse a studiarlo con attenzione - Ciò non di meno sono un uomo d'affari e tendo a diversificare i miei investimenti in denaro. Solitamente investo in opere d'arte e la Dea Scarlatta è indubbiamente un'opera teatrale di grandissimo valore. Il ritorno economico derivante dallo sfruttamento della medesima sarebbe indubbiamente considerevole. Non mi fraintenda, io non ho mire sui diritti di rappresentazione. Non occupandomi di teatro non saprei neanche come gestirli, quello lo lascio a chi è del settore - soggiunse accorgendosi del lampo irritato apparso nello sguardo della donna.
- Ne è sicuro Sig. Ishikawa? Di un'opera come la Dea Scarlatta sono i diritti a dare la maggior entrata economica - ribatté immediatamente la Sig.ra Tsukikage, ignorando lo sguardo confuso del Sig. Yamagishi.
Ken le concesse un sorriso franco, quella donna era esattamente come Masumi gliel'aveva descritta.
- Quello che dice è valido per chi ambisce al prestigio come produttore, gliel'ho detto non è il mio ramo di competenza. Ovvio non sono un filantropo e pertanto non sono disposto a co-finanziare i tre spettacoli in programma senza un mio tornaconto, ho precisato che intendo fare un investimento. Quello che io le propongo è un accordo, un contratto, di natura meramente finanziaria, con un vincolo di esclusiva per un anno - espose in tono pacato.
Lesse negli occhi della donna il dubbio ma non forzò la mano, doveva essere lei a chiedergli di darle ulteriori spiegazioni. Un silenzioso, e invisibile, braccio di ferro ebbe luogo tra i due fino a quando la necessità di avere risposta non spinse la Sig.ra Tsukikage a chiedere.
- Che genere di contratto? -.
Ken si rilassò lievemente, forse era riuscito ad aggirare la sua diffidenza, comunque non era il caso di abbassare la guardia.
- Un contratto di tipo manageriale in esclusiva della durata di un anno, vincolato non alla "persona" ma ai "diritti di rappresentazione". In questo modo chiunque erediti la Dea Scarlatta, detto in parole povere, sarà vincolato con me dal suddetto contratto e per le condizioni previste. In sostanza, per un anno intero io mi occuperò della gestione dei contatti con la stampa, eventuali sponsor pubblicitari e soprattutto di tutto l'aspetto finanziario-organizzativo con la casa di produzione scelta e la susseguente programmazione della tournée, in cambio di questa prestazione avrò il 35% delle entrate derivanti dai diritti di rappresentazione e delle entrate degli eventuali contratti pubblicitari. Allo scadere dell'anno il contratto automaticamente decadrà, nessuna clausola di tacito rinnovo sarà contemplata, ovviamente sarà possibile discutere un nuovo contratto di partnership con nuove condizioni tra le parti altrimenti, come si suol dire, amici come prima -.
La Sig.ra Tsukikage soppesò la proposta dell'uomo. In quel modo dava ad Ayumi o Maya il fardello di ritrovarsi vincolate per un anno con un manager sconosciuto, per altro totalmente inesperto nel settore e c'era sempre il rischio che finisse con il cedere alle lusinghe di Masumi Hayami e della Daito.
- Mi dica cosa la lascia perplessa, Sig.ra Tsukikage. Cercherò di fugare i suoi dubbi - propose Ken, rendendosi conto che la donna era reticente.
- E' stato molto franco nel dirmi di non avere alcuna esperienza in ambito di teatro. Sarò altrettanto franca con lei. Questo potrebbe comportare un grosso rischio per l'attrice che erediterà la Dea - disse Chigusa, parlando chiaro.
- Sig.ra, non sono esperto del settore ma so riconoscere un contratto vantaggioso da una fregatura o non gestirei una multinazionale con uffici anche negli Stati Uniti. Non amo buttare i soldi dalla finestra, ho già a disposizione un valido consulente esperto del settore e nella fattispecie mi sono già debitamente documentato sulle varie case di produzione del paese con tanto di rendiconti finanziari e bilanci alla mano - rispose in tono serafico, aprendo la ventiquattr'ore e mostrando una pila di documenti relativi a quanto stava dichiarando, compreso un incartamento sulla Daito Art Production.
La Sig.ra Tsukikage rimase, inutile negarlo, sorpresa. Quell'uomo evidentemente non amava parlare a vanvera.
- Giusto per curiosità, visto che ha detto di essersi documentato, a quale casa di produzione pensa di affidarsi per la tournée? - chiese tuttavia con un lieve sorriso sulle labbra.
^Eccola la fatidica domanda!^ pensò Ken.
- Ho sentito dire che non vede di buon occhio la Daito Art Production. Se la cosa la fa sentire più tranquilla può chiedere di inserire nel contratto la clausola che vieta il ricorso alla medesima, l'avverto che dai dati in mio possesso non sarebbe saggio visto considerato che è tra le tre più solide e consolidate del paese e potrebbe garantire un'ottima forma pubblicitaria ma nessuno mi vieta di ricorrere ad una produzione straniera, in fondo ho molti contatti con l'estero e i soldi fanno gola a tutti - si limitò a dire. Ora non aveva altre carte da giocarsi, c'era da sperare che Masumi avesse ragione e la donna, vistasi ormai alle strette e con l'acqua alla gola, accettasse di firmare il contratto.
Chigusa abbassò il capo, si sentiva stanca e sconfitta. Non le piaceva l'idea di accettare quella proposta ma di fatto il Sig. Yamagishi era stato chiaro, non avevano altri finanziatori. Chi si sarebbe, in Giappone, opposto ora alla Daito?.
- Se inserirà quella clausola firmerò il contratto in quanto detentrice dei diritti della Dea Scarlatta - soggiunse alla fine in tono stanco. Da quando aveva conosciuto gli Hayami non era più stata padrona, in realtà, della sua vita. Quell'uomo, con tutti i soldi che aveva, forse avrebbe potuto costituire una giusta protezione per Maya se avesse assegnato a lei la Dea. Forse.
- Affare fatto - confermò Ken mentre un senso di comprensione per la sofferenza di quella donna lo pervase. Con calma vennero presi gli accordi per la firma del contratto e per il successivo annuncio alla stampa.

Sia Maya che Ayumi erano state convocate dalla Sig.ra Tsukikage il giorno seguente per essere messe al corrente della decisione che era stata costretta a prendere e perché potessero incontrare Ishikawa.
- So di avervi messo in difficoltà ma c'era necessità di ottenere un nuovo sponsor e non ho avuto altra scelta - disse in tono dispiaciuto alle due ragazze.
Maya si era subito sincerata che la Sig.ra stesse bene, aveva sempre timore che notizie come quella potessero aggravare le sue condizioni di salute e si era affrettata a rassicurarla che non doveva preoccuparsi per lei. Stessa cosa di fatto aveva detto Ayumi, gli occhiali da sole a proteggere gli occhi a scopo precauzionale, giustificati con una congiuntivite. Ayumi infatti non si era formalizzata più di tanto per quell'aspetto legato all'eredità della Dea Scarlatta. A lei interessava il ruolo, ottenerlo, quello che veniva dopo era un surplus. Si era poi rivolta direttamente all'uomo che aveva di fronte dicendo in tono misurato.
- Se sarò io ad ottenere i diritti di rappresentazione confido di poter avere un buon rapporto di lavoro con lei, Sig. Ishikawa - osservandolo con attenzione e riflettendo sul fatto che a questo punto ambiva ad incontrarlo spesso in futuro, in quanto "Dea Scarlatta".
Ken aveva stretto cordialmente la mano che la giovane attrice gli aveva teso rispondendo che ne era certo poi aveva osservato con sincera curiosità il volto solare e un po' intimidito di Maya Kitajima. C'era d'uscire di matto. Quella era la ragazza che aveva fatto perdere la testa a Masumi? Beh, decisamente era lontana anni luce dal prototipo perfetto di futura moglie del Presidente della Daito Art Production. Rammentò come Masumi lo avesse messo in guardia che a priva vista poteva sembrare anonima ma che "aveva il fuoco dentro".
- Spero che ci possa essere un proficuo rapporto di lavoro anche con lei Sig.na Kitajima - aveva detto in tono cordiale, rivolgendole la parola per primo. Un po' sorpreso la vide profondersi in un ossequioso inchino prima di dire in tono serio e lievemente imbarazzato.
- Sì Sig. Ishikawa. L'avverto subito che non sono molto brava con le pubbliche relazioni quindi mi sa che le darò qualche problema ma, se sarò io ad ereditare la Dea Scarlatta, le prometto che cercherò di seguire i suoi consigli di manager -.
La Sig.ra Tsukikage aveva levato lo sguardo al cielo come a significare che Maya non sarebbe mai cambiata, Ayumi aveva celato un sorriso divertito mentre Ken le aveva risposto serio.
- Lo terrò presente, Sig.na Kitajima -.
A quel punto la Sig.ra Tsukikage aveva ritenuto corretto che le due ragazze mostrassero parte del frutto del loro lavoro, in quelle settimane,  al Sig. Ishikawa così chiese loro di recitare la scena del risveglio dello spirito del susino millenario. Un po' sorprese le due ragazze accolsero la richiesta. Senza la scenografia non era facile rendere il personaggio. Entrambe sospettarono che la sensei in realtà le stesse mettendo alla prova e nessuna delle due aveva intenzione di fallire.
La prima fu Ayumi. Per poter rendere l'interpretazione fu costretta a togliere gli occhiali ma la penombra della stanza riduceva il fastidio che le derivava dalla luce del sole. Maya rilevò subito come l'armonia che aveva riscontrato in lei nella Valle dei Susini si fosse ora fusa con un'intensità recitativa pressoché perfetta. Per un attimo ebbe paura della rivale ma rammentò a se stessa che lei aveva la "sua" Dea Scarlatta. La Sig.ra Tsukikage approvò l'esibizione di Ayumi congratulandosi con lei per gli enormi progressi fatti, ciò nonostante la redarguì che mancava ancora qualcosa, era ancora troppo eterea. Doveva sondare ancora più in profondità il mistero della Dea. Ken era rimasto abbagliato dalla grazia della giovane attrice e da profano l'aveva seguita con attenzione crescente, catturato dalla leggerezza e morbidezza dei suoi gesti. Ora toccava a Maya. La giovane ricercò quella sensazione di "annullamento dell'io" che aveva sperimentato nella Valle dei Susini, non era facile ritrovarla lì, in quella stanza, ma poteva riuscirci. Per un paio di minuti nulla si mosse nella stanza, Maya sembrava essere diventata un tutt'uno con la parete alla quale si era appoggiata e poi lento, struggente, il risveglio della Dea, meno sinuoso e aggraziato di quello di Ayumi ma altrettanto affascinante e incantevole. La mimica di Maya era più essenziale ma ciò non ne sminuiva la grazia. Due interpretazioni diverse eppure entrambe potenti e dotate di forte attrattiva. La Sig.ra Tsukikage confermò che anche Maya aveva fatto molti progressi ma doveva trovare più fluidità nei movimenti, doveva approfondire la "forma". Ken, decisamente impressionato da quella brevissima esibizione, iniziò a riconsiderare l'idea di seguire più spesso le rappresentazioni teatrali. Masumi aveva ragione, quella ragazza aveva qualcosa di speciale anche se non avrebbe saputo definire esattamente ... cosa.
Quando le due giovani si erano allontanate dalla casa della sensei Maya si era arrovellata il cervello per ore rammentando le parole del Sig. Masumi "Sarò costretto ad agire in modo poco ortodosso" domandandosi se quell'uomo, il Sig. Ishikawa, non lavorasse per lui. In cuor suo sperò che quel contratto fosse la "mossa" che Masumi le aveva preannunciato anche se non riusciva ad essere del tutto tranquilla. Avrebbe voluto confidarsi con la Sig.ra Tsukikage ma aveva promesso di non parlarne neanche con lei senza contare che ora, se veramente quell'uomo lavorava per il Sig. Hayami, la Sig.ra Tsukikage avrebbe anche potuto arrabbiarsi con lei per averle taciuto tutto. Accidenti era indecisa sul da farsi. Forse poteva chiedere informazioni al Sig. Hijiri ma non sapeva esattamente che ruolo avesse come impiegato del Sig. Masumi, rischiava di creare solo dei guai.
^Sig.ra Tsukikage, mi perdoni. Mi scusi tanto, l'ho fatto per il suo bene^ pensò angustiata. Finché il Sig. Masumi non si fosse fatto vivo non avrebbe saputo come stavano realmente le cose poteva solo, come lui le aveva chiesto, fidarsi di lui.

Eisuke Hayami stava attendendo con impazienza il notiziario delle sei, le questioni politiche quanto i resoconti economici lo interessavano sempre ma non era per quello che era in fremente attesa quella sera. A interessarlo era stato l'annuncio, da parte dell'Associazione Nazionale dello Spettacolo, di una conferenza stampa convocata per dare importanti notizie al riguardo della messa in scena della Dea Scarlatta. Quel mattino, quando la notizia aveva fatto il giro dell'ambiente teatrale, aveva immediatamente chiamato Masumi alla Daito per chiedergli che cosa stava succedendo. Questi gli aveva risposto che non ne aveva idea e che stava facendo un giro di telefonate per scoprire qualcosa. Circa un'ora dopo lo aveva richiamato dicendogli che stando alle informazioni che aveva si trattava dell'annuncio ufficiale al riguardo degli sponsor dello spettacolo. Sarà ma lui non si sentiva tranquillo. Ogni volta che si parlava della Dea Scarlatta fremeva nel rammentare che ancora non era riuscito ad entrarne in possesso. Non appena sul video comparve l'immagine del Presidente Yamagishi e della Sig.ra Tsukikage ordinò alla cameriera di alzare il volume.
- Signori, Vi ringrazio per essere venuti oggi a questa conferenza stampa - esordì l'anziano Presidente - Non mi dilungherò nei convenevoli giungendo subito al dunque. Siamo qui per annunciare che un nuovo sponsor si è unito a quelli preesistenti consentendoci di poter garantire una produzione degna del valore del capolavoro creato da Ichiren Osaki in totale autonomia e senza fare ricorso, come ci siamo sempre prefissati, alle produzioni tradizionali ma ancor di più che con lo sponsor stesso la Sig.ra Tsukikage ha siglato un accordo di partnership legato ai Diritti di Rappresentazione della Dea Scarlatta, da lei detenuti e che ha già annunciato di lasciare in eredità a l'attrice che otterrà definitivamente il ruolo tra Ayumi Himekawa e Maya Kitajima -.
- Che cosa? - urlò Eisuke cercando di alzarsi in piedi preda di un doloroso sconcerto.
- La Sig.ra Tsukikage stessa vi spiegherà i dettagli - proseguiva intanto Yamagishi cedendo la parola alla donna.
- Buona sera. Confermo che ho siglato questa mattina un contratto di esclusiva con uno sponsor che si farà carico non solo della Rappresentazione di Prova ma che avrà l'esclusiva anche della tournée successiva con l'attrice designata e per la durata di un anno intero gestirà gli interessi della detentrice dei diritti di rappresentazione. Permettetemi di presentarvi il Sig. Ken Ishikawa della Ishikawa Petrol Oil ....-
Eisuke Hayami non stava neanche più ascoltando.
- Il telefono - sbraitò rosso in volto per l'indignazione. Che cosa stava succedendo?

Nel cuore pulsante degli affari di Tokyo, nell'ufficio presidenziale della Daito, Masumi osservava con un sorriso divertito la medesima conferenza stampa. Immaginava già l'attacco di bile di cui doveva essere vittima il padre in quel momento. Ken era stato magistralmente perfetto nell'orchestrare l'affare con la Sig.ra Tsukikage, ora toccava a lui.
Il telefono squillò in quell'istante. Sapeva già chi lo stava cercando. Con un gesto indolente sollevò la cornetta.
- Sì? -
- Sig. Hayami, suo padre sulla linea 1 - disse semplicemente Mizuki.
- Me lo passi -
Il tempo che la comunicazione venisse trasferita e la voce tonante del padre gli giunse alle orecchie.
- L'annuncio di uno sponsor; Masumi? Che diamine stai combinando. Ti rendi conto che ora ha paralizzato i diritti di rappresentazione almeno per un anno? Avevi detto di avere la situazione sotto controllo... - iniziò a protestare vibratamente Eisuke mentre Masumi osservava ancora lo schermo e le immagini della conferenza stampa sempre più compiaciuto facendo cenno a Mizuki, che era apparsa sulla porta, di entrare e di chiedere il battente.
- Calmati padre, o ti sale la pressione. Sai che non ti fa bene - disse alla fine in tono pacato, spegnendo con il telecomando il televisore.
- Piantala di dire scemenze, Masumi. Esigo che tu trovi il modo di levare di torno quello sponsor, immediatamente -.
Il tono di Eisuke era alterato e perentorio. Quando si parlava di Dea Scarlatta perdeva la proverbiale calma.
- Se mi lasciassi parlare, padre, ti potrei rispondere che ho già preso le dovute contromisure. Tutto procede secondo i miei piani. Ora debbo sistemare ancora alcune cose qui in ufficio, non appena torno a casa ti spiegherò tutto nel dettaglio - disse in tono calmo e condiscendente.
Dall'altro capo del filo seguì un lungo silenzio. Poi, in tono più calmo, Eisuke si limitò a dire.
- Mi auguro per te che le contromisure siano più che efficaci, perché la piega che ha preso la faccenda non mi piace affatto. Vedi di non tardare - prima di sbattere giù la cornetta.
Masumi si lasciò sfuggire un sorriso cinico. ^Ti piacerà ancora di meno quando scoprirai che ti ho incastrato^ pensò ironicamente prima di rivolgere l'attenzione alla segretaria che, per tutto il tempo, era rimasta ad osservarlo in silenzio.
- Per ora non rilasciamo nessuna dichiarazione in merito. Debbo prima parlare con mio padre. Se Onodera mi cerca gli dica che sono impegnato in una riunione importante. Ah, rimandi anche il mio appuntamento con la Sig.na Shiori di stasera, spieghi pure che si tratta di un problema d'affari legato alla conferenza stampa al riguardo della Dea Scarlatta e che la contatterò io appena possibile - la istruì prima di prendere il soprabito dalla poltrona, la ventiquattr'ore e avviarsi verso la porta seguito a ruota dalla donna.
- Sarà fatto, Sig. Hayami. Se posso chiedere, qual è la contromossa che ha studiato? - interloquì quest'ultima mentre si fermavano davanti alla sua scrivania.
Masumi sorrise lievemente.
- Presto lo scoprirà, Mizuki - fu la risposta sibillina che le concesse prima di entrare in ascensore. La donna scosse la testa, perplessa. Decisamente il Sig. Hayami aveva in mente qualcosa e per una volta non aveva la più pallida idea di... cosa!

- continua -

TORNA A “ELENCO CAPITOLI”