Il grande sogno di Maya (Garasu
no kamen), Maya, Masumi e tutti gli altri personaggi sono
proprietà di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan
Corporation, Orion e quanti aventi diritto alla divulgazione e
pubblicazione del Manga medesimo. Questa fanfiction è stata
creata senza fini di lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti
vorranno leggerla. Nessuna violazione del copyright si ritiene,
pertanto, intesa….
C'è un tempo per ogni cosa
By Aresian
Capitolo 1
C'è
un tempo per ogni cosa. Un tempo per soffrire, un tempo per odiare ma
anche un tempo... per amare.
- Ha fatto questo? - il tono basso, velato di perplessità.
- Così mi è stato riferito, Signore - pacato e deciso quello dell'interlocutore.
Un sospiro basso ad accompagnare il flebile silenzio che seguì
quella conferma prima che con un lieve gesto della mano congedasse il
fidato collaboratore.
Una ruga di preoccupazione si aggiunse a quelle dell'età,
raggrinzendo la fronte spaziosa dell'uomo, mentre osservava il cielo
ove il sole pareva divertirsi a giocare con le nuvole, spostate dal
vento, e maculare il panorama di chiaro scuri come i pensieri che gli
attraversavano ora la mente. A disturbare la sua meditazione il suono
insistente del telefono. Sapeva già chi era e sapeva già
perfettamente che sarebbe stata una conversazione spiacevole. Con un
lampo determinato nello sguardo raddrizzò il busto,
appoggiandosi con maggior autorità allo schienale della comoda
poltrona. Prima avrebbe sistemato la questione più imminente poi
si sarebbe occupato anche del resto.
Un sole bizzoso illuminava le strade caotiche del traffico di Tokyo.
Centinaia e centinaia di impiegati che, come un fiume umano, emergevano
dai tunnel della metropolitana confluendo, in modo paradossalmente
ordinato, nei vari uffici del cuore pulsante dell'economia della
città. Tra questi anche lui, appena sceso dalla comoda berlina
aziendale, con la ventiquattr'ore al seguito e quell'incedere sicuro e
determinato mentre molte teste si chinavano ossequiose al suo
passaggio. Con un lieve cenno del capo rispose al saluto di chi aveva
osato occupare il suo stesso ascensore finché, solo, giunse
all'ultimo piano. Il suo passo attenuato dalla soffice moquette che
rivestiva il pavimento, raggiunse rapidamente la scrivania della sua
segretaria che già lo attendeva in piedi.
- Buon giorno, Sig. Hayami - disse prontamente Mizuki affrettandosi a
seguirlo nell'ufficio. Le era bastata una sola occhiata al suo viso per
intuire che dietro quell'apparenza glaciale era irritato. Oramai poteva
dire di conoscerlo piuttosto bene.
- Buon giorno, Mizuki - fu la risposta educata ma distaccata dell'uomo
mentre, con un gesto dettato dalla frustrazione, depositava un po'
energicamente la ventiquattr'ore sulla scrivania per poi slacciarsi la
cravatta e aprire il bottone del colletto della camicia, si sentiva
soffocare. La donna sospettava di conoscere le ragioni del suo
malumore. Era da venti minuti che il centralino sembrava impazzito. La
notizia dell'incidente occorso a Yu Sakurakoji sembrava l'argomento del
giorno seguito dal tam tam: che ne sarebbe stato della Rappresentazione
di Prova? Questo costituiva un vantaggio per il gruppo di Onodera o
meno? Inoltre circolavano dei rumors al riguardo della presenza a bordo
dell'Astoria del Presidente della Daito e di una delle candidate alla
Dea Scarlatta. Decisamente molto di cui spettegolare. Pure se Mizuki si
domandava come fossero finiti il Sig. Hayami e Maya Kitajjima sulla
stessa nave si guardò bene dal chiederlo. Con un lieve cenno
della mano, Masumi la autorizzò di fatto ad aggiornarlo sulla
situazione.
- Sig. Hayami ho provveduto a cancellare tutti gli appuntamenti per
oggi, come mi è stato richiesto da suo padre, e a spostarli per
la giornata di domani e venerdì. Abbiamo poi il problema della
stampa che continua a fare pressioni per avere dichiarazioni ufficiali
al riguardo dell'incidente che ha visto coinvolto il giovane Sakurakoji
- iniziò a interloquire la donna.
Masumi storse le labbra in chiaro cenno di disappunto. Rammentava
ancora l'ordine paterno quella mattina, prima che uscisse di casa.
- Ho già avvisato la tua
Segretaria di annullare tutti i tuoi appuntamenti per il pomeriggio. Ho
preso l'abitudine di trattare gli affari all'ora del tè e tu
oggi hai affari da discutere con me, vedi di non tardare -.
Con tutta probabilità o voleva discutere delle ripercussioni
riguardo i diritti della Dea Scarlatta legate all'incidente del
ragazzo oppure Shiori o la famiglia Takamiya avevano fatto pressioni
perché intercedesse a rimettere in riga il figlio recalcitrante
dopo l'episodio del giorno precedente. Rendendosi conto che Mizuki
attendeva paziente disposizioni si affrettò a dire.
- Per gli appuntamenti aggiorneremo l'agenda definitivamente più
tardi, vediamo di risolvere prima le questioni più urgenti.
Tanto per cominciare tenga a freno la curiosità della stampa
sulle condizioni di Sakurakoji, non ho ancora deciso come procedere al
riguardo. Prima preferisco parlare con il ragazzo, appena sarà
possibile, in ospedale. Pertanto per ora nessun comunicato ufficiale.
Qualora uscisse sui giornali qualche pettegolezzo al riguardo della mia
presenza sull'Astoria insieme a Maya Kitajima la risposta ufficiale
è che si è trattato di una serata d'affari legata ai
diritti della Dea Scarlatta rimasta, per ora, in sospeso e dia la
stessa disposizione al Sig. Kuronuma. Dobbiamo, eventualmente, fare
dichiarazioni identiche. Mi faccia poi avere una lista di attori che
possano eventualmente sostituire Sakurakoji, il contratto stipulato tra
la Daito e il gruppo Takamiya e una tazza di caffè. Un ultima
cosa, non voglio essere disturbato pertanto filtri ogni telefonata, non
ci sono per nessuno salvo che sia il Sig. Kuronuma o l'ospedale, in
quel caso mi passi immediatamente la comunicazione -.
Mizuki annuì mentre prendeva rapidamente nota delle disposizioni.
- A proposito dei Takamiya, la Sig.na Shiori ha già chiamato due
volte cercando di mettersi in contatto con lei. Cosa devo dirle se
richiama? - chiese in tono professionale la donna.
Quella domanda gli fece provare un vago senso di disagio. A dire il
vero non aveva ben deciso come affrontare la questione con lei.
- Dille che sono impegnato e mi scuso ma non posso dedicarle del tempo
oggi, la richiamerò io appena possibile - si limitò a
dire in tono piatto.
Mizuki annuì prima di suggerire in tono pacato - Desidera che le mando il solito mazzo di fiori a titolo di scuse? -
Masumi fece un lieve cenno distratto d'assenso con la mano mentre accendeva il computer.
- Ah, a proposito. Sa per caso se alla Sig.na Shiori non piacciono le
rose scarlatte? - si sincerò Mizuki, rammentando una scena alla
quale aveva assistito qualche tempo prima.
- Come? - chiese spiazzato l'uomo, cercando lo sguardo della segretaria
- Francamente non ne ho idea. Perché me lo chiede? -
Che diamine stava passando per la testa della segretaria? Le rose
scarlatte erano sempre e solo state destinate a Maya, come se lei non
lo sapesse.
Mizuki si sistemò gli occhiali prima di decidersi a rivelare
quel dettaglio che l'aveva lasciata perplessa e sul quale aveva
riflettuto a lungo senza darsi una spiegazione.
- Qualche giorno fa mi è capitato di vedere la Sig.na Takamiya
distruggere delle rose scarlatte, mi è sembrato un comportamento
insolito fatto salvo che per qualche ragione non odi quel tipo di fiore
o forse chi le può avere inviate -. Il tono era pacato ma velato
di una certa diffidenza.
Masumi restò a guardare la segretaria con un'espressione
sconcertata dipinta sul volto. Rose fatte a pezzi? Non aveva senso.
All'improvviso ricordò un episodio accaduto una sera, quando si
era offerto di regalare a Shiori dei fiori, prima di un rientro da una
serata, ma rifiutandosi di farle omaggio di rose scarlatte. Possibile
che fosse quella la ragione? Comunque fosse, era irrilevante.
- Beh, in questo caso eviti quel tipo di rose. C'è altro? -
disse in tono distaccato. Stava perdendo tempo, aveva altro a cui
pensare che i gusti floreali di Shiori adesso.
- A dire il vero sì. Due giorni fa, quando ho tenuto compagnia
alla Sig.na Takamiya ho trovato questa sul sedile posteriore della sua
vettura - disse la donna porgendogli una busta all'interno della quale
capeggiava una foto di Maya, in abiti di scena, strappata. Sorpreso
Masumi rimase per un attimo con la foto tra le mani. Che diamine ci
faceva una foto di Maya nella macchina dei Takamiya? Preoccupato, ma
non volendolo dare a vedere, si limitò a congedare la propria
segretaria con un - Me ne occupo io, può andare -.
Mizuki annuì brevemente prima di eclissarsi. Rimasto solo Masumi
ignorò il lampeggiante cursore sul monitor per riflettere su
quella strana serie di coincidenze che in sole 48 ore aveva sconvolto
le sua vita preordinata ed incolore. Shori era consapevole, o quanto
meno aveva dei sospetti, dei sentimenti che lui provava verso Maya. La
donna aveva infatti palesato un comportamento chiaramente dettato dalla
gelosia e dall'insicurezza di una donna innamorata, ne era consapevole.
Emblematici al riguardo la foto strappata, la menzogna riguardo la sera
dell'aggressione e per ultimo quell'assegno. In fondo, per quanto
irritato, non poteva biasimarla ora se, irretita dalla galanteria che
si era sforzato di mostrarle, credeva di essere innamorata di lui e si
riteneva legittimata a difendere il "suo" compagno con i mezzi che
aveva a disposizione. Il solo pensare a se stesso in quei termini
"compagno" lo faceva rabbrividire. Ci aveva provato sul serio a far
funzionare quel fidanzamento forzato ma doveva essere onesto con se
stesso, già da tempo nutriva dubbi al riguardo di poterlo
portare sino al suo naturale epilogo, ovvero il matrimonio adesso meno
che mai. Non dopo quanto successo sulla nave con Maya, e l'acquisita
consapevolezza che la "sua" adorata ragazzina corrispondeva i suoi
sentimenti, anche se ancora come un bocciolo in fiore. Ora
l'unico suo desiderio era tornare libero da qualsiasi vincolo e
aspettare il momento e i tempi giusti per poter stare con lei. Non
avrebbe più mentito al suo cuore. Il solo ricordo di quanto era
successo sul ponte della nave lo faceva fremere. Maya, la sua
ragazzina, che candidamente accettava di andare a Izu per parlare, da
soli. L'abbraccio quasi disperato della giovane al molo, quando lo
aveva inseguito apposta pregandolo di aspettarla. Dannazione,
l'aspettava da anni, qualche mese in più che differenza avrebbe
fatto? L'avrebbe aspettata anche all'inferno se questo alla fine
l'avesse portato ad averla... completamente sua. Riflettendoci
aspettarla non era il problema, semmai il problema era risolvere
quell'ingarbugliato casino in cui era andato a cacciarsi accettando
quel dannato matrimonio combinato con Shiori. La consapevolezza di
voler annullare il fidanzamento cozzava con la realtà delle
difficoltà intrinseche in primo luogo di far mandar giù
al padre e ai Takamiya quella decisione e in primis come affrontare la
questione con Shiori stessa. Con un sospiro considerò che non
sarebbe stato facile chiudere con lei. Senza contare che i tentativi,
seppur maldestri, di Shiori per tenerlo lontano da Maya lo
preoccupavano. Con un sospiro esasperato si alzò in piedi e si
mise innanzi all'ampia vetrata a fissare … il nulla. In mezzo a
tutto quel rompicapo sentimentale si infilava anche l'incidente di
Sakurakoji che costituiva un triplice problema. In primis rischiava di
mandare a farsi benedire le possibilità di Maya di competere
equamente per la Dea Scarlatta, in secondo luogo mandava in crisi i
suoi piani per i diritti della rappresentazione stessa e non ultimo
stimava quel ragazzo, sapeva da Kuronuma quanto avesse dedicato alla
preparazione di quel personaggio, di Isshin. Non lo avrebbe sostituito,
se proprio non fosse stato necessario. Maya aveva bisogno dell'Isshin
di Sakurakoji e lui avrebbe fatto in modo che lei potesse recitare
accanto al suo partner ideale. Doveva fare qualche telefonata per
valutare le possibilità. Quelle elucubrazioni vennero al fine
interrotte da un discreto bussare alla porta. Poteva essere solo Mizuki
con quanto gli aveva chiesto di procurargli.
- Avanti - disse risoluto, tornando a sedersi dietro la scrivania. Era ora di mettersi al lavoro.
- Kid's Studio -
- Kitajima la piantiamo di avere la testa tra le nuvole? Gradirei ti
degnassi di prestare attenzione alle prove - sbottò Kuronuma
esasperato. Con Maya Kitajima in quei giorni provare era peggio che una
tortura. O assumeva l'espressione di un'anima in pena o, come ora,
aveva la capacità di concentrazione di un girino. Di questo
passo non avrebbero mai messo in piedi uno spettacolo degno di questo
nome.
Maya sobbalzò arrossendo. Il fatto è che non riusciva a
recitare con il cuore diviso in due dalla preoccupazione per
Sakurakoji, il suo Isshin sul palco, e il ricordo di quello che era
successo sul ponte della nave, ancora non credeva a quello che lei e il
Sig. Hayami si erano detti. Una parte di lei si sentiva in colpa verso
Yu e l'altra gridava di gioia perché Hayami ricambiava i suoi
sentimenti, ne era sicura, e aveva promesso di aspettarla. Si sentiva
così vile a pensare ad Hayami mentre Sakurakoji giaceva in un
letto d'ospedale.
- Chiedo scusa. Io... non riesco a trovare la concentrazione - farfugliò contrita.
Kuronuma era preoccupato quanto lei, senza Sakurakoji avrebbero dovuto
imbastire lo spettacolo con un sostituto che ovviamente non aveva la
preparazione e la conoscenza alle spalle del personaggio. Aveva sentito
pochi minuti prima il Sig. Hayami, preoccupato per le ripercussioni, ma
questi lo aveva placato dicendo che avrebbe aspettato il referto del
medico e parlato prima con il ragazzo, forse non era necessario
sostituirlo, forse si poteva trovare un'altra soluzione. Ok, se perdeva
la testa lui che era il registra il resto del gruppo sarebbe andato
alla deriva.
- Kitajima, siamo tutti preoccupati per Sakurakoji ma abbiamo uno
spettacolo da portare avanti - provò a scrollarla, ma osservando
i suoi occhi colmi di lacrime trattenute si convinse che non era il
caso. Meglio lasciarla andare a trovarlo all'ospedale, sinceratasi di
persona che non era moribondo in fin di vita forse si sarebbe calmata
un po'.
Fu in quel momento che un inserviente si avvicinò ai due recando una missiva urgente per Maya.
- Grazie - disse perplessa la ragazza, rigirando il biglietto dalla
carta patinata. Che fosse del Sig. Masumi? Aveva così tanto
bisogno di vederlo adesso, si sentiva così confusa.
- Di che si tratta? - chiese Kuronuma incuriosito.
Maya rilesse un paio di volte il contenuto del messaggio senza riuscire a capacitarsene.
- Non capisco. Qui c'è scritto che il Sig. Eisuke Hayami invita
le candidate alla Dea Scarlatta a prendere il tè presso Villa
Hayami questa sera alle cinque" disse dopo un attimo, l'espressione
chiaramente sorpresa dipinta sul viso.
- Come? - il regista era sorpreso quanto lei. - Sei certa che dica
Eisuke e non Masumi Hayami? - chiese poi grattandosi perplesso la
testa.
Maya fece un cenno di diniego mostrando il biglietto all'uomo che pur
trovando strana la cosa congetturò che forse c'era nell'aria la
proposta di rimandare la rappresentazione per consentire a Sakurakoji
di riprendersi dai postumi dell'incidente o forse non ci azzeccava
niente e voleva solo incontrare le due candidate.
- Ho saputo che era presente alla rappresentazione di prova nella Valle
dei Susini - si decise a dire dopo qualche istante - Non è un
mistero per nessuno che la Dea Scarlatta sia il maggior interesse di
Eisuke Hayami, forse vorrà fare una proposta ad entrambe in
previsione dell'imminente assegnazione del ruolo e dei relativi diritti
- si limitò a constatare.
- Io non ci vado - disse prontamente Maya, ripresasi dalla sorpresa. Sarebbe stato fare un torto enorme alla Sig.ra Tsukikage.
- Non agire d'impulso Kitajima. In questo ambiente e meglio non farsi
nemici. Senza contare che potrei anche sbagliarmi e magari si tratti di
un'incontro informale per chiedere a te e Ayumi se siete disposte a far
slittare la Rappresentazione di Prova in virtù dell'incidente di
Sakurakoji. Ad andare a Villa Hayami a sentire cosa ha da proporti non
ci rimetti niente, rifiutare l'invito potrebbe essere invece
controproducente - sentenziò Kuronuma per poi allontanarsi.
Fu quell'ultima considerazione che la convinse ad accettare, se poteva
essere un modo per aiutare Yu avrebbe sopportato la vista di Eisuke
Hayami. Una cosa positiva c'era in quella faccenda, in quello strano
invito, finalmente avrebbe visto in faccia il patrigno di Masumi e
colui che aveva tanto recato sofferenza alla sua sensei.
- continua -