Il grande sogno di Maya (Garasu no kamen),
Maya, Masumi e tutti gli altri personaggi sono proprietà
di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan Corporation, Orion e
quanti aventi diritto alla divulgazione e pubblicazione del Manga
medesimo. Questa fanfiction è stata creata senza fini di
lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti vorranno
leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene, pertanto,
intesa….
-
Maya! Maya, svegliati! - la chiamò di nuovo con preoccupazione
crescente.
Non ricevendo risposta, la prese in braccio con
delicatezza e la trasportò verso l'infermeria. Nel silenzio
della stanza la adagiò sul lettino prendendole la mano. La
scosse leggermente, si chinò sul suo viso e sentì
l'alito leggero del suo respiro accarezzargli i capelli. Posò
una mano sulla fronte fredda e madida di sudore. Mormorò
ancora il suo nome, allarmato.
Lei aprì gli occhi
lentamente, incapace di rammentare l'accaduto. Un profondo sguardo
azzurro la scrutava preoccupato. Cercò di alzarsi, ma una mano
ferma la costrinse a rimanere distesa.
- Che cosa mi è
successo? - sussurrò debolmente, portandosi una mano alla
fronte.
La domanda era più rivolta a se stessa che a
Masumi.
- Sei svenuta. Come ti senti adesso? Chiamo un dottore
per sicurezza.
- No! - gridò allarmata.
La risposta
decisa di Maya lo confuse.
- Ragazzina, sei svenuta e non ti
senti bene. Il tuo viso è pallido e mi sembri anche dimagrita,
non credi che sia meglio farsi visitare da un medico?
- No, sto
bene. Sono solo molto stanca. Le prove sono state estenuanti e in
questi ultimi giorni ho saltato qualche pasto. Non c'è altro,
le assicuro, signor Hayami - terminò la frase, imbarazzata.
-
Già, qualche pasto di troppo!
Aveva riacquistato la
lucidità necessaria per affrontarlo. Arrossì al
pensiero che Masumi l'avesse presa tra le braccia e trasportata in
infermeria.
Lo osservò, cercando di ritrovare la calma.
L'esigua lucidità svaniva completamente quanto lui le era
vicino. Il suo volto, inizialmente preoccupato, era tornato ad essere
impassibile. Sarebbe mai riuscita a comprendere l'animo di Masumi?
Nonostante i fatti le indicassero con chiarezza la natura del loro
rapporto, dai loro litigi alla data del matrimonio fissata da tempo,
il suo istinto continuava a tenerla incatenata ad una speranza della
quale non conosceva le origini.
- Mi sento meglio, ora. La
ringrazio per avermi aiutato. Adesso vorrei alzarmi - asserì,
emozionata dalla sua vicinanza.
Masumi la fissò, serio. Il
malore di Maya sembrava più preoccupante di quanto lei volesse
far intendere. Perché non le credeva? Era forse a causa di
Sakurakoji? In preda ad una rabbia a stento trattenuta, non riuscì
a celare il proprio sospetto.
- Sei certa che si tratti solo di
stanchezza e di qualche pasto saltato? Da come ti ho trovato,
sembravi più in preda ad un attacco di nausea.
Lo sguardo
accigliato fisso su Maya non dava adito ad equivoci sui suoi
pensieri.
Assalita da una rabbia incontrollabile, Maya sollevò
una mano, schiaffeggiandolo con forza. Il silenzio calò tra di
loro. Masumi si portò una mano sulla guancia arrossata.
-
Come si permette di fare certe insinuazioni! - si difese, stupita dal
proprio gesto impulsivo.
- Attenta, ragazzina! Potrei smettere di
essere gentile con te - la minacciò con voce dura.
Le
prese il mento con una mano costringendola a guardarlo fisso negli
occhi.
- Non mentirmi! Stavi soffrendo di nausea. Ti ricordo che
devi interpretare la dea scarlatta, se lo hai dimenticato. Sai
perfettamente che potrei impedirti di trovare ingaggi come attrice,
se solo lo volessi! Devo forse pensare che tu e il tuo ragazzo siate
degli sprovveduti?
La voce imperiosa di Masumi rivelava la
difficoltà di contenere la propria rabbia. Maya cercò
di schiaffeggiarlo di nuovo, ma una mano ferma la bloccò.
-
Le sue insinuazioni sono diffamanti, signor Hayami! Come si permette?
Quello che faccio nella mia vita privata non la riguarda! Io non ho
niente a che fare con la Daito, né mai l'avrò!
- Mi
riguarda, al contrario di quello che tu pensi. Tu apparterrai alla
Daito. Se vuoi continuare a recitare dovrai appoggiarti ad una grossa
compagnia. Sarai mia di nuovo!
Maya respinse la mano dal suo
viso. Bruciava dove lui l'aveva toccata. Le era dolorosamente
insopportabile il suo contatto. Lo amava tanto da stare male.
Sospirò, impotente, chiedendosi come mai finivano sempre per
litigare.
Masumi si allontanò da lei cercando di calmarsi.
La fitta di gelosia gli toglieva il respiro. L'idea che lei e
Sakurakoji fossero molto più che amici lo faceva impazzire.
Nonostante lei si fosse scandalizzata, non aveva negato apertamente.
Non disse più nulla ma un cupo pensiero gli sfiorò la
mente. Gli era impossibile non credere alla loro intimità. Lei
insieme a Sakurakoji era un pensiero insopportabile. Se fosse stato
al posto del ragazzo, non sarebbe riuscito a restarle lontano nemmeno
per un solo istante.
Era l'ultima persona che poteva
rimproverarla, visto che si ritrovava fidanzato con una donna che non
amava e che presto avrebbe sposato. Erano entrambi troppo alterati e
avrebbero continuato a ferirsi, se avessero proseguito la
discussione.
- Vedo che ti senti meglio, dalla veemenza con cui
mi hai aggredito. Ora sei troppo arrabbiata. Ma non credere che
lascerò cadere questo argomento con tanta facilità. Noi
non abbiamo ancora finito di parlare, ragazzina. Vieni ti accompagno
a casa - terminò la frase dolcemente.
- Non voglio alcun
aiuto da lei! - replicò, senza convinzione.
Maya era
sconvolta dai pensieri di Masumi. Rifletté che lasciargli
credere alla sua presunta relazione con Sakurakoji era, forse,
l'unico modo per difendersi dal disperato amore che nutriva per lui.
- Vedo che questa sera è inutile discutere con te. Ti
chiamerò un taxi, allora. L'aiutò a scendere dal
lettino. Senza dire una parola la prese per mano e si diresse verso
l'uscita. Fermò un taxi con un cenno della mano.
- Ora va
a casa e riposati. La prima della dea scarlatta è vicina e
vorrei vederti brillare sul palco.
La voce stranamente tranquilla
di Masumi la raggiunse mentre saliva sull'auto.
- Buonanotte,
ragazzina.
Rimase immobile a fissare il taxi che partiva,
portando Maya lontano da lui. La flebile speranza si stava lentamente
spegnendo, dopo la notizia che aveva appreso. Si diresse con passo
stanco verso la propria auto, ritenendosi disperatamente sconfitto.
Il
taxi la stava riportando a casa, ma il suo cuore era rimasto accanto
a Masumi. Nell'oscurità dell'auto si chiese se fosse stata una
buona idea non negare le sue insinuazioni, lasciandogli credere che
avesse ragione sulla presunta e molto intima relazione con
Sakurakoji.
Che cosa aveva sperato di ottenere mentendogli? Il
suo spirito non stava certamente meglio.
Gli occhi penetranti
l'avevano fissata a lungo, mentre il volto contratto esprimeva la sua
collera. Sembrava che fosse geloso. Scosse la testa, cacciando dalla
mente quel pensiero insensato.
Masumi era in procinto di sposarsi
e non avrebbe certamente perso il suo tempo dietro ad una ragazza
impacciata come lei.
Era molto probabile che la sua rabbia
nascesse dal fatto che qualcuno osasse sfidarlo, abituato com'era ad
impartire ordini e ricevere ossequi. Sarebbero mai riusciti a
capirsi, senza che ogni loro incontro degenerasse in lite? Masumi era
troppo diverso da lei, ma l'amore per lui non si sarebbe mai
cancellato dal cuore.
Tra un paio di giorni sarebbe salita sul
palcoscenico per interpretare la dea scarlatta. Le porte di un futuro
ancora incerto si sarebbero aperte, rivelandole il proprio destino.
Il matrimonio di Masumi era fissato per la settimana successiva.
Doveva dirgli addio. Lo avrebbe fatto dal palco, indossando un kimono
scarlatto, con le parole di Akoya.
- Masumi, ti regalerò
una dea scarlatta senza precedenti. Sarà il mio dono di addio,
perché io ti amo come nessuna altra donna potrà mai
fare - mormorò a se stessa, mentre il taxi si fermava davanti
a casa.
- continua -
E' vero, poichè la Miuchi non ha ancora finito la sua opera mi aggancio al numero 42 per proseguire....in attesa che lo completi lei.... sperando che non ci metta troppo tempo.... ^^