Il grande sogno di Maya (Garasu no kamen),
Maya, Masumi e tutti gli altri personaggi sono proprietà
di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan Corporation, Orion e
quanti aventi diritto alla divulgazione e pubblicazione del Manga
medesimo. Questa fanfiction è stata creata senza fini di
lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti vorranno
leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene, pertanto,
intesa….
Bussò
piano, con il cuore in tumulto per il desiderio di vederla. Maya aprì
la porta, trasalendo alla sua vista. Non era ancora pronta per
affrontarlo, ma la sua presenza di fronte a lei, le fece comprendere
che non avrebbe potuto rinviare un chiarimento tra loro.
- Posso
entrare? So che non mi aspettavi, ma desideravo parlarti.
Maya lo
fissò per un attimo, prima di scostarsi e lasciarlo entrare,
senza profferire parola.
Fece qualche passo incerto, infine si
decise ad affrontare l'argomento che più gli stava a cuore.
-
Ieri sera sei fuggita. Ti sei offesa per il bacio che ti ho dato?
Maya abbassò gli occhi imbarazzata.
- No, non sono
offesa, Sakurakoji. Non mi aspettavo che tu mi baciassi, tutto qui.
- Il tono della tua voce non promette nulla di buono. Ho la netta
sensazione che tu mi stia evitando. Ormai dovresti conoscere i
sentimenti che provo per te - mosse qualche passo verso di lei e
riprese a parlare - il mio timore è che tu sia così
presa dal teatro da non accorgerti di me.
Maya si sentì
profondamente in colpa, ma era consapevole che doveva dare una
risposta a Sakurakoji.
- Sei un caro amico per me, lo sai.
-
Solo un amico? - le chiese tristemente.
- Non mi è
possibile offrirti di più di una amicizia.
Sakurakoji non
fu persuaso dalla sua vaga affermazione e la incalzò per
ottenere un spiegazione più precisa.
- Non vuoi proprio
darmi una possibilità? Con il tempo potresti imparare ad
amarmi.
Maya cercò un appiglio per non rivelargli il
segreto nascosto nel proprio cuore innamorato e sofferente.
- Io
ti voglio bene come ad un amico, non posso amarti come chiedi.
-
Come fai a saperlo se non provi? Dall'amicizia può nascere un
tenero sentimento, perché mi rifiuti a priori? - replicò
Sakurakoji rifiutando di arrendersi.
Lei lo fissò
stringendosi le mani. Non voleva rivelare ciò che il suo cuore
custodiva tanto gelosamente. L'unico legame che la univa a Masumi
doveva appartenere a lei soltanto. Sospirò in preda allo
sconforto. Si rese conto che non poteva illudere Sakurakoji.
-
Perché il mio cuore appartiene ad un altro uomo - gli rivelò,
alla fine.
Sakurakoji la fissò con uno sguardo smarrito.
Tutto si sarebbe aspettato da Maya, tranne che amasse un altro uomo.
- Chi? - la aggredì apertamente, pentendosi all'istante
della propria irruenza.
Lo sguardo di Maya si rabbuiò, per
non illuderlo ancora, aveva riaperto la propria ferita, ammettendo,
di fronte ad un'altra persona, i sentimenti tanto a lungo celati nel
cuore.
- Non posso dirti di chi si tratta. E' un amore non
corrisposto e senza speranza, ma non riuscirò mai a spezzare
le catene che mi legano a lui - si interruppe, asciugandosi con
rabbiosa sollecitudine una lacrima che non era riuscita a trattenere
- sono stanca Sakurakoji, non vorrei sembrarti inospitale, ma avrei
bisogno di riposare - concluse, cambiando discorso.
- Come vuoi
Maya, non ti importunerò più su questo argomento, se
non lo desideri. Vado, così potrai dormire un po' - si
interruppe bruscamente notando il crescente pallore di Maya.
Corse
verso di lei, appena in tempo per sostenerla mentre si accasciava al
suolo.
- Maya!
Lei riaprì gli occhi, frastornata.
-
Sono svenuta? - gli chiese preoccupata.
- Sì. Stai bene?
Maya lo fissò e gli sorrise. Era davvero un caro amico.
-
Sto bene. Ultimamente ho mangiato poco a causa della tensione per
l'attesa della prima della dea scarlatta. Le prove mi hanno spossata,
mi sono impegnata con tutta me stessa. Voglio vincere la sfida con
Ayumi, non posso ammalarmi proprio ora.
- Così non va,
Maya! - la ammonì Sakurakoji - adesso ti porto a letto e
voglio che ti riposi fino a domani. Le prove generali ci attendono e
dovrai essere incantevole. Forza ti accompagno - le disse mentre la
sollevava tra le braccia.
- Sakurakoji, non devi, ce la faccio da
sola.
Lui si sforzò di scherzare, anche se il rifiuto di
Maya lo aveva gettato in una profonda malinconia.
- Dormi Maya -
le disse dolcemente, mentre la adagiava sul letto - io ti resterò
accanto fintanto che non ti sarai addormentata.
Un'ora più
tardi, Sakurakoji uscì dal suo appartamento, chiudendo piano
la porta alle sue spalle.
Si
destò di soprassalto, svegliata dalla luce brillante del
mattino. Aveva riposato, come Sakurakoji le aveva consigliato. Si
sollevò su un fianco e una profonda nausea le prese alla bocca
dello stomaco, costringendola a correre nella stanza da bagno.
Mentre si spruzzava il viso con l'acqua fresca nel tentativo di
riprendersi, il timore di perdere la sfida la agguantò di
nuovo.
Il profondo dolore che la faceva stare così male,
in realtà, era la consapevolezza che il matrimonio di Masumi
era imminente. Aveva cercato cancellarlo dalla mente, ma il tempo
l'aveva condotta di fronte alla data fissata. Era un confine che
avrebbe dovuto attraversare, suo malgrado, oltre il quale percepiva
solo dolore.
La consapevolezza di desiderare Masumi come uomo,
l'avrebbe tormentata con maggiore angoscia dopo il suo matrimonio con
Shiori.
Si asciugò il viso, cancellando con l'acqua anche
le tracce di sofferenza. Spostò con forza i propri pensieri
sulla intensa giornata che la attendeva.
Sentendosi meglio, si
vestì per recarsi all'ultima prova prima dello spettacolo,
sperando di non avere più malori.
Il
desiderio di vederla di nuovo prima della sua interpretazione di
Akoya aveva prevalso su ogni possibile comportamento razionale.
L'intensa emozione che lo catturava ogni volta che la vedeva sul
palco era pari all'amore che nutriva per lei come donna. Scese
lentamente dall'auto, rammaricandosi della incapacità di
gestire la propria vita.
La crescita professionale di Maya era
innegabile, ma lui sapeva che il talento della giovane doveva ancora
esprimersi al meglio.
Le scaramucce che lo avevano tanto
divertito quando lei era una ragazzina, adesso gli trasmettevano
l'amaro sapore di reali litigi, e le incomprensioni che essi
generavano si stavano calcificando senza indulgenza.
Il muro tra
loro cresceva, anche se una sottile vibrazione lo pervadeva ogni
volta che pensava a lei.
L'ammirazione per il suo carattere
tenace e combattivo, si era trasformata in amore man mano che Maya
diventava adulta. Negli scontri che ultimamente aveva avuto con lei,
entravano prepotentemente in gioco sentimenti che aveva cercato di
nascondere a se stesso per molto tempo.
Maya era pronta per
amare, e il suo folle terrore era che avesse già scelto
Sakurakoji.
L'ammiratore segreto era una figura paterna di
riferimento, che Maya, cresciuta, avrebbe presto abbandonato, per
rivolgere il proprio affetto verso un uomo reale. Il bacio che lei e
Sakurakoji si erano scambiati gli riaffiorò nella mente,
riaccendendo la fiamma della gelosia che, lentamente, gli consumava
la flebile speranza rimasta.
Abbandonò i pensieri
tormentati, entrando nel teatro. Gettando un'occhiata all'orologio si
accorse che era tardi e il silenzio che aleggiava nei corridoi gli
fece pensare che, forse, le prove erano terminate. Notò un
inserviente e lo raggiunse con passo deciso.
- Mi scusi, non c'è
più nessuno?
L'uomo sollevò la testa dal proprio
lavoro.
- Le prove sono finite da circa un'ora. E 'rimasta solo
una ragazza.
Masumi pensò subito a Maya. Era forse lei?
Cosa faceva da sola ancora nel teatro?
- Sa dirmi dove posso
trovarla?
- Sarà certamente in uno dei camerini.
Masumi
lo ringraziò educatamente e si allontanò.
Bussò
piano ed entrò, non ricevendo risposta. All'interno tutto
sembrava in perfetto ordine. Il silenzio nella stanza faceva pensare
che non ci fosse nessuno.
Stava per uscire quando udì un
suono soffocato provenire dal bagno. Preoccupato, bussò
leggermente e, non ricevendo risposta girò la maniglia.
Entrando, spalancò gli occhi per la sorpresa. Maya, a capo
chino, si sosteneva con un braccio appoggiato al muro mentre con
l'altro si teneva il ventre, singhiozzando. Masumi preoccupato si
precipitò verso di lei per sorreggerla.
- Maya! Stai male?
Lei sollevò sorpresa lo sguardo. Chiuse gli occhi mentre
una smorfia di dolore le si dipingeva sul volto.
- Maya, che
cos'hai? - le chiese di nuovo con tono allarmato.
Lei cercò
di allontanarlo con una mano.
- Non è nulla. Fra poco
starò meglio, sono solo stanca - balbettò in un
sussurro.
Le forze la abbandonarono improvvisamente e scivolò,
priva di sensi, tra le braccia di Masumi.
- continua-