Il grande sogno di Maya (Garasu no kamen), Maya, Masumi  e tutti gli altri personaggi sono proprietà di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan Corporation, Orion e quanti aventi diritto alla divulgazione e pubblicazione del Manga medesimo. Questa fanfiction è stata creata senza fini di lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti vorranno leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene, pertanto, intesa….

Il sole del domani

By Oscar1755

Atto V

Bussò piano, con il cuore in tumulto per il desiderio di vederla. Maya aprì la porta, trasalendo alla sua vista. Non era ancora pronta per affrontarlo, ma la sua presenza di fronte a lei, le fece comprendere che non avrebbe potuto rinviare un chiarimento tra loro.
- Posso entrare? So che non mi aspettavi, ma desideravo parlarti.
Maya lo fissò per un attimo, prima di scostarsi e lasciarlo entrare, senza profferire parola.
Fece qualche passo incerto, infine si decise ad affrontare l'argomento che più gli stava a cuore.
- Ieri sera sei fuggita. Ti sei offesa per il bacio che ti ho dato?
Maya abbassò gli occhi imbarazzata.
- No, non sono offesa, Sakurakoji. Non mi aspettavo che tu mi baciassi, tutto qui.
- Il tono della tua voce non promette nulla di buono. Ho la netta sensazione che tu mi stia evitando. Ormai dovresti conoscere i sentimenti che provo per te - mosse qualche passo verso di lei e riprese a parlare - il mio timore è che tu sia così presa dal teatro da non accorgerti di me.
Maya si sentì profondamente in colpa, ma era consapevole che doveva dare una risposta a Sakurakoji.
- Sei un caro amico per me, lo sai.
- Solo un amico? - le chiese tristemente.
- Non mi è possibile offrirti di più di una amicizia.
Sakurakoji non fu persuaso dalla sua vaga affermazione e la incalzò per ottenere un spiegazione più precisa.
- Non vuoi proprio darmi una possibilità? Con il tempo potresti imparare ad amarmi.
Maya cercò un appiglio per non rivelargli il segreto nascosto nel proprio cuore innamorato e sofferente.
- Io ti voglio bene come ad un amico, non posso amarti come chiedi.
- Come fai a saperlo se non provi? Dall'amicizia può nascere un tenero sentimento, perché mi rifiuti a priori? - replicò Sakurakoji rifiutando di arrendersi.
Lei lo fissò stringendosi le mani. Non voleva rivelare ciò che il suo cuore custodiva tanto gelosamente. L'unico legame che la univa a Masumi doveva appartenere a lei soltanto. Sospirò in preda allo sconforto. Si rese conto che non poteva illudere Sakurakoji.
- Perché il mio cuore appartiene ad un altro uomo - gli rivelò, alla fine.
Sakurakoji la fissò con uno sguardo smarrito. Tutto si sarebbe aspettato da Maya, tranne che amasse un altro uomo.
- Chi? - la aggredì apertamente, pentendosi all'istante della propria irruenza.
Lo sguardo di Maya si rabbuiò, per non illuderlo ancora, aveva riaperto la propria ferita, ammettendo, di fronte ad un'altra persona, i sentimenti tanto a lungo celati nel cuore.
- Non posso dirti di chi si tratta. E' un amore non corrisposto e senza speranza, ma non riuscirò mai a spezzare le catene che mi legano a lui - si interruppe, asciugandosi con rabbiosa sollecitudine una lacrima che non era riuscita a trattenere - sono stanca Sakurakoji, non vorrei sembrarti inospitale, ma avrei bisogno di riposare - concluse, cambiando discorso.
- Come vuoi Maya, non ti importunerò più su questo argomento, se non lo desideri. Vado, così potrai dormire un po' - si interruppe bruscamente notando il crescente pallore di Maya.
Corse verso di lei, appena in tempo per sostenerla mentre si accasciava al suolo.
- Maya!
Lei riaprì gli occhi, frastornata.
- Sono svenuta? - gli chiese preoccupata.
- Sì. Stai bene?
Maya lo fissò e gli sorrise. Era davvero un caro amico.
- Sto bene. Ultimamente ho mangiato poco a causa della tensione per l'attesa della prima della dea scarlatta. Le prove mi hanno spossata, mi sono impegnata con tutta me stessa. Voglio vincere la sfida con Ayumi, non posso ammalarmi proprio ora.
- Così non va, Maya! - la ammonì Sakurakoji - adesso ti porto a letto e voglio che ti riposi fino a domani. Le prove generali ci attendono e dovrai essere incantevole. Forza ti accompagno - le disse mentre la sollevava tra le braccia.
- Sakurakoji, non devi, ce la faccio da sola.
Lui si sforzò di scherzare, anche se il rifiuto di Maya lo aveva gettato in una profonda malinconia.
- Dormi Maya - le disse dolcemente, mentre la adagiava sul letto - io ti resterò accanto fintanto che non ti sarai addormentata.
Un'ora più tardi, Sakurakoji uscì dal suo appartamento, chiudendo piano la porta alle sue spalle.

Si destò di soprassalto, svegliata dalla luce brillante del mattino. Aveva riposato, come Sakurakoji le aveva consigliato. Si sollevò su un fianco e una profonda nausea le prese alla bocca dello stomaco, costringendola a correre nella stanza da bagno.
Mentre si spruzzava il viso con l'acqua fresca nel tentativo di riprendersi, il timore di perdere la sfida la agguantò di nuovo.
Il profondo dolore che la faceva stare così male, in realtà, era la consapevolezza che il matrimonio di Masumi era imminente. Aveva cercato cancellarlo dalla mente, ma il tempo l'aveva condotta di fronte alla data fissata. Era un confine che avrebbe dovuto attraversare, suo malgrado, oltre il quale percepiva solo dolore.
La consapevolezza di desiderare Masumi come uomo, l'avrebbe tormentata con maggiore angoscia dopo il suo matrimonio con Shiori.
Si asciugò il viso, cancellando con l'acqua anche le tracce di sofferenza. Spostò con forza i propri pensieri sulla intensa giornata che la attendeva.
Sentendosi meglio, si vestì per recarsi all'ultima prova prima dello spettacolo, sperando di non avere più malori.

Il desiderio di vederla di nuovo prima della sua interpretazione di Akoya aveva prevalso su ogni possibile comportamento razionale. L'intensa emozione che lo catturava ogni volta che la vedeva sul palco era pari all'amore che nutriva per lei come donna. Scese lentamente dall'auto, rammaricandosi della incapacità di gestire la propria vita.
La crescita professionale di Maya era innegabile, ma lui sapeva che il talento della giovane doveva ancora esprimersi al meglio.
Le scaramucce che lo avevano tanto divertito quando lei era una ragazzina, adesso gli trasmettevano l'amaro sapore di reali litigi, e le incomprensioni che essi generavano si stavano calcificando senza indulgenza.
Il muro tra loro cresceva, anche se una sottile vibrazione lo pervadeva ogni volta che pensava a lei.
L'ammirazione per il suo carattere tenace e combattivo, si era trasformata in amore man mano che Maya diventava adulta. Negli scontri che ultimamente aveva avuto con lei, entravano prepotentemente in gioco sentimenti che aveva cercato di nascondere a se stesso per molto tempo.
Maya era pronta per amare, e il suo folle terrore era che avesse già scelto Sakurakoji.
L'ammiratore segreto era una figura paterna di riferimento, che Maya, cresciuta, avrebbe presto abbandonato, per rivolgere il proprio affetto verso un uomo reale. Il bacio che lei e Sakurakoji si erano scambiati gli riaffiorò nella mente, riaccendendo la fiamma della gelosia che, lentamente, gli consumava la flebile speranza rimasta.
Abbandonò i pensieri tormentati, entrando nel teatro. Gettando un'occhiata all'orologio si accorse che era tardi e il silenzio che aleggiava nei corridoi gli fece pensare che, forse, le prove erano terminate. Notò un inserviente e lo raggiunse con passo deciso.
- Mi scusi, non c'è più nessuno?
L'uomo sollevò la testa dal proprio lavoro.
- Le prove sono finite da circa un'ora. E 'rimasta solo una ragazza.
Masumi pensò subito a Maya. Era forse lei? Cosa faceva da sola ancora nel teatro?
- Sa dirmi dove posso trovarla?
- Sarà certamente in uno dei camerini.
Masumi lo ringraziò educatamente e si allontanò.
Bussò piano ed entrò, non ricevendo risposta. All'interno tutto sembrava in perfetto ordine. Il silenzio nella stanza faceva pensare che non ci fosse nessuno.
Stava per uscire quando udì un suono soffocato provenire dal bagno. Preoccupato, bussò leggermente e, non ricevendo risposta girò la maniglia.
Entrando, spalancò gli occhi per la sorpresa. Maya, a capo chino, si sosteneva con un braccio appoggiato al muro mentre con l'altro si teneva il ventre, singhiozzando. Masumi preoccupato si precipitò verso di lei per sorreggerla.
- Maya! Stai male?
Lei sollevò sorpresa lo sguardo. Chiuse gli occhi mentre una smorfia di dolore le si dipingeva sul volto.
- Maya, che cos'hai? - le chiese di nuovo con tono allarmato.
Lei cercò di allontanarlo con una mano.
- Non è nulla. Fra poco starò meglio, sono solo stanca - balbettò in un sussurro.
Le forze la abbandonarono improvvisamente e scivolò, priva di sensi, tra le braccia di Masumi.

- continua-

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