Il grande sogno di Maya (Garasu no kamen), Maya, Masumi  e tutti gli altri personaggi sono proprietà di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan Corporation, Orion e quanti aventi diritto alla divulgazione e pubblicazione del Manga medesimo. Questa fanfiction è stata creata senza fini di lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti vorranno leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene, pertanto, intesa….

Il sole del domani

By Oscar1755

Atto IV

Come aveva previsto, dopo un breve riposo e una doccia rinfrescante, uscì per andare in ufficio. L’aspetto esteriore appariva quello di sempre.
Abituato da anni a mascherare i reali sentimenti del proprio animo, nessuno avrebbe detto che era rincasato appena un paio di ore prima, ubriaco.
Nascondeva, altrettanto efficacemente, il feroce mal di testa che continuava a torturarlo quale monito al proprio puerile comportamento. Vedere Maya tra le braccia di un altro uomo gli aveva fatto perdere completamente il filo della ragione, spingendolo a cercare, invano, conforto nell’alcool.
All’esterno l’autista lo attendeva, e mentre entrava nella limousine, si appuntò mentalmente di far riportare a casa la propria auto.
Chiuse gli occhi infastidito dalla luce accecante del sole del mattino. Inforcò un paio di occhiali scuri, ironizzando sul fatto che non li indossava mai. Aveva decisamente sperimentato il potere che Maya aveva su di lui.
Il rapporto di Maya con Sakurakoji era fonte di una folle gelosia. Cercò consolazione nel pensiero che lei non aveva mai dimenticato il suo ammiratore segreto. La gratitudine non era certo il sentimento che desiderava da lei, ma finché non veniva chiaramente respinto, forse avrebbe potuto sperare ancora.
Era consapevole che poteva pretendere chiarimenti da lei, solo se fosse stato il primo a comportarsi in modo logico, ma la coerenza gli difettava da parecchio tempo.
Tentò di tenere a freno la gelosia che gli impediva di agire razionalmente. C’erano ancora i diritti della dea scarlatta da ottenere e non poteva perdere di vista i traguardi che si era prefissato.
- Ho cambiato idea – disse con tono neutro, rivolgendosi all’autista – portami dalla signora Tsukikage.
Genzo fu stupito di vedere il signor Hayami, ma si fece da parte per lasciarlo entrare.
- Vorrei vedere la signora, se fosse possibile.
L’uomo scomparve per qualche minuto, lasciando Masumi ad attenderlo nell’ingresso. Erano passati diversi anni dalle intimidazioni espresse alla signora Tsukikage per ottenere i diritti della dea scarlatta.
I sotterfugi disonesti per contrastarla erano ormai un lontano ricordo, da quando Maya aveva stravolto la sua esistenza.
Era rimasto affascinato dalla gioia che esprimeva per il teatro, spinta da un passione che lui non aveva mai provato. Pensò che la propria analisi non era del tutto esatta. Le passioni che nutriva quando era bambino si erano spente nel confronto con il padre adottivo. Maya gli aveva semplicemente risvegliato le emozioni per la vita, a lungo sopite.
Non era più una ragazzina e Sakurakoji la stava allontanando da lui, o meglio dal suo ammiratore. Sarebbe arrivato il momento in cui Maya non avrebbe più avuto bisogno del suo sostegno e aveva la certezza che quel giorno fosse terribilmente vicino.
Il ritorno di Genzo interruppe il flusso dei suoi pensieri.
- La signora la riceverà, si accomodi pure, signor Hayami.
Entrando nell’elegante salotto, chinò il capo in segno di saluto.
- Buongiorno signora Tsukikage, scusi se la disturbo a quest’ora.
- Si accomodi signor Hayami – fece una breve pausa, osservandolo, quindi riprese – effettivamente sono sorpresa di vederla oggi. Credevo che fosse impegnato nelle sue speculazioni, in vista della prima della dea scarlatta.
Un sorriso amaro si dipinse sul volto di Masumi.
- Lei non ha una buona opinione di me, vero? - Dovrei? – gli fece eco, sollevando un sopracciglio, sorpresa.
- Devo ammettere che lei ha ragione. In passato il mio comportamento è stato effettivamente senza scrupoli.
Il silenzio calò tra di loro. La signora Tsukikage lo osservò, incerta se fidarsi dell’uomo che in passato aveva cercato di raggirarla più volte.
Masumi, d’altra parte, sapeva di essere sottoposto ad un attento esame, e attese che l’intuito della signora Tsukikage le suggerisse la risposta.
- Lei è cambiato Masumi, mi permette di chiamarla cosi? – disse infine.
- Ma certo signora. E che cosa ci sarebbe di diverso in me?
Il tono difensivo che aveva assunto, indicò che la signora Tsukikage aveva colto nel segno.
- Lei non è così sicuro di sé, come in passato. Sembra imprigionato nell’indecisione – considerò con sicurezza – non sembra più concentrato sui diritti della dea scarlatta.
Masumi la fissò negli occhi.
- E quale sarebbe il motivo di questo mio cambiamento?
- Il desiderio di rivalsa nei confronti di suo padre non è più prioritario, forse? Oppure non è più la dea scarlatta che desidera? O è l’amore la causa di tutto?
Masumi sussultò impercettibilmente, cercando di difendersi con ironia.
- Io innamorato? Suvvia signora Tsukikage, siamo adulti! Lei sa benissimo che il mio fidanzamento rispecchia meramente l’interesse per gli affari della famiglia Hayami.
- Masumi, io non parlavo affatto della sua fidanzata, ma di un’altra donna. Mi chiedo solo che cosa sarà disposto a fare per lei. Se metterà in gioco tutto, compreso se stesso, oppure si ritirerà, lasciando campo libero ad altri e si accontenterà di realizzare l’illusione di suo padre - mosse qualche passo verso di lui e proseguì – qual è il suo sogno signor Hayami?
Masumi strinse le labbra e le sorrise tristemente.
- Vedo che non posso ingannarla. Il mio sogno? Per molto tempo ho creduto che non si sarebbe mai realizzato.
- E ora?
- Ora è si è allontanato ancora di più da me – rifletté in un sussurro, come se parlasse con se stesso – ciò non toglie che io non desideri vederlo realizzato, dopotutto se sono un combattente negli affari, lo posso essere anche in amore, no?
- Le auguro di riuscire nel suo intento. L’esito della sua battaglia segnerà il confine tra la sua condanna e la felicità assoluta.
- Signora Tsukikage le ho tolto anche troppo tempo. Non ero venuto qui per affrontarla, ma semplicemente, per chiederle, in modo pulito questa volta, se lascerà alla Daito almeno l’incarico di allestire la scena per la dea scarlatta. Non le chiedo i diritti, ormai vi ho rinunciato da tempo. Sono convinto, e non sto mentendo, che debbano spettare alla vincitrice della sfida tra Maya e Ayumi.
Masumi si diresse verso la porta.
- I miei ossequi. Spero di rivederla presto.
Mentre usciva la signora Tsukikage si avvicinò a lui.
- Maya merita un futuro radioso accanto ad un uomo che la ami appassionatamente, perché lei saprà donare un grande amore all’uomo che sceglierà – si interruppe fissandolo negli occhi, quindi riprese – indipendentemente dall’esito della sfida tra Maya e Ayumi, lei sta dimostrando di essere un uomo Masumi. Avrà ciò che chiede. Affido alla Daito l’organizzazione dello spettacolo.
Lui la scrutò, trasalendo. La signora Tsukikage gli sorrise e richiuse la porta.
Masumi scosse la testa passandosi una mano tra i capelli.
- Vedremo se saprò essere uomo fino in fondo - mormorò a se stesso.

- continua-

TORNA A “ELENCO CAPITOLI”