Il grande sogno di Maya (Garasu no kamen), Maya, Masumi  e tutti gli altri personaggi sono proprietà di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan Corporation, Orion e quanti aventi diritto alla divulgazione e pubblicazione del Manga medesimo. Questa fanfiction è stata creata senza fini di lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti vorranno leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene, pertanto, intesa….

Il sole del domani

By Oscar1755

Atto II

Gettò una rapida occhiata all’orologio. Era in ritardo, come al solito. Rei suppose che Maya fosse immersa in uno dei suoi sogni ad occhi aperti e non si fosse resa conto del trascorrere del tempo. Erano diversi anni che la conosceva e non si stupiva più del suo comportamento, molto spesso, distratto.
Sorrise, vedendola comparire in fondo al viale. L’entusiasmo si tramutò in seria preoccupazione quando notò fitte lacrime scivolare sul suo volto.
- Maya è accaduto qualcosa di grave? – le chiese inquieta.
Cercò di celare l’espressione nervosa, ma gli occhi arrossati dal pianto testimoniavano, suo malgrado, la profonda disperazione.
- No – mentì Maya – sono solo molto stanca. La ricerca della perfezione di Kuronuma ci sottopone ad un forte stress, tutto qui.
Rei la osservò in silenzio e, sollevando un sopracciglio in segno di sorpresa, espresse il proprio dubbio.
- Anche in passato hai dovuto affrontare forti tensioni, ma non hai mai reagito in modo tanto negativo. Sei sicura che si tratti solo della recitazione?
Maya distolse lo sguardo, fissandosi nervosamente le punte dei piedi. Contrariata dalla propria incapacità di saper mentire.
Rei tornò ad incalzarla.
- Ho indovinato, vero? E’ successo qualcosa con Sakurakoji? Avete litigato?
Attese paziente la risposta di Maya. I giornali non facevano altro che insinuare una loro relazione al di fuori della scena, e l’esitazione dell’amica le confermò che si trattava proprio di una scaramuccia amorosa.
- Su Maya, se avete litigato, tutto si risolverà. Farete pace, ne sono certa. Vi conoscete da diversi anni e non sarà certo un litigio ad incrinare il vostro rapporto.
Maya la fissò sbalordita.
- Ma che stai dicendo, Rei? – la aggredì aspramente – ti rendi conto che mi stai attribuendo una relazione con Sakurakoji?
- Be’ che c’è di strano. Ne parlano tutti i giornali!
- Sono menzogne! Mi meraviglio che tu creda a tutto quello che leggi! Non ho una relazione con Sakurakoji e non sono innamorata di lui, chiaro?
Rei restò interdetta. La reazione indignata di Maya, l’aveva sorpresa. Difficilmente si arrabbiava con lei, ma, in quel preciso istante, lo era, a giudicare dallo sguardo risentito con il quale la fissava.
- Scusami. Credevo che tu fossi innamorata di lui.
- No, non lo sono – replicò con voce più calma – perdonami, Rei ho esagerato.
- Tu sei innamorata Maya. Ne sono certa. Se non è Sakurakoji, allora chi è?
- Non ne voglio parlare. Abbiamo una cena che ci aspetta. Andiamo, ti prego.
Rei seguì Maya, chiedendosi chi fosse l’uomo misterioso che aveva catturato il suo cuore. Non era un amore felice, a giudicare dalle condizioni di estremo nervosismo dell’amica. Provò un profondo risentimento per lo sconosciuto che rendeva Maya tanto triste. Lei non ne voleva parlare. Pensò che potesse trattarsi di un amore non corrisposto oppure di un uomo troppo diverso da lei.
Sospirando, si impose di rispettare la volontà di Maya e non le chiese altro. Prese sottobraccio l’amica e le rivolse un radioso sorriso di incoraggiamento.
La serata era trascorsa apparentemente serena. Maya le aveva raccontato i progressi e le difficoltà di interpretare la dea scarlatta.
Rei aveva evitato di porgerle altre domande sulla vita sentimentale, anche se intravedeva lo sforzo di Maya di apparire felice.

Rientrate a casa, Maya si era diretta nella propria stanza, consapevole della lunga notte che la attendeva. L’incontro, inatteso, con Masumi le aveva dolorosamente ricordato la sua situazione sentimentale. Nonostante si sforzasse di guardare al futuro e concentrarsi sulla sfida con Ayumi, non riusciva a staccarsi dalla affascinante figura maschile che l’aveva intrappolata in un amore senza speranza.
Gli scontri con lui erano diventati rabbiosi e non avevano più i connotati della leggera canzonatura. Nei loro diverbi, Masumi la fissava attento e le sue parole la ferivano come mai era accaduto in passato.
Si era chiesta più volte, perché mai Masumi avesse assunto la segreta identità dell’ammiratore.
Anche nelle ultime rappresentazioni teatrali, pur litigando con lei, non le aveva fatto mancare il sostegno, attraverso l’usuale invio delle rose scarlatte che lei attendeva, nonostante tutto, come un balsamo per le proprie ferite. L’infelice amore che nutriva per lui, l’aveva gettata in un abisso di confusione dal quale non riusciva a fuggire.
Si rigirò nel letto, infastidita. Notte dopo notte, si poneva le medesime domande senza trovare una risposta convincente. L’ansia aumentava, man mano che il tempo la accompagnava verso la prima della dea scarlatta e verso la data fissata per il matrimonio di Masumi.
Le era diventato impossibile conversare con Masumi senza scivolare, ogni volta, nello scontro con lui. Riflettendo con più attenzione sulle sue parole, le sovvenne il continuo riferimento di Masumi alla natura della sua amicizia con Sakurakoji. Possibile che fosse geloso? Il cuore prese a batterle furiosamente. Era una eventualità alla quale non aveva mai pensato.
Scosse la testa, mentre gli occhi fissavano, vuoti, il buio della stanza. Masumi innamorato di lei?
Le tremarono le mani, al pensiero che lui potesse ricambiare i suoi sentimenti. Respirò a fondo per calmarsi.
Masumi era un uomo ricco ed affascinante e aveva scelto, come futura moglie, una donna proveniente dallo stesso ambiente sociale. Non avrebbe mai potuto notare una ragazza scialba come lei.
Piegò la bocca un una smorfia amara, ammettendo che la notte era foriera di pensieri irragionevoli.
Avvinta dalla stanchezza, sprofondò in un sonno agitato, mentre dalle persiane socchiuse, striature d’argento annunciavano il sole nascente di un nuovo giorno.

Nel breve tragitto che lo separava da casa, la mente aveva faticato nel tentativo, inutile, di mettere ordine nei propri pensieri. Si rammaricò con se stesso per non essere riuscito a conversare con Maya, senza che le sue parole degenerassero in un astioso biasimo nei confronti della ragazza.
Mentre saliva le scale verso la propria stanza, si passò nervosamente una mano tra i capelli. Entrando, gettò la giacca sull’elegante poltrona e si lasciò cadere sul letto. Sollevò le mani, massaggiandosi con le dita le tempie pulsanti di dolore.
Doveva ringraziare esclusivamente se stesso, se l’odio di Maya si era accresciuto, travolgendolo.
La legittima ricompensa, in risposta al proprio odioso atteggiamento, non poteva che essere il disprezzo di Maya.
Ebbe la certezza che non sarebbe più riuscito ad eliminarla dal proprio cuore. Malgrado gli sforzi per mantenersi impassibile, ad ogni loro incontro la tormentava, accecato dal desiderio di lei e dalla consapevolezza di non poterla avere.
Il profondo disprezzo che nutriva verso se stesso era pari alla propria incapacità di agire. Spazientito, si preparò all’ennesima notte insonne.
Ammise, infine, ciò che aveva cercato di negare a se stesso per lungo tempo.
Era dannatamente geloso di Yu Sakurakoji.

- continua -

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