Il grande sogno di Maya (Garasu no kamen), Maya, Masumi  e tutti gli altri personaggi sono proprietà di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan Corporation, Orion e quanti aventi diritto alla divulgazione e pubblicazione del Manga medesimo. Questa fanfiction è stata creata senza fini di lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti vorranno leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene, pertanto, intesa….

Il sole del domani

By Oscar1755

Atto I

Le prove si erano protratte per tutto il pomeriggio senza che agli attori fosse concesso un attimo di riposo.
Kuronuma li aveva sottoposti a turni estenuanti, fino a quando non si era ritenuto soddisfatto del livello raggiunto.
Il sole, tramontando, allungava le ombre della sera che si adagiavano sui marciapiedi brulicanti di vita.
Uscendo trafelata dal teatro, si rammaricò di essere in ritardo all’appuntamento con Rei.
L’amica l’avrebbe accolta con un lieve broncio, fingendo di essere arrabbiata, e poi si sarebbero abbracciate ridendo.
Un delicato sorriso le illuminò il volto tirato. Sperava di trascorrere una serata piacevole disperdendo nell’oblio, almeno per qualche ora, la tristezza che da troppo tempo la opprimeva.
I giorni si erano susseguiti uno dietro l’altro, inseguiti dal tempo che, severo, la avvicinava alla prima della dea scarlatta.
Il tormento interiore era aumentato e, inesorabile, gonfiava la propria anima di una profonda e ineluttabile rassegnazione.
Aveva, per sua fortuna, imparato a convivere con la sofferenza celata nel cuore, senza che essa la turbasse, come in passato, nel pieno delle prove.
Ma durante la notte, quando si coricava, i fantasmi, che lei cercava di scacciare con forza, si ripresentavano puntuali, gettandola senza indulgenza in un sonno agitato da inconsapevoli paure.
Scosse la testa nel tentativo di respingere i pensieri molesti. Si voltò e, sorridendo, salutò Sakurakoji in lontananza, agitando la mano.
Nella corsa urtò contro l’uomo che veniva dalla direzione opposta.
- Mi scusi.
Sollevando lo sguardo, il tono rammaricato fu sostituito da un composto saluto.
- Buonasera, signor Hayami.
Due forti braccia la trattennero, indugiando sulle sue spalle. Percepì il calore delle sue mani attraverso il delicato tessuto della camicetta che indossava.
Catturata da quegli occhi chiari, rimase immobile, annaspando nel proprio affanno, nel tentativo di ritrovare una parvenza di calma.
Il volto serio di Masumi esprimeva disappunto. Maya si sentì trafitta da quello sguardo profondo e, imbarazzata, si allontanò da lui.
- Buonasera, ragazzina.
Il saluto formale contrastava con la stretta possessiva con la quale le sue mani l’avevano bloccata.
Mentre la fissava, l’immagine delle foto di Maya ritratta insieme a Sakurakoji, tornò a tormentarlo accendendo, suo malgrado, la gelosia che tentava di contrastare.
- Allora ragazzina, come stanno procedendo le prove? – le chiese, sforzandosi di rimanere indifferente.
Maya rimase in silenzio. Non lo vedeva dal party del suo fidanzamento e l’incontro inatteso l’aveva disorientata. Cercò di riscuotersi.
- Bene. – farfugliò, a disagio.
Si fissarono nuovamente, senza parlare. Masumi avrebbe desiderato stringerla, come nei sogni che ogni notte tornavano a tormentarlo, cancellando tutte le incomprensioni tra di loro.
Sorrise amaramente, ironizzando con se stesso dell’ingenuo pensiero che gli era balenato nella mente. La realtà non si cancellava dentro un semplice abbraccio.
Il proprio compito, a dispetto del desiderio nascosto nel cuore, era un altro. Sposare Shiori e continuare ad occuparsi della Daito, accrescendone il prestigio.
Fece uno sforzo per non cedere alla tentazione di seguire il proprio istinto.
- E il tuo Isshin, come recita sulla scena?
Il tono sarcastico non sfuggì a Maya. L’insinuazione di Masumi era palese.
Il suo primo impulso fu quello di fuggire. Non poteva reggere ad un altro, sprezzante, scontro con lui.
L’umiliazione subita al ricevimento le bruciava ancora. Cercò in se stessa l’orgoglio per contrastarlo.
- Che cosa intende dire? Sakurakoji è un bravo attore e non tollero certe insinuazioni da lei!
Si interruppe, respirando lentamente per calmarsi.
- Non vedere allusioni, dove non ce ne sono. Volevo semplicemente sincerarmi che le prove procedessero bene. In fondo, la Daito potrebbe avere un ruolo importante nella messa in scena della dea scarlatta.
- Si sbaglia! La signora Tsukikage non cederà mai i diritti a lei. – gli gridò.
- Ne sei così sicura, ragazzina? – le chiese, mentre un sorriso ironico comparve sul suo volto.
- Lei non riuscirà nelle sue disoneste manovre! Io la odio e cercherò di contrastarla con qualunque mezzo.
Masumi si avvicinò pericolosamente. Le strinse un braccio ed avvicinando il viso al suo, non nascose la propria rabbia.
- Attenta! Non provocarmi, ragazzina! Ti ho già ricordato, più di una volta, che devi controllare e nascondere il tuo risentimento nell’ambiente dello spettacolo.
- Per diventare una persona arida come lei? Non lo farò mai, se il prezzo da pagare è rinunciare a me stessa.
Era odiosamente insopportabile. Voleva ferirlo e, inconsapevole, era riuscita nel proprio intento.
Masumi accusò il colpo, lasciandole il braccio. Notò con disappunto il segno rosso sul suo polso.
Le poche parole di Maya avevano tracciato il suo ritratto con violenta precisione. Era davvero insensibile? Nel profondo del proprio essere, l’amore che nutriva per la splendida creatura che gli stava di fronte, pulsava, tormentandolo.
- Ragazzina, stai mettendo a rischio il tuo futuro di attrice. Non ti conviene contrastarmi - le mentì, ignorando la muta preghiera del proprio cuore.
Le lacrime le rigarono il volto. Fuggì lontano da lui, consapevole solo del dolore che attanagliava la propria anima.
Masumi rimase immobile. Era davvero incapace di amare? Per la prima volta in vita sua provò un profondo disprezzo per se stesso. Quel litigio, cupo e violento, aveva aggiunto altri mattoni al muro di odio e incomprensione che li divideva da anni.

- continua -

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