Il grande sogno di Maya (Garasu no kamen),
Maya, Masumi e tutti gli altri personaggi sono proprietà
di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan Corporation, Orion e
quanti aventi diritto alla divulgazione e pubblicazione del Manga
medesimo. Questa fanfiction è stata creata senza fini di
lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti vorranno
leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene, pertanto,
intesa….
Le
prove si erano protratte per tutto il pomeriggio senza che agli
attori fosse concesso un attimo di riposo.
Kuronuma li aveva
sottoposti a turni estenuanti, fino a quando non si era ritenuto
soddisfatto del livello raggiunto.
Il sole, tramontando, allungava
le ombre della sera che si adagiavano sui marciapiedi brulicanti di
vita.
Uscendo trafelata dal teatro, si rammaricò di essere
in ritardo all’appuntamento con Rei.
L’amica l’avrebbe
accolta con un lieve broncio, fingendo di essere arrabbiata, e poi si
sarebbero abbracciate ridendo.
Un delicato sorriso le illuminò
il volto tirato. Sperava di trascorrere una serata piacevole
disperdendo nell’oblio, almeno per qualche ora, la tristezza
che da troppo tempo la opprimeva.
I giorni si erano susseguiti uno
dietro l’altro, inseguiti dal tempo che, severo, la avvicinava
alla prima della dea scarlatta.
Il tormento interiore era
aumentato e, inesorabile, gonfiava la propria anima di una profonda e
ineluttabile rassegnazione.
Aveva, per sua fortuna, imparato a
convivere con la sofferenza celata nel cuore, senza che essa la
turbasse, come in passato, nel pieno delle prove.
Ma durante la
notte, quando si coricava, i fantasmi, che lei cercava di scacciare
con forza, si ripresentavano puntuali, gettandola senza indulgenza in
un sonno agitato da inconsapevoli paure.
Scosse la testa nel
tentativo di respingere i pensieri molesti. Si voltò e,
sorridendo, salutò Sakurakoji in lontananza, agitando la mano.
Nella corsa urtò contro l’uomo che veniva dalla
direzione opposta.
- Mi scusi.
Sollevando lo sguardo, il tono
rammaricato fu sostituito da un composto saluto.
- Buonasera,
signor Hayami.
Due forti braccia la trattennero, indugiando sulle
sue spalle. Percepì il calore delle sue mani attraverso il
delicato tessuto della camicetta che indossava.
Catturata da
quegli occhi chiari, rimase immobile, annaspando nel proprio affanno,
nel tentativo di ritrovare una parvenza di calma.
Il volto serio
di Masumi esprimeva disappunto. Maya si sentì trafitta da
quello sguardo profondo e, imbarazzata, si allontanò da lui.
- Buonasera, ragazzina.
Il saluto formale contrastava con la
stretta possessiva con la quale le sue mani l’avevano bloccata.
Mentre la fissava, l’immagine delle foto di Maya ritratta
insieme a Sakurakoji, tornò a tormentarlo accendendo, suo
malgrado, la gelosia che tentava di contrastare.
- Allora
ragazzina, come stanno procedendo le prove? – le chiese,
sforzandosi di rimanere indifferente.
Maya rimase in silenzio.
Non lo vedeva dal party del suo fidanzamento e l’incontro
inatteso l’aveva disorientata. Cercò di riscuotersi.
-
Bene. – farfugliò, a disagio.
Si fissarono
nuovamente, senza parlare. Masumi avrebbe desiderato stringerla, come
nei sogni che ogni notte tornavano a tormentarlo, cancellando tutte
le incomprensioni tra di loro.
Sorrise amaramente, ironizzando
con se stesso dell’ingenuo pensiero che gli era balenato nella
mente. La realtà non si cancellava dentro un semplice
abbraccio.
Il proprio compito, a dispetto del desiderio nascosto
nel cuore, era un altro. Sposare Shiori e continuare ad occuparsi
della Daito, accrescendone il prestigio.
Fece uno sforzo per non
cedere alla tentazione di seguire il proprio istinto.
- E il tuo
Isshin, come recita sulla scena?
Il tono sarcastico non sfuggì
a Maya. L’insinuazione di Masumi era palese.
Il suo primo
impulso fu quello di fuggire. Non poteva reggere ad un altro,
sprezzante, scontro con lui.
L’umiliazione subita al
ricevimento le bruciava ancora. Cercò in se stessa l’orgoglio
per contrastarlo.
- Che cosa intende dire? Sakurakoji è un
bravo attore e non tollero certe insinuazioni da lei!
Si
interruppe, respirando lentamente per calmarsi.
- Non vedere
allusioni, dove non ce ne sono. Volevo semplicemente sincerarmi che
le prove procedessero bene. In fondo, la Daito potrebbe avere un
ruolo importante nella messa in scena della dea scarlatta.
- Si
sbaglia! La signora Tsukikage non cederà mai i diritti a lei.
– gli gridò.
- Ne sei così sicura, ragazzina?
– le chiese, mentre un sorriso ironico comparve sul suo volto.
- Lei non riuscirà nelle sue disoneste manovre! Io la odio
e cercherò di contrastarla con qualunque mezzo.
Masumi si
avvicinò pericolosamente. Le strinse un braccio ed avvicinando
il viso al suo, non nascose la propria rabbia.
- Attenta! Non
provocarmi, ragazzina! Ti ho già ricordato, più di una
volta, che devi controllare e nascondere il tuo risentimento
nell’ambiente dello spettacolo.
- Per diventare una persona
arida come lei? Non lo farò mai, se il prezzo da pagare è
rinunciare a me stessa.
Era odiosamente insopportabile. Voleva
ferirlo e, inconsapevole, era riuscita nel proprio intento.
Masumi
accusò il colpo, lasciandole il braccio. Notò con
disappunto il segno rosso sul suo polso.
Le poche parole di Maya
avevano tracciato il suo ritratto con violenta precisione. Era
davvero insensibile? Nel profondo del proprio essere, l’amore
che nutriva per la splendida creatura che gli stava di fronte,
pulsava, tormentandolo.
- Ragazzina, stai mettendo a rischio il
tuo futuro di attrice. Non ti conviene contrastarmi - le mentì,
ignorando la muta preghiera del proprio cuore.
Le lacrime le
rigarono il volto. Fuggì lontano da lui, consapevole solo del
dolore che attanagliava la propria anima.
Masumi rimase immobile.
Era davvero incapace di amare? Per la prima volta in vita sua provò
un profondo disprezzo per se stesso. Quel litigio, cupo e violento,
aveva aggiunto altri mattoni al muro di odio e incomprensione che li
divideva da anni.
- continua -