Il grande sogno di Maya (Garasu no kamen),
Maya, Masumi e tutti gli altri personaggi sono proprietà di
Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan Corporation, Orion e
quanti aventi diritto alla divulgazione e pubblicazione del Manga
medesimo. Questa fanfiction è stata creata senza fini di
lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti vorranno
leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene, pertanto,
intesa….
La
testa di Maya era pigramente posata sul petto di Masumi. In silenzio
ascoltava il battito del suo cuore tornare ai ritmi regolari. I loro
corpi abbracciati tra le fresche lenzuola tornavano lentamente alla
normalità.
Gli sfiorò il torace con la punta delle
dita, sorridendo soddisfatta.
- Masumi, mio ammiratore delle rose
scarlatte, io ti amo più della mia stessa vita – gli
confessò, ancora turbata dall’appagante unione che li
aveva legati indissolubilmente l’uno all’altra.
Masumi
le accarezzò lievemente le spalle, godendosi la nuova e
completa gioia di vivere che lo aveva travolto.
- Perché
non mi hai rivelato che lo avevi capito? Mi sono ingenuamente tradito
– le chiese, emozionato.
Maya sorpresa sollevò il
capo per guardarlo, sorridente, negli occhi.
- Come hai intuito
che lo avevo scoperto?
- Non l’ho capito da solo. E’
stato Kuronuma, prima di partire per New York. Mi ha parlato del
foulard rosso di Jane. Riflettendoci, mi hai inviato tanti messaggi
ed io, impegnato a non mostrarti i miei veri sentimenti, non mi sono
accorto di nulla. Perché non mi hai smascherato?
- Avevo
paura di scoprire il motivo per cui ti nascondevi dietro l’identità
del donatore di rose – ammise – anche tu, però,
non ti sei mai rivelato.
- Hai ragione. Credevo che mi odiassi e
che, confessandoti che ero io l’ammiratore segreto, mi avresti
allontanato dalla tua vita. In questo modo, potevo continuare a
godere del tuo affetto.
- Sì, è vero, l’ammiratore
ha il mio affetto – replicò Maya, fissando il volto
serio di Masumi – ma tu hai il mio amore. E’ te che amo,
amore mio.
Si sollevò sui gomiti e, sorridendo, avvicinò
il viso a quello dell’uomo che le aveva catturato il cuore.
Scivolò leggera sopra di lui, mentre la sua risata
cristallina si diffondeva nell’aria.
- Amami ancora,
Masumi.
Lui la strinse a sé. Il risolino di Maya fu
interrotto da un bacio appassionato che la lasciò senza
respiro, immergendola di nuovo nel mare voluttuoso dei sensi.
I
raggi luminosi del giorno nascente si infiltrarono vivaci tra le
persiane socchiuse, solleticando Masumi e costringendolo ad aprire
gli occhi. Da un rapido sguardo all’orologio, comprese che
aveva dormito pochissimo. Osservò, accanto a sé, la
donna meravigliosa che aveva tenuto tra le braccia ed amato per tutta
la notte. Sorrise al pensiero che sarebbe iniziata una nuova vita per
loro. I tormenti dell’anima appartenevano, ormai ad un passato
che pareva già lontano. Le diede un lieve bacio, ammirandone
il fisico perfetto, accarezzato dai raggi del sole.
Maya percepì,
nel sonno, il calore di Masumi ed il leggero respiro sulle sue
labbra. Si stiracchiò pigramente aprendo gli occhi.
- E’
già mattina – si lamentò, ancora assonnata.
-
Mia cara, abbiamo dormito molto poco, la scorsa notte – replicò
con malizia Masumi, posando con esplicita intenzione, lo sguardo
passionale sul suo corpo – ma ne è valsa la pena, non
trovi?
Maya arrossì, coprendosi fino al mento con il
lenzuolo.
Masumi proruppe in una sonora risata, dandole un
buffetto sulla guancia.
- Sei turbata? Guarda che non hai più
segreti per me. Stanotte ho ammirato più volte il tuo fisico
bellissimo, senza veli – si fermò, interrotto da una
risata irrefrenabile – hai dormito anche tra le mie braccia, è
un po’ tardi per nascondere le tue grazie, non credi?
-
Masumi, cattivo! Non mi prendere in giro – ribatté Maya
fingendo di picchiarlo.
- Ragazzina ormai dovresti sapere che
adoro stuzzicarti.
Ridendo, la catturò tra le forti
braccia, stringendola con fare possessivo.
- Devo ritornare a
Tokyo, non prima, però, di avere trascorso un po’ di
tempo con te – le disse, tornando serio – non desidero
partire. Ora che sei tra le mie braccia non vorrei più
lasciarti andare. Ma tu hai il corso di recitazione da terminare, ed
io gli affari urgenti e l’organizzazione dello spettacolo, dove
tu, mia cara, sarai la protagonista indiscussa.
Maya rispose
all’abbraccio, felice – non mi prendere in giro, Masumi.
- Mi piace il suono del mio nome, sulle tue labbra – le
rivelò, schioccandole un sonoro bacio.
- Che ne dici di
una abbondante colazione e poi di un giro turistico?
Masumi la
baciò ancora ridendo. Il baciò scherzoso divenne
profondo ed appassionante e li proiettò di nuovo nel vortice
della passione.
Uscirono nella tarda mattinata, dopo la promessa,
abbonante, colazione. Passeggiando mano nella mano in Central Park
assaporavano il profondo sentimento che li univa, chiarendo tutte le
incomprensioni che avevano contribuito a tenerli lontano l’uno
dall’altra. Masumi strinse l’esile mano di Maya.
- Ho
tergiversato troppo a lungo prima di ammettere che non potevo più
vivere senza di te. Sposando Shiori, una donna impostami da mio
padre, avrei commesso un errore irreparabile, rovinando senza riserve
la mia vita.
- Avresti reso infelice anche me – mormorò
Maya - ho sofferto così tanto nel saperti fidanzato.
- Che
pazzo sono stato! Ho rischiato davvero di compromettere il nostro
futuro. Ma non dovrai più preoccuparti. Ti renderò
felice.
- Lo sono già, Masumi.
- Adesso posso finalmente
elogiare la tua interpretazione di Akoya. Non avevo alcun dubbio
sulla tua vittoria, sei dotata di un grande talento, Maya. Il lavoro
che ti attende sarà molto pesante, ma so che donerai al
pubblico una dea scarlatta ancora più nobile.
- Ti
ringrazio, Masumi – disse Maya, arrossendo.
All’interno
di un elegante ristorante, terminarono la giornata, trascorsa felice
e senza ombre.
- Domani devo rientrare a Tokyo, l’organizzazione
della dea scarlatta non può attendere. Dovrà essere
tutto perfetto per la mia adorata protagonista. Sarà difficile
aspettare il tuo ritorno, tra due mesi, ma lo farò se è
necessario.
- Tornerò con te, Masumi. Definirei la mia
partenza per New York, una fuga. Non volevo restare a Tokyo, mentre
tu ti sposavi con un’altra donna. Il corso di recitazione era
una scusa.
- E’ questo il vero motivo della tua improvvisa
partenza?
- Sì, ero terribilmente gelosa.
- Tu? Gelosa?
– replicò, sorridendo Masumi.
- Che cosa c’è
da ridere? Era davvero una circostanza drammatica, per me.
-
Scusami, amore mio. Ma non credevo che il tuo cuoricino ribelle
soffrisse di gelosia – la canzonò.
Maya, ricordando
il loro primo bacio, gli prese la mano e se la appoggiò sul
petto, all’altezza del cuore.
- Non sentì il mio
cuore come freme impazzito quando mi sei vicino? – l’allusione
al loro incontro nel camerino, dopo la prima della dea scarlatta, era
palese.
L’aperta provocazione riaccese il desiderio di
Masumi – torniamo a casa – le sussurrò
maliziosamente.
Durante il ritorno in taxi non si scambiarono che
qualche parola. Entrambi erano immersi nella piacevole e nuova
sensazione di amare apertamente e di essere riamati.
Maya aveva
scoperto in Masumi un uomo dolce e passionale. La premura con cui la
trattava non nascondeva, però, la determinazione nelle sue
azioni. Era stata una sorpresa, per lei, conoscere il lato umano di
Masumi, quando le aveva confessato che il suo atteggiamento l’aveva,
in molti casi, reso insicuro.
Era talmente avvezza a vedere in lui
il freddo uomo d’affari, che la sua natura romantica l’aveva
stupita non poco. Arrossì al pensiero dell’intimità
condivisa con lui. Era una sensazione completamente nuova e l’avere
scoperto anche il lato sensuale dell’amore, l’aveva unita
ancora di più a lui.
Lo ammirò sorridendo,
riflettendo che Masumi aveva scelto lei. La piega ironica della
bocca, in passato sempre presente, era scomparsa, segno che lui aveva
tolto la maschera di uomo freddo e cinico.
Gli sorrise e
appoggiò, felice, la testa sul suo petto.
Masumi la strinse
a sé con un braccio, mentre guardava distrattamente le luci di
New York sfrecciargli davanti al finestrino. Si sentiva in pace con
se stesso. La vicinanza di Maya e l’amore sincero che lei gli
aveva donato avevano placato la sua sete di vendetta e di rivalsa. Si
sentiva finalmente completo come uomo e come essere umano.
Maya
aprì la porta dell’appartamento lasciando le chiavi sul
tavolino dell’ingresso.
- Vado a rinfrescarmi, Masumi –
disse dirigendosi verso la stanza da bagno.
Si spogliò ed
entrò nella doccia, felice per la giornata trascorsa.
All’improvviso sentì due calde mani massaggiarle la
schiena.
- Masumi, ma che fai?! – esclamò fingendosi
indignata.
- Ti aiuto, non vedi?
- In questo modo non mi stai
aiutando affatto!
- Dipende dai punti di vista, ragazzina –
ribatté malizioso, riducendola al silenzio con un bacio.
L’acqua tiepida appannò il vetro della doccia,
mentre Masumi assaporava di nuovo le labbra di Maya.
Masumi
attese il ritorno di Maya comodamente seduto sul divano. Il sorriso
divertito non nascondeva l’emozione di averla amata di nuovo.
Fuori, la notte era contrastata dalle luci di una città che
non dormiva mai, come Tokyo. Pensò con insofferenza, che
l’indomani, nel pomeriggio, sarebbe dovuto ripartire. La
osservò entrare, silenziosa. Gli sorrise timidamente,
raggomitolandosi accanto a lui.
Maya, compiaciuta del contatto
con il corpo caldo di Masumi, udì un leggero fruscio ed alzò
gli occhi, incuriosita.
- Che cosa sono? – chiese,
osservando i due biglietti che Masumi teneva in mano.
- I
biglietti per Tokyo. Quello di andata e ritorno è per me, e
questo – disse mentre glielo porgeva – è il
ritorno per te. Confesso che li ho acquistati entrambi a Tokyo.
-
Che cosa? Era tutto premeditato! Come sapevi che sarei partita con
te! – replicò Maya fingendo di picchiarlo.
- Non lo
sapevo, infatti. Ma lo speravo. Nutrivo la speranza che tu tornassi a
casa con me. Nella nostra casa.
- Che cosa hai detto? –
balbettò Maya meravigliata.
- So che posso sembrarti
precipitoso, ma – tacque, mentre il suo sguardo si fece serio
ed emozionato – vuoi sposarmi, Maya?
Il suo volto si
illuminò, travolta una profonda felicità.
- Sì,
Masumi, lo desidero tanto anch’io – confessò,
mentre una lacrima di gioia solcò la guancia vellutata.
Si
chinò su di lei, sfiorandole le labbra con una tenerezza
struggente.
- Mi hai reso felice, Maya.
Allungò una
mano e prese la giacca, posata sul bracciolo del divano. Dalla tasca
interna, estrasse un piccolo astuccio azzurro, chiuso da un nastro
bianco e glielo porse.
- L’ho acquistato appena giunto a
New York, prima di venire da te. Hai ragione sulla premeditazione.
Avevo intenzione di chiederti di sposarmi ancora prima di partire e
speravo nel tuo sì.
Maya lo prese e con mani tremanti lo
aprì. Spalancò gli occhi alla vista del bellissimo ed
elegante solitario che Masumi le infilò all’anulare
sinistro.
- Questa è la mia promessa di amarti per sempre,
ragazzina.
Maya sollevò il viso, offrendogli le labbra. Il
bacio appassionato e travolgente suggellò il loro amore,
mentre, tra i grattacieli di New York, il sole nascente illuminava
l’alba di un nuovo giorno.
- FINE -
Ecco,
è finita. Spero che vi sia piaciuta. Lo so, lo so, trabocca di
romanticismo, ma che ci volete fare? Adoro il lieto fine.....
Grazie
per averla letta, è una cosa che mi rende molto felice. Ancora
mille volte grazie. Ho finito l'ispirazione, quindi mi fermo finchè
non mi verrà in mente una nuova idea.... sperando di tornare
presto ^__^.