Il grande sogno di Maya (Garasu no kamen), Maya, Masumi e tutti gli altri personaggi sono proprietà di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan Corporation, Orion e quanti aventi diritto alla divulgazione e pubblicazione del Manga medesimo. Questa fanfiction è stata creata senza fini di lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti vorranno leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene, pertanto, intesa….

Il sole del domani

By Oscar1755

Atto XII

Erano trascorsi solo pochi giorni da quando aveva lasciato Tokyo e doveva ammettere che Sakurakoji aveva avuto ragione. Il dolore per l’amore impossibile che nutriva per Masumi si era acuito al pensiero che lui, ormai, era sposato con Shiori. Fuggire non era stata una buona idea. Due mesi da trascorrere lontano dal Giappone le sarebbero sembrati interminabili. E al ritorno avrebbe lavorato accanto a lui, rientrato dal viaggio di nozze.
Sospirò in preda allo sconforto. Guardò l’orologio appeso al muro e si accorse che era in ritardo per l’ultima lezione della settimana. Aveva difficoltà con la lingua inglese, ma era un problema superabile, rispetto all’incognita che avrebbe dovuto affrontare, al rientro a Tokyo.
Una lacrima le scese sul volto, al pensiero che niente sarebbe stato più come prima. Avrebbe serbato nel proprio cuore il ricordo dei baci infuocati di Masumi, chiedendosi come avrebbe potuto affrontarlo, ogni giorno, alla luce del forte desiderio che nutriva per lui. L’unica via di uscita era concentrarsi sull’interpretazione della dea scarlatta. Cercando di cancellare dalla mente i pensieri negativi, prese la giacca ed uscì dall’appartamento.
L’amica di Rei, che gentilmente la ospitava, la salutò, dicendole che avrebbe trascorso il weekend dalla famiglia del suo ragazzo.

L’aereo stava per atterrare. Aveva dormito poco ed era certo che avrebbe risentito del fuso orario.
Ripensò alle parole di Kuronuma. Maya conosceva l’identità dell’ammiratore segreto. Perché non gli aveva detto nulla? Che stupido era stato! Lei gli aveva rivelato, più di una volta, che avrebbe interpretato la dea scarlatta solo per compiacere il suo ammiratore e lui non aveva afferrato il messaggio nascosto in quelle parole. Ora, più che mai, era necessario un chiarimento tra loro. La amava e non avrebbe rinunciato a lei tanto facilmente.

Le luci della sera accompagnarono il suo viaggio verso casa. Entrò, e lasciando la luce spenta, si mosse nella penombra. Si tolse la giacca e, con un sospiro di rassegnazione, la gettò sul divano. Si fermò, catturata da una sensazione che non poteva definire di spavento. L’istinto le suggeriva di prestare attenzione. Attese che gli occhi si abituassero al buio.
- Ragazzina, dovevi proprio andare così lontano, solo per un corso di recitazione?
Trasalì al suono di quella voce tanto amata. Il tono gentile non nascondeva una punta di velata collera.
- Signor Hayami! – esclamò travolta dall’emozione.
Accese la luce con mano tremante. Vederlo nell’appartamento, comodamente seduto sul divano, le dimostrò che non era un sogno. Era bello e terribilmente affascinante.
- Come ha fatto ad entrare? – balbettò, cercando di riaversi dalla sorpresa.
- La tua amica è stata molto gentile a permettermi di aspettare qui il tuo ritorno. E’ rimasta molto sorpresa, non sapeva che tu fossi fidanzata – concluse, con ironia.
- Lei… cosa le ha detto? Ma perché è qui?
Turbata, e con il cuore che le scoppiava nel petto, Maya attese che lui parlasse.
- Che domanda, ragazzina. E’ ovvio! Sono qui per affari – le ripose senza toglierle gli occhi di dosso.
Il tono canzonatorio della voce era smentito dall’aperto sorriso che gli illuminava il volto.
Con elegante noncuranza si alzò, dirigendosi verso la finestra. Posò lo sguardo sui volumi di opere teatrali sparsi sul tavolo. Si fermò a fissare un segnalibro, realizzato con petali secchi di rose scarlatte.
Il sorriso si fece più brillante. Si avvicinò lentamente e lo prese tra le mani.
- In questo modo il tuo ammiratore non ti abbandona mai. Sei così legata a lui?
Maya non rispose. Attese che il battito impazzito del proprio cuore le concedesse di ritrovare un po’ di calma necessaria per parlare. Stava di fronte a lei, impeccabile ed elegante, come sempre.
Era confusa, perché si trovava lì? E il matrimonio? Non era in viaggio di nozze? Troppe domande le affollavano la mente. Il timore e la gioia di vederlo si intrecciavano, impedendole di parlare.
Infine si decise. Era lì per lei, su questo non aveva dubbi, ma il motivo?
- Ma, non è in viaggio di nozze? – balbettò, pentendosi immediatamente di quella domanda.
Lui sorrise, visibilmente rilassato.
- Non mi sono sposato – replicò - effettivamente, ora che ci penso, non te lo avevo detto. Ho rotto il fidanzamento prima della rappresentazione della dea scarlatta – la fissò con sguardo eloquente, mentre il pensiero ritornava agli ardenti baci che si erano scambiati nel camerino, dopo lo spettacolo.
I suoi occhi si soffermarono sulle morbide curve, accarezzandone il fisico con lo sguardo.
Maya arrossì a quell’esame, esplicitamente sensuale. Una nuova speranza le nacque nel cuore, diviso dalla gioia e dalla paura di sapere.
- Non mi aveva detto che non era più fidanzato – mormorò, emozionata.
- Ti sarebbe importato? - la prese in giro Masumi, intuendo il sogno farsi realtà.
Maya non rispose alla sua provocazione. Rimase immobile domandandosi perché Masumi si trovasse lì. Forse la risposta era ovvia, ma il cuore che pulsava disordinatamente le impediva di ragionare. Il suo desiderio poteva avverarsi? Era mai possibile, che lui la amasse?
Masumi la ammirò, in silenzio. Era bellissima, così sorpresa ed impacciata. Le gote arrossate per l’imbarazzo la rendevano estremamente affascinante. Stava imparando a riconoscere i suoi pensieri dell’espressione del volto e dal tono di voce. Notava in lei ancora una sorta di incertezza, ma i dubbi si stavano dissolvendo con rapidità.
Si diede dello stupido, per avere tergiversato così a lungo. Dopo un interminabile viaggio ed il fuso orario sulle spalle, era di fronte a lei e l’avrebbe incalzata fino ad ottenere ciò che desiderava. La volontà di prenderla tra le braccia era impellente, ma non voleva aggredirla. Constatò in lei un indubbio timore. Riprese a parlare, dolcemente.
- Evidentemente, ho dimenticato di dirtelo, catturato dal tuo fascino.
Maya arrossì. Dove voleva arrivare Masumi? L’unica cosa che le riecheggiava nella mente era che non si era sposato, né l’avrebbe mai fatto con Shiori. Una gioia immensa le riempì il cuore.
Si riscosse, sentendo di nuovo la voce calda e carezzevole di Masumi.
- Ma lo sai che mi hai ingannato, ragazzina?
- Ingannato? – gli fece eco, incerta.
- Parlo di te e Sakurakoji. Mi hai fatto deliberatamente credere che tu lo amassi.
- Ha fatto tutto da solo! Io mi sono solo limitata a tacere. Uscire insieme non significa automaticamente fidanzarsi. Anche gli amici escono insieme – replicò Maya.
- Baciarsi è compreso nella definizione di amicizia? – ironizzò Masumi.
Lui li aveva visti! Maya ripensò al bacio di Sakurakoji e lo paragonò a quelli passionali di lui, arrossendo.
Masumi notò il suo imbarazzo e non riuscì a trattenersi, adorava prenderla amabilmente in giro.
- Stai arrossendo. A cosa stai pensando, ragazzina?
- Che cosa intende? - ribatté arrabbiata, sentendo aumentare il calore sulle guance già infuocate.
Masumi rise di cuore.
- Va bene, non insisto. Il tuo silenzio sulle mie insinuazioni della tua relazione con Sakurakoji, si chiama ingannare. Ma forse me lo merito, ero così geloso!
- Geloso? Lei? – domandò Maya, spalancando gli occhi.
- Sì, non lo avevi capito? - le sorrise teneramente.
Maya sentiva il proprio cuore innamorato battere come impazzito, trepidando per la gioia ed il timore di conoscere la verità. Masumi sorrideva, sereno. Perché non parlava? Doveva sapere, o sarebbe diventata pazza. Cercò di riportare la conversazione sulla sua presenza a New York.
- Ha detto che è qui per affari – esordì con timore, ricordando che lui l’aveva elogiata, più volte, come il migliore prodotto della Daito - che genere di affari?
Masumi la osservò con la testa reclinata. Il sorriso scomparve dalle labbra lasciando sul volto un’espressione seria. Si avvicino lentamente a lei.
- Affari che riguardano il mio cuore – sussurrò, prendendola tra le braccia. Assaporò il suo delicato profumo prima di continuare – sono egocentrico, insopportabile, scontroso ma sono perdutamente innamorato di te da moltissimo tempo. Io ti amo Maya e prometto, se tu vorrai stare al mio fianco, di renderti felice, come nessun altro uomo potrebbe mai fare.
La abbracciò con delicata energia, lasciando finalmente liberi i proprio sentimenti di amore per lei.
- Riuscirai ad amare un uomo come me? Ti chiedo molto, lo so, però dammi almeno una possibilità, ti prego, Maya – concluse, prendendole il volto tra le mani e sollevandolo fino ad incrociare i suoi occhi.
Lo fissò, incredula. Le parole che Masumi aveva pronunciato erano dirette a lei. La amava. Il suo sogno si era magicamente trasformato in realtà attraverso la dolce dichiarazione di Masumi. Il proprio nome pronunciato dalle sue labbra aveva un suono nuovo. Niente tono canzonatorio, quella voce tanto amata l’aveva trafitta. Gli occhi, lucidi per l’emozione, contemplarono il volto tanto amato di Masumi.
- Ti amo, Masumi – disse semplicemente, troppo sconvolta per aggiungere altro.
Lui la strinse con forza, trasmettendole, con l’abbraccio, tutto il timore, che aveva provato, di perderla.
Si chinò, sfiorandole le labbra – non fuggire mai più lontano da me – mormorò prima di baciarla con passione.
Maya sollevò le braccia, le allacciò dietro alla sua nuca e si abbandonò senza più riserve al bacio di Masumi. Entrambi sentirono risvegliarsi il desiderio.
Le labbra morbide e dolci di Maya gli inebriarono i sensi. Sentirla cedevole tra le sue braccia, aumentò il desiderio di condividere con lei la passione a lungo frenata.
Le sue mani strinsero la vita esile ed accarezzarono i fianchi armoniosi, risalendo lentamente lungo le spalle. Le labbra impressero un caldo bacio nell’incavo del collo.
Maya gemette di piacere e socchiuse gli occhi cercando ancora le labbra di Masumi.
- Ti amo, Masumi – ripeté in un sussurro, travolta dalle emozioni.
Masumi nascose il viso tra i capelli morbidi di Maya, inspirandone il delicato profumo. La sollevò tra le braccia.
- Sei leggera come una piuma, amore mio - le disse, sorridendo.
La contemplò, con lo sguardo carico di passione. Maya arrossì e, senza parlare rispose alla sua muta domanda, indicandogli con la mano la stanza da letto. Masumi sorrise dolcemente, prima di baciarla di nuovo.
Si mosse lentamente mentre Maya, chiudendo gli occhi, si lasciò trasportare, cullata dai suoi passi. La adagiò con delicatezza sul letto chinandosi a baciarla con passione crescente. Maya rispose con trasporto ai baci profondi di Masumi.
- Ti amo, ragazzina – mormorò sulle sue labbra.
Le languide carezze divennero febbrili e le ultime barriere tra loro caddero, slacciate da mani impazienti. Maya trattenne il respiro al contatto con il corpo caldo di Masumi. La sua pelle bruciava travolta dai baci ardenti e sempre più intimi. Mossa da una brama implacabile, si strinse ancora di più a lui, accarezzandolo ardentemente, con mani tremanti, provocandogli un brivido di piacere.
Masumi si sollevò leggermente per ammirarla. Maya arrossì, notando il suo sguardo apertamente carico di passione. Le accarezzò sensualmente il seno, strappandole un gemito di piacere. Si chinò, sfiorando la sua pelle con le labbra umide. Maya trattenne il respiro, travolta da un’emozione crescente, che la rapì trasportandola in un universo per lei ancora inesplorato.
- Mi fai impazzire, lo sai? – le sussurrò intrecciando il respiro con quello di lei – ti amo, amore mio.
Il battito convulso dei loro cuori si fece più intenso, mentre il desiderio l’uno per l’altra divampò, alimentato dal supremo atto d’amore. Consci solo del piacere che si donavano l’un l’altra, si cercarono con desiderio, offrendo all’altra parte di sé, la propria anima. I respiri ansimanti, si fusero in un bacio profondo che li lasciò senza fiato. Raggiunsero, in un turbine di emozioni travolgenti, l’apice del piacere, stringendosi l’uno all’altra in una splendida unione. Rimasero in silenzio, a lungo, assaporando il piacevole languore che li aveva imprigionati.
- Sono felice – confessò Maya, accarezzandogli il torace con la punta delle dita.
Masumi le sfiorò le labbra – ti amo, ragazzina.
Esausti ed appagati, si abbracciarono teneramente.

- continua -

TORNA A “ELENCO CAPITOLI”