Il grande sogno di Maya (Garasu no kamen),
Maya, Masumi e tutti gli altri personaggi sono proprietà di
Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan Corporation, Orion e
quanti aventi diritto alla divulgazione e pubblicazione del Manga
medesimo. Questa fanfiction è stata creata senza fini di
lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti vorranno
leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene, pertanto,
intesa….
Erano
trascorsi solo pochi giorni da quando aveva lasciato Tokyo e doveva
ammettere che Sakurakoji aveva avuto ragione. Il dolore per l’amore
impossibile che nutriva per Masumi si era acuito al pensiero che lui,
ormai, era sposato con Shiori. Fuggire non era stata una buona idea.
Due mesi da trascorrere lontano dal Giappone le sarebbero sembrati
interminabili. E al ritorno avrebbe lavorato accanto a lui, rientrato
dal viaggio di nozze.
Sospirò in preda allo sconforto.
Guardò l’orologio appeso al muro e si accorse che era in
ritardo per l’ultima lezione della settimana. Aveva difficoltà
con la lingua inglese, ma era un problema superabile, rispetto
all’incognita che avrebbe dovuto affrontare, al rientro a
Tokyo.
Una lacrima le scese sul volto, al pensiero che niente
sarebbe stato più come prima. Avrebbe serbato nel proprio
cuore il ricordo dei baci infuocati di Masumi, chiedendosi come
avrebbe potuto affrontarlo, ogni giorno, alla luce del forte
desiderio che nutriva per lui. L’unica via di uscita era
concentrarsi sull’interpretazione della dea scarlatta. Cercando
di cancellare dalla mente i pensieri negativi, prese la giacca ed
uscì dall’appartamento.
L’amica di Rei, che
gentilmente la ospitava, la salutò, dicendole che avrebbe
trascorso il weekend dalla famiglia del suo ragazzo.
L’aereo
stava per atterrare. Aveva dormito poco ed era certo che avrebbe
risentito del fuso orario.
Ripensò alle parole di
Kuronuma. Maya conosceva l’identità dell’ammiratore
segreto. Perché non gli aveva detto nulla? Che stupido era
stato! Lei gli aveva rivelato, più di una volta, che avrebbe
interpretato la dea scarlatta solo per compiacere il suo ammiratore e
lui non aveva afferrato il messaggio nascosto in quelle parole. Ora,
più che mai, era necessario un chiarimento tra loro. La amava
e non avrebbe rinunciato a lei tanto facilmente.
Le
luci della sera accompagnarono il suo viaggio verso casa. Entrò,
e lasciando la luce spenta, si mosse nella penombra. Si tolse la
giacca e, con un sospiro di rassegnazione, la gettò sul
divano. Si fermò, catturata da una sensazione che non poteva
definire di spavento. L’istinto le suggeriva di prestare
attenzione. Attese che gli occhi si abituassero al buio.
-
Ragazzina, dovevi proprio andare così lontano, solo per un
corso di recitazione?
Trasalì al suono di quella voce
tanto amata. Il tono gentile non nascondeva una punta di velata
collera.
- Signor Hayami! – esclamò travolta
dall’emozione.
Accese la luce con mano tremante. Vederlo
nell’appartamento, comodamente seduto sul divano, le dimostrò
che non era un sogno. Era bello e terribilmente affascinante.
-
Come ha fatto ad entrare? – balbettò, cercando di
riaversi dalla sorpresa.
- La tua amica è stata molto
gentile a permettermi di aspettare qui il tuo ritorno. E’
rimasta molto sorpresa, non sapeva che tu fossi fidanzata –
concluse, con ironia.
- Lei… cosa le ha detto? Ma perché
è qui?
Turbata, e con il cuore che le scoppiava nel petto,
Maya attese che lui parlasse.
- Che domanda, ragazzina. E’
ovvio! Sono qui per affari – le ripose senza toglierle gli
occhi di dosso.
Il tono canzonatorio della voce era smentito
dall’aperto sorriso che gli illuminava il volto.
Con
elegante noncuranza si alzò, dirigendosi verso la finestra.
Posò lo sguardo sui volumi di opere teatrali sparsi sul
tavolo. Si fermò a fissare un segnalibro, realizzato con
petali secchi di rose scarlatte.
Il sorriso si fece più
brillante. Si avvicinò lentamente e lo prese tra le mani.
-
In questo modo il tuo ammiratore non ti abbandona mai. Sei così
legata a lui?
Maya non rispose. Attese che il battito impazzito
del proprio cuore le concedesse di ritrovare un po’ di calma
necessaria per parlare. Stava di fronte a lei, impeccabile ed
elegante, come sempre.
Era confusa, perché si trovava lì?
E il matrimonio? Non era in viaggio di nozze? Troppe domande le
affollavano la mente. Il timore e la gioia di vederlo si
intrecciavano, impedendole di parlare.
Infine si decise. Era lì
per lei, su questo non aveva dubbi, ma il motivo?
- Ma, non è
in viaggio di nozze? – balbettò, pentendosi
immediatamente di quella domanda.
Lui sorrise, visibilmente
rilassato.
- Non mi sono sposato – replicò -
effettivamente, ora che ci penso, non te lo avevo detto. Ho rotto il
fidanzamento prima della rappresentazione della dea scarlatta –
la fissò con sguardo eloquente, mentre il pensiero ritornava
agli ardenti baci che si erano scambiati nel camerino, dopo lo
spettacolo.
I suoi occhi si soffermarono sulle morbide curve,
accarezzandone il fisico con lo sguardo.
Maya arrossì a
quell’esame, esplicitamente sensuale. Una nuova speranza le
nacque nel cuore, diviso dalla gioia e dalla paura di sapere.
-
Non mi aveva detto che non era più fidanzato – mormorò,
emozionata.
- Ti sarebbe importato? - la prese in giro Masumi,
intuendo il sogno farsi realtà.
Maya non rispose alla sua
provocazione. Rimase immobile domandandosi perché Masumi si
trovasse lì. Forse la risposta era ovvia, ma il cuore che
pulsava disordinatamente le impediva di ragionare. Il suo desiderio
poteva avverarsi? Era mai possibile, che lui la amasse?
Masumi la
ammirò, in silenzio. Era bellissima, così sorpresa ed
impacciata. Le gote arrossate per l’imbarazzo la rendevano
estremamente affascinante. Stava imparando a riconoscere i suoi
pensieri dell’espressione del volto e dal tono di voce. Notava
in lei ancora una sorta di incertezza, ma i dubbi si stavano
dissolvendo con rapidità.
Si diede dello stupido, per avere
tergiversato così a lungo. Dopo un interminabile viaggio ed il
fuso orario sulle spalle, era di fronte a lei e l’avrebbe
incalzata fino ad ottenere ciò che desiderava. La volontà
di prenderla tra le braccia era impellente, ma non voleva aggredirla.
Constatò in lei un indubbio timore. Riprese a parlare,
dolcemente.
- Evidentemente, ho dimenticato di dirtelo, catturato
dal tuo fascino.
Maya arrossì. Dove voleva arrivare
Masumi? L’unica cosa che le riecheggiava nella mente era che
non si era sposato, né l’avrebbe mai fatto con Shiori.
Una gioia immensa le riempì il cuore.
Si riscosse,
sentendo di nuovo la voce calda e carezzevole di Masumi.
- Ma lo
sai che mi hai ingannato, ragazzina?
- Ingannato? – gli
fece eco, incerta.
- Parlo di te e Sakurakoji. Mi hai fatto
deliberatamente credere che tu lo amassi.
- Ha fatto tutto da
solo! Io mi sono solo limitata a tacere. Uscire insieme non significa
automaticamente fidanzarsi. Anche gli amici escono insieme –
replicò Maya.
- Baciarsi è compreso nella
definizione di amicizia? – ironizzò Masumi.
Lui li
aveva visti! Maya ripensò al bacio di Sakurakoji e lo paragonò
a quelli passionali di lui, arrossendo.
Masumi notò il suo
imbarazzo e non riuscì a trattenersi, adorava prenderla
amabilmente in giro.
- Stai arrossendo. A cosa stai pensando,
ragazzina?
- Che cosa intende? - ribatté arrabbiata,
sentendo aumentare il calore sulle guance già
infuocate.
Masumi rise di cuore.
- Va bene, non insisto. Il tuo
silenzio sulle mie insinuazioni della tua relazione con Sakurakoji,
si chiama ingannare. Ma forse me lo merito, ero così geloso!
- Geloso? Lei? – domandò Maya, spalancando gli
occhi.
- Sì, non lo avevi capito? - le sorrise
teneramente.
Maya sentiva il proprio cuore innamorato battere
come impazzito, trepidando per la gioia ed il timore di conoscere la
verità. Masumi sorrideva, sereno. Perché non parlava?
Doveva sapere, o sarebbe diventata pazza. Cercò di riportare
la conversazione sulla sua presenza a New York.
- Ha detto che è
qui per affari – esordì con timore, ricordando che lui
l’aveva elogiata, più volte, come il migliore prodotto
della Daito - che genere di affari?
Masumi la osservò con
la testa reclinata. Il sorriso scomparve dalle labbra lasciando sul
volto un’espressione seria. Si avvicino lentamente a lei.
-
Affari che riguardano il mio cuore – sussurrò,
prendendola tra le braccia. Assaporò il suo delicato profumo
prima di continuare – sono egocentrico, insopportabile,
scontroso ma sono perdutamente innamorato di te da moltissimo tempo.
Io ti amo Maya e prometto, se tu vorrai stare al mio fianco, di
renderti felice, come nessun altro uomo potrebbe mai fare.
La
abbracciò con delicata energia, lasciando finalmente liberi i
proprio sentimenti di amore per lei.
- Riuscirai ad amare un uomo
come me? Ti chiedo molto, lo so, però dammi almeno una
possibilità, ti prego, Maya – concluse, prendendole il
volto tra le mani e sollevandolo fino ad incrociare i suoi occhi.
Lo
fissò, incredula. Le parole che Masumi aveva pronunciato erano
dirette a lei. La amava. Il suo sogno si era magicamente trasformato
in realtà attraverso la dolce dichiarazione di Masumi. Il
proprio nome pronunciato dalle sue labbra aveva un suono nuovo.
Niente tono canzonatorio, quella voce tanto amata l’aveva
trafitta. Gli occhi, lucidi per l’emozione, contemplarono il
volto tanto amato di Masumi.
- Ti amo, Masumi – disse
semplicemente, troppo sconvolta per aggiungere altro.
Lui la
strinse con forza, trasmettendole, con l’abbraccio, tutto il
timore, che aveva provato, di perderla.
Si chinò,
sfiorandole le labbra – non fuggire mai più lontano da
me – mormorò prima di baciarla con passione.
Maya
sollevò le braccia, le allacciò dietro alla sua nuca e
si abbandonò senza più riserve al bacio di Masumi.
Entrambi sentirono risvegliarsi il desiderio.
Le labbra morbide e
dolci di Maya gli inebriarono i sensi. Sentirla cedevole tra le sue
braccia, aumentò il desiderio di condividere con lei la
passione a lungo frenata.
Le sue mani strinsero la vita esile ed
accarezzarono i fianchi armoniosi, risalendo lentamente lungo le
spalle. Le labbra impressero un caldo bacio nell’incavo del
collo.
Maya gemette di piacere e socchiuse gli occhi cercando
ancora le labbra di Masumi.
- Ti amo, Masumi – ripeté
in un sussurro, travolta dalle emozioni.
Masumi nascose il viso
tra i capelli morbidi di Maya, inspirandone il delicato profumo. La
sollevò tra le braccia.
- Sei leggera come una piuma,
amore mio - le disse, sorridendo.
La contemplò, con lo
sguardo carico di passione. Maya arrossì e, senza parlare
rispose alla sua muta domanda, indicandogli con la mano la stanza da
letto. Masumi sorrise dolcemente, prima di baciarla di nuovo.
Si
mosse lentamente mentre Maya, chiudendo gli occhi, si lasciò
trasportare, cullata dai suoi passi. La adagiò con delicatezza
sul letto chinandosi a baciarla con passione crescente. Maya rispose
con trasporto ai baci profondi di Masumi.
- Ti amo, ragazzina –
mormorò sulle sue labbra.
Le languide carezze divennero
febbrili e le ultime barriere tra loro caddero, slacciate da mani
impazienti. Maya trattenne il respiro al contatto con il corpo caldo
di Masumi. La sua pelle bruciava travolta dai baci ardenti e sempre
più intimi. Mossa da una brama implacabile, si strinse ancora
di più a lui, accarezzandolo ardentemente, con mani tremanti,
provocandogli un brivido di piacere.
Masumi si sollevò
leggermente per ammirarla. Maya arrossì, notando il suo
sguardo apertamente carico di passione. Le accarezzò
sensualmente il seno, strappandole un gemito di piacere. Si chinò,
sfiorando la sua pelle con le labbra umide. Maya trattenne il
respiro, travolta da un’emozione crescente, che la rapì
trasportandola in un universo per lei ancora inesplorato.
- Mi
fai impazzire, lo sai? – le sussurrò intrecciando il
respiro con quello di lei – ti amo, amore mio.
Il battito
convulso dei loro cuori si fece più intenso, mentre il
desiderio l’uno per l’altra divampò, alimentato
dal supremo atto d’amore. Consci solo del piacere che si
donavano l’un l’altra, si cercarono con desiderio,
offrendo all’altra parte di sé, la propria anima. I
respiri ansimanti, si fusero in un bacio profondo che li lasciò
senza fiato. Raggiunsero, in un turbine di emozioni travolgenti,
l’apice del piacere, stringendosi l’uno all’altra
in una splendida unione. Rimasero in silenzio, a lungo, assaporando
il piacevole languore che li aveva imprigionati.
- Sono felice –
confessò Maya, accarezzandogli il torace con la punta delle
dita.
Masumi le sfiorò le labbra – ti amo, ragazzina.
Esausti ed appagati, si abbracciarono teneramente.
- continua -