Il grande sogno di Maya (Garasu no kamen),
Maya, Masumi e tutti gli altri personaggi sono proprietà di
Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan Corporation, Orion e
quanti aventi diritto alla divulgazione e pubblicazione del Manga
medesimo. Questa fanfiction è stata creata senza fini di
lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti vorranno
leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene, pertanto,
intesa….
Le
sue labbra erano morbide e calde. Lo sentì sussultare
lievemente. Non si avvide dello sguardo sorpreso posato su di lei.
Imbarazzata cercò di allontanarsi da lui, ma una mano le
strinse saldamente il braccio.
L’espressione ancora
assonnata di Masumi non celava lo stupore.
Maya cercò di
liberarsi dalla sua mano, ma lui aumentò la presa.
- Non
sei un sogno, vero ragazzina? – mormorò incredulo –
ho sentito le tue labbra sfiorare le mie in una dolce e sensuale
carezza.
Maya arrossì, imbarazzata. Non si capacitò
del proprio gesto e tentò di negare.
- Si sbaglia, signor
Hayami – mormorò, senza convinzione.
- Non sei brava
a mentire. Sono certo di quello che ho avvertito. Tu mi stavi
baciando, ragazzina – le disse ridendo sommessamente.
- Mi
lasci, signor Hayami.
- Non posso, non adesso – sospirò,
fissandola.
- La prego – tentò di convincerlo.
Masumi ignorò la sua preghiera. Posò la mano libera
dietro la nuca di Maya e la attirò lentamente verso di sé.
Fissò i grandi occhi sgranati per la sorpresa, cercando di
leggervi i segreti della sua anima.
Il bacio, dapprima lieve e
dolce, divenne intenso e passionale e li trascinò in un
vortice di seducente follia, ravvivando la fiamma del desiderio.
Maya cancellò dalla mente ogni razionale pensiero,
abbandonandosi al bacio con un ardore sconvolgente. Appoggiò
la mano sul suo torace, avvertendo i muscoli asciutti sotto la
camicia.
Masumi le accarezzò i fianchi e cingendola con le
braccia la attirò sopra di sé. Lei si lasciò
cadere, e trascinata da una crescente eccitazione, intrecciò
le dita nei suoi capelli attirandolo in un nuovo, lunghissimo bacio.
I respiri ansimanti si fusero mentre le mani accarezzavano l’uno
il corpo dell’altra nella convulsa ricerca di un legame più
intimo.
Sentì le mani calde di Masumi slacciarle la
camicetta. Avvertendo la languida carezza sul seno, un gemito di
piacere le uscì dalle labbra. Assaporò con avidità
le crescenti emozioni.
Le mani tremanti slacciarono la camicia di
Masumi e si posarono timide sulla sua pelle bruciante. Il desiderio
di sentirlo ancora più vicino e parte di sé divenne
impellente.
Le labbra umide sfiorarono di nuovo le sue,
trascinandola lontano dalle rive della razionalità. Le braccia
forti, ma tenere, di Masumi la strinsero, lasciandola senza fiato.
La
ragionevolezza stava annegando in un mare di stravolgente ed
inesplorato piacere.
Lui la baciò di nuovo, travolto dal
suo stesso desiderio. Aveva perso completamente il controllo e
desiderava soltanto farla sua. Le sollevò il viso cercando
negli occhi di lei la risposta alla sua muta domanda. Vi lesse la sua
stessa passione.
Maya lo osservò rapita, e in un barlume
di rinvenuta lucidità, realizzò, smarrita in un piacere
inarrestabile, che Masuni era in procinto di sposarsi. Ansimando, si
sollevò, spingendosi lontano da lui. Con le mani tremanti e lo
sguardo abbassato si allacciò la camicetta, arrossendo per
l’imbarazzo.
Turbata dall’ardente passione che la
divorava e dall’amore che nutriva per lui, non riuscì a
celare gli occhi lucidi di emozione. Lo fissò ancora
incredula, con le labbra socchiuse e frementi.
Masumi si mise a
sedere, incurante della camicia aperta e, passandosi una mano tra i
capelli nel tentativo di ritrovare il controllo, la scrutò con
uno sguardo interrogativo.
- Io la odio – mormorò
Maya con un filo di voce, sconvolta dalle violente emozioni.
- Non
pronunciare parole nelle quali nemmeno tu credi. Che ti succede? Sei
spaventata? – replicò Masumi dolcemente – non puoi
negare che tra noi ci sia qualcosa. Sei attratta da me, lo capisco
dall’ardore con cui hai riposto ai miei baci ed alle mie
carezze.
Maya chinò il viso, imbarazzata. Il suo silenzio
confermò le parole di Masumi. Si allontanò ancora di
qualche passo, infine si decise a parlare.
- Io non sono
innamorata di lei! – affermò, rossa in viso.
- Non
ho parlato di amore, ma di attrazione. Ammetti che esiste tra di noi
– replicò Masumi, fissandola tristemente.
- No! –
gridò negando l’evidenza.
- Sei stata tu a baciarmi
mentre dormivo, o no?
Maya eluse la sua domanda.
- Io devo
andare!
- Aspetta! – la chiamò Masumi, desiderando
che non se ne andasse – perché sei venuta qui?
Maya
realizzò che, alla vista di Masumi addormentato, aveva
completamente dimenticato la ragione per la quale si era recata da
lui. Si strinse le mani in un gesto di nervosismo, cercando di
dimenticare il desiderio che provava, sempre più intenso, per
lui.
Gettò un’occhiata furtiva nella sua direzione
mentre il pensiero tornava ai momenti di passione intensa appena
vissuta. Scosse la testa arrossendo e cercò di ritrovare la
padronanza di sé.
- La signora Tsukikage, durante la
conferenza stampa ha affermato che l’organizzazione dello
spettacolo spetterà alla Daito. Lei, signor Hayami, non era
presente. Questo significa che era già a conoscenza della sua
decisione. Ha ottenuto la dea scarlatta, come voleva.
Maya
strinse i pugni in preda alla crescente collera.
Masumi si alzò
dirigendosi verso di lei.
- Non ho raggiunto tutto ciò che
desideravo. Ma ora ho capito che posso ottenerlo – replicò
sorridendo.
- Lei vuole i diritti, oltre alla esclusiva
dell’organizzazione dello spettacolo! Ma non li avrà!
Saranno miei. Io interpreterò la nuova dea scarlatta.
Masumi
non si scompose e Maya, di fronte alla sua imperturbabilità,
si infervorò maggiormente.
- Perché rimane
impassibile? Lei lo sapeva! Che cosa ha fatto alla signora Tsukikage?
- Suvvia Maya, non crederai davvero che io possa influenzare il
suo giudizio! Conosco il tuo talento e dopo avere assistito
all’interpretazione della tua Akoya, non avevo dubbi che
saresti stata la prescelta. In quanto a ciò che desidero
veramente, rimarresti sconvolta se te lo dicessi. Ragazzina, non puoi
entrare nella mente di un uomo.
Masumi era troppo vicino e lei
era certa di non riuscire a resistergli, se lui l’avesse presa
di nuovo tra le braccia.
- Devo andare – mormorò,
spaventata.
- Cosa fai? Fuggi da me?
- Non sia ridicolo.
Sorrise, intuendo che il suo desiderio poteva avverarsi. Osservò
Maya. Lei ignorava quanto fosse seducente e forse proprio questo era
il segreto del suo fascino innocente. Il volto preoccupato gli
consigliò di non assalirla ulteriormente. Le avrebbe dato il
tempo di accettare l’accaduto e l’avrebbe strappata a
Sakurakoji a qualunque costo.
- Io devo andare, ora –
balbettò Maya, imbarazzata dallo sguardo penetrante di Masumi
posato su di lei.
- Ti rivedrò. Rifletti su ciò che
ti ho detto.
- Certo che ci rivedremo – rispose impacciata
– per la nuova messa in scena della dea scarlatta.
- Curata
dalla Daito – le fece eco lui, con una traccia di amabile
ironia nella voce.
Maya non ripose. Si diresse verso la porta non
più convinta di quello che stava facendo. La voce di Masumi la
fermò.
- Ragazzina, sai che non possiamo fare finta che
non sia successo nulla tra noi. Non ho alcuna intenzione di
dimenticare, ma vedo che sei sconvolta, è tardi, e ti lascio
andare. Ma non puoi negare che dovremmo chiarirci, noi due. Ti chiamo
un taxi, perché, immagino, non avrai l’intenzione di
farti accompagnare a casa da me, questa sera – concluse,
sollevando il ricevitore del telefono.
- Grazie, signor Hayami.
Aprì la porta ed uscì, lasciando nell’aria il
profumo delicato della sua pelle.
- continua -