Il grande sogno di Maya (Garasu no kamen), Maya, Masumi e tutti gli altri personaggi sono proprietà di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan Corporation, Orion e quanti aventi diritto alla divulgazione e pubblicazione del Manga medesimo. Questa fanfiction è stata creata senza fini di lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti vorranno leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene, pertanto, intesa….

Il sole del domani

By Oscar1755

Atto X

Le sue labbra erano morbide e calde. Lo sentì sussultare lievemente. Non si avvide dello sguardo sorpreso posato su di lei. Imbarazzata cercò di allontanarsi da lui, ma una mano le strinse saldamente il braccio.
L’espressione ancora assonnata di Masumi non celava lo stupore.
Maya cercò di liberarsi dalla sua mano, ma lui aumentò la presa.
- Non sei un sogno, vero ragazzina? – mormorò incredulo – ho sentito le tue labbra sfiorare le mie in una dolce e sensuale carezza.
Maya arrossì, imbarazzata. Non si capacitò del proprio gesto e tentò di negare.
- Si sbaglia, signor Hayami – mormorò, senza convinzione.
- Non sei brava a mentire. Sono certo di quello che ho avvertito. Tu mi stavi baciando, ragazzina – le disse ridendo sommessamente.
- Mi lasci, signor Hayami.
- Non posso, non adesso – sospirò, fissandola.
- La prego – tentò di convincerlo.
Masumi ignorò la sua preghiera. Posò la mano libera dietro la nuca di Maya e la attirò lentamente verso di sé. Fissò i grandi occhi sgranati per la sorpresa, cercando di leggervi i segreti della sua anima.
Il bacio, dapprima lieve e dolce, divenne intenso e passionale e li trascinò in un vortice di seducente follia, ravvivando la fiamma del desiderio.
Maya cancellò dalla mente ogni razionale pensiero, abbandonandosi al bacio con un ardore sconvolgente. Appoggiò la mano sul suo torace, avvertendo i muscoli asciutti sotto la camicia.
Masumi le accarezzò i fianchi e cingendola con le braccia la attirò sopra di sé. Lei si lasciò cadere, e trascinata da una crescente eccitazione, intrecciò le dita nei suoi capelli attirandolo in un nuovo, lunghissimo bacio. I respiri ansimanti si fusero mentre le mani accarezzavano l’uno il corpo dell’altra nella convulsa ricerca di un legame più intimo.
Sentì le mani calde di Masumi slacciarle la camicetta. Avvertendo la languida carezza sul seno, un gemito di piacere le uscì dalle labbra. Assaporò con avidità le crescenti emozioni.
Le mani tremanti slacciarono la camicia di Masumi e si posarono timide sulla sua pelle bruciante. Il desiderio di sentirlo ancora più vicino e parte di sé divenne impellente.
Le labbra umide sfiorarono di nuovo le sue, trascinandola lontano dalle rive della razionalità. Le braccia forti, ma tenere, di Masumi la strinsero, lasciandola senza fiato.
La ragionevolezza stava annegando in un mare di stravolgente ed inesplorato piacere.
Lui la baciò di nuovo, travolto dal suo stesso desiderio. Aveva perso completamente il controllo e desiderava soltanto farla sua. Le sollevò il viso cercando negli occhi di lei la risposta alla sua muta domanda. Vi lesse la sua stessa passione.
Maya lo osservò rapita, e in un barlume di rinvenuta lucidità, realizzò, smarrita in un piacere inarrestabile, che Masuni era in procinto di sposarsi. Ansimando, si sollevò, spingendosi lontano da lui. Con le mani tremanti e lo sguardo abbassato si allacciò la camicetta, arrossendo per l’imbarazzo.
Turbata dall’ardente passione che la divorava e dall’amore che nutriva per lui, non riuscì a celare gli occhi lucidi di emozione. Lo fissò ancora incredula, con le labbra socchiuse e frementi.
Masumi si mise a sedere, incurante della camicia aperta e, passandosi una mano tra i capelli nel tentativo di ritrovare il controllo, la scrutò con uno sguardo interrogativo.
- Io la odio – mormorò Maya con un filo di voce, sconvolta dalle violente emozioni.
- Non pronunciare parole nelle quali nemmeno tu credi. Che ti succede? Sei spaventata? – replicò Masumi dolcemente – non puoi negare che tra noi ci sia qualcosa. Sei attratta da me, lo capisco dall’ardore con cui hai riposto ai miei baci ed alle mie carezze.
Maya chinò il viso, imbarazzata. Il suo silenzio confermò le parole di Masumi. Si allontanò ancora di qualche passo, infine si decise a parlare.
- Io non sono innamorata di lei! – affermò, rossa in viso.
- Non ho parlato di amore, ma di attrazione. Ammetti che esiste tra di noi – replicò Masumi, fissandola tristemente.
- No! – gridò negando l’evidenza.
- Sei stata tu a baciarmi mentre dormivo, o no?
Maya eluse la sua domanda.
- Io devo andare!
- Aspetta! – la chiamò Masumi, desiderando che non se ne andasse – perché sei venuta qui?
Maya realizzò che, alla vista di Masumi addormentato, aveva completamente dimenticato la ragione per la quale si era recata da lui. Si strinse le mani in un gesto di nervosismo, cercando di dimenticare il desiderio che provava, sempre più intenso, per lui.
Gettò un’occhiata furtiva nella sua direzione mentre il pensiero tornava ai momenti di passione intensa appena vissuta. Scosse la testa arrossendo e cercò di ritrovare la padronanza di sé.
- La signora Tsukikage, durante la conferenza stampa ha affermato che l’organizzazione dello spettacolo spetterà alla Daito. Lei, signor Hayami, non era presente. Questo significa che era già a conoscenza della sua decisione. Ha ottenuto la dea scarlatta, come voleva.
Maya strinse i pugni in preda alla crescente collera.
Masumi si alzò dirigendosi verso di lei.
- Non ho raggiunto tutto ciò che desideravo. Ma ora ho capito che posso ottenerlo – replicò sorridendo.
- Lei vuole i diritti, oltre alla esclusiva dell’organizzazione dello spettacolo! Ma non li avrà! Saranno miei. Io interpreterò la nuova dea scarlatta.
Masumi non si scompose e Maya, di fronte alla sua imperturbabilità, si infervorò maggiormente.
- Perché rimane impassibile? Lei lo sapeva! Che cosa ha fatto alla signora Tsukikage?
- Suvvia Maya, non crederai davvero che io possa influenzare il suo giudizio! Conosco il tuo talento e dopo avere assistito all’interpretazione della tua Akoya, non avevo dubbi che saresti stata la prescelta. In quanto a ciò che desidero veramente, rimarresti sconvolta se te lo dicessi. Ragazzina, non puoi entrare nella mente di un uomo.
Masumi era troppo vicino e lei era certa di non riuscire a resistergli, se lui l’avesse presa di nuovo tra le braccia.
- Devo andare – mormorò, spaventata.
- Cosa fai? Fuggi da me?
- Non sia ridicolo.
Sorrise, intuendo che il suo desiderio poteva avverarsi. Osservò Maya. Lei ignorava quanto fosse seducente e forse proprio questo era il segreto del suo fascino innocente. Il volto preoccupato gli consigliò di non assalirla ulteriormente. Le avrebbe dato il tempo di accettare l’accaduto e l’avrebbe strappata a Sakurakoji a qualunque costo.
- Io devo andare, ora – balbettò Maya, imbarazzata dallo sguardo penetrante di Masumi posato su di lei.
- Ti rivedrò. Rifletti su ciò che ti ho detto.
- Certo che ci rivedremo – rispose impacciata – per la nuova messa in scena della dea scarlatta.
- Curata dalla Daito – le fece eco lui, con una traccia di amabile ironia nella voce.
Maya non ripose. Si diresse verso la porta non più convinta di quello che stava facendo. La voce di Masumi la fermò.
- Ragazzina, sai che non possiamo fare finta che non sia successo nulla tra noi. Non ho alcuna intenzione di dimenticare, ma vedo che sei sconvolta, è tardi, e ti lascio andare. Ma non puoi negare che dovremmo chiarirci, noi due. Ti chiamo un taxi, perché, immagino, non avrai l’intenzione di farti accompagnare a casa da me, questa sera – concluse, sollevando il ricevitore del telefono.
- Grazie, signor Hayami.
Aprì la porta ed uscì, lasciando nell’aria il profumo delicato della sua pelle.

- continua -

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