Dragon Ball, Dragonball Z,
Dragonball GT, Bulma, Vegeta e tutti gli altri personaggi sono proprietà di
Akira Toriyama, Bird Studio e Toei Animation.
Questa fanfiction è stata
creata senza fini di lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti vorranno
leggerla.
Nessuna violazione del
copyright si ritiene, pertanto, intesa….
By Aresian
*Sono, perciò esisto*. Questa frase pare coniata
appositamente per me, per il mio modo di concepire l’esistenza, la vita e la
morte. Niente mi ha mai sfiorato a parte il dolore, l’odio e il desiderio di
onnipotenza che sempre ha ottenebrato ogni mio pensiero ed ogni giornata vuota
e sterile della mia vita. Esattamente cosa sono tuttavia è un qualcosa che
sfugge alla mia stessa ferrea logica. Un Principe, mi ostino a dire, il
Principe dei Saiyan una parola, ancora prima che una razza, che continua a
risplendere solo nel mio credo. Tu ora mi accusi, inperturbabile, dall’alto di
quella beata convinzione di essere custode di tutte le risposte che contano, di
non avere saputo accettare di essere un fratello per te. Un fratello… non ho la
minima idea di che cosa significa tale parola. E’ un concetto a me talmente
estraneo, al pari dell’amore che quella femmina ostinata continua a vomitarmi
in faccia quando ignoro il marmocchio che ho generato o che mi sussurra la
notte mentre placo l’istinto animale che mi percuote i lombi. Nato per essere
una leggenda e da una leggenda sconfitto senza pietà. L’unico mio compagno è
stato il mio odio per quel dannato bastardo che si è divertito a soggiogare
ogni mio desiderio ed ogni mia ambizione per rimpinguare le sue, mai stanche,
casse di denaro e conquista. L’unico mio desiderio l’immortalità di un sogno,
il potere di distruggere e al contempo dominare ogni vita nella galassia, come
se solo in tal modo fosse possibile prendere possesso di quella che a me, sin
dal primo vagito, è stata sottratta. Persino della mia morte non sono stato
padrone. Tu hai deciso di risparmiarmela, il massimo insulto, la privazione
ultima di ogni libertà ch’io ho ambito per tutta la mia esistenza. Tu che ora
ti mostri innanzi a me sorpreso e ferito nel costatare che ancora una volta ho
mandato in aria i tuoi piani, ho scombinato la tua convinzione di aver placato
il mio animo ribelle. Io non sono come te, Kakaroth. Io sono un saiyan sino al
midollo, io sono odio e dolore, agonia e splendido anacronistico rancore per me
stesso e per quel dannato giorno che sono venuto al mondo. Nato per dominare il
nulla, per servire un tiranno bastardo che mi ha donato solo fiele, amara e
rivoltante quanto il suo orripilante aspetto. Tu hai avuto una vita, dannato
Kakaroth, hai avuto l’oro della leggenda prima di me che sono tuo principe, che
ero destinato a di te essere sovrano indiscusso e fiero. Tu mi hai rubato una
vita che mi apparteneva ed ora sono qui, ottenebrato dal potere di quell’idiota
di un mago, pregno della malvagità di un cuore che puro solo d’odio è mai
stato, solo per poterti battere, solo per potermi riprendere quell’onore,
quella libertà che tu mi hai rubato anni fa quando impedisti a quel pusillamine
testa pelata di uccidermi. Fratello mi chiami? IO TI ODIO. O Kami quanto
conosco bene il sapore amaro e letale di questo veleno iracondo che mi scuote
le viscere, che mi scorre impetuoso nelle vene quasi a sostituire il mio stesso
sangue. Sono pregno di esso, del suo ottenebrante fetore e solo uccidendoti
potrei placarlo, potrei sentirmi finalmente libero. Tu, che quando avrei potuto
misurarmi con te hai osato morire pur di scansarmi, pur di tener fede a quella
dannata convinzione che tra noi potesse nascere un rapporto di amicizia. Puah!
Amicizia, non so che farmene, non la voglio, l’aborro perché sarebbe l’ennesima
sconfitta, l’ennesimo fallimento di questo mio arido cuore che tale desidera
disperatamente rimanere perché soffrire è per i deboli ed io non posso essere
debole. Mi vomiti addosso, indignato, che sto tradendo lei e mio figlio. Non me
ne fotte nulla di loro, lo vuoi capire Kaharoth?! Non contano niente per me,
nulla conta, perché io non esisto per loro. Hanno partorito nel loro animo e
nella loro mente la figura di quel ch’io dovrei essere per loro, ma io non sono
così sono un tizzone ardente di rabbia, odio e sete di potere, io non sono come te, io non possso amarli… non devo, non
lo accetto. Sento il sapore metallico del mio stesso sangue, che mi inebria
perché vuol dire che ancora esso pulsa vibrante in me, che scorre ancora in
questo corpo di cui non mi sento più padrone, controllato da quel dannato
tubero malefico che si è convinto di poter comandare un principe saiyan, di
poter dare degli ordini a me. Prima ti ucciderò, Kaharoth, completerò questo
disegno che mi rode la mente da anni, mi riapproprierò della vita che tu mi hai
rubato, dell’onore che solo tu ti sei preso e poi mi libererò di quel dannato e
dei suoi tirapiedi e finalmente sarò libero, libero di tornare a distruggere,
smembrare, condannare a mio piacimento in ogni luogo di questo mondo e della
Galassia. Sì, sarò finalmente libero di tornare ad essere me stesso….
Una vibrazione potente nella mia aura, lo sento, come
so che lo avverti tu. Un’essenza puramente malvagia e potente si è manifestata
poco distante dal luogo ove noi ci stiamo battendo. Sento che ho il potere per
batterlo, sento che posso, per una volta, essere io a distruggere il nemico, non
sempre tu l’eroe senza macchia… Che diamine sto pensando? No, non è posssibile,
io devo ucciderti per tornare ad essere un feroce saiyan, per tornare ad
esistere… eppure non riesco ad ignorare la sensazione opprimente di pericolo
che avverto. Gohan, tuo figlio… non lo percepisco più. Che diamine sta
succedendo? No, non adesso, non ora che posso finalmente riavere la mia
libertà, tutto ciò che ho sempre desiderato, non adesso che potrei ottenere la
mia vittoria più grande… no! Eppure è così, ora comprendo la ragione ultima
della mia intima rabbia, di ciò che come un tarlo mi divora da dentro, ho perso
Kaharoth e ancora una volta hai vinto tu. Questa consapevolezza placa il mio
delirio. Non ti chiamerò mai fratello, non accetterò mai il tuo essere così dannatamente
umano, ma hai vinto tu. Io, l’orgoglioso e fiero Principe dei Saiyan esisto è
vero ma non perché sono, semplicemente
perché per qualcun altro esisto, perché sulla mia lapide qualcuno verserebbe
una lacrima e non per compassione ma perché mi ha amato per quello che… ora lo
so… sono. Tu non combatterai questa battaglia, la mia morte questa volta sarà
orchestrata soltanto da me, io morirò Kaharoth e finalmente sarò libero.
FINE
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