Versailles no Bara, Oscar, André e tutti i personaggi legati alla serie TV e al manga sono copyright © di Riyoko Ikeda,  Chuokoron – Shinsha Inc. e Tohan Corporation.
Questa fanfiction è stata creata senza fini di lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti vorranno leggerla.

Nessuna violazione del copyright si ritiene, pertanto, intesa….

 

 

Rarefatto inferno

By Juuachigo

 

 

 

Salve! Sono di nuovo Juuhachi Go. Questa fanfic nasce dopo una meditazione notturna, quasi onirica… Forse non tutto vi sembrerà pertinente ad un che di reale, ma spero che la leggerete con la stessa passione con cui io l’ho scritta.


André, portami via da questo posto dove non c’è aria nemmeno per respirare il fuoco, quello di una violenza esasperata e di polvere da sparo.

Meglio così!
Morirò affogata nel sangue dei miei stessi polmoni.

Ho la tisi, lo sai?
La benedico, perché, se prima mi trascinava in un abisso, adesso mi avvicina sempre di un passo a te.

Non è abbastanza, sparatemi!

Dio mio, ho una sola notte da ricordare… Una sola notte. Ieri.

Mi rendo conto che ‘ieri’ è tutta la mia vita, il risultato, vedere le sensazioni del tuo corpo travolgermi e venirmi incontro, mentre ero tua, finalmente, ho vissuto solo per arrivare a ieri, adesso posso anche morire.

Ti ho dato una sola notte da innamorato… una… mentre mi sarei potuta dare a te mille volte e dirti tutta la verità.

Perché non l’ho mai fatto?

ORGOGLIO, ORGOGLIO, FOTTUTISSIMO ORGOGLIO! Mi rimane solo il rimorso di non aver parlato quando l’amore si è aperto splendente davanti ai miei occhi…

Perché io ti amavo già, da sempre.

Ogni gesto, ogni pensiero, ogni lacrima, tutto per te, amore, tutto per te anche quando CREDEVO di pensare a Fersen, amore.

 

Non ti ho chiamato nemmeno una volta amore. Mai.

 

E adesso penso a quelle membra algide in una cassa, ricordando di come mi abbiano presa nella mia stanza, ed io, che mi sentivo morire, ma non potevo riuscirci perché ero già rinata ed avevo una vita da vivere insieme a te, nuova, limpida come l’acqua.
Non ce la faccio a guardare il tuo corpo, perché è a questo che penso!!
So che abbraccerei un guscio di marmo, chiamandolo ‘amore’ miliardi di volte e piangendo sulle sue ciglia abbassate, rifugiandomi nel buio di ciò che è stata la tua carne, col volto nascosto nella tua camicia.

Ma tu non sei più nemmeno questo, nemmeno questo, no…
Tutto intorno mi parla di te, ogni minuscola cosa, mi giungono strazianti gli echi del nostro passato, anche se tu, ormai, non esisti, sei visione onirica nella nebbia opaca dei ricordi, sbiadirai, fino a divenire fragile, sparendo in uno scintillio sussultorio,

Allora, sparirò anch’io, forse sto già iniziando, perché il tuo nome si collega al niente, anche se il mondo continua imperterrito a raccontarmi di te… lo odierò, per questo, voglio addormentarmi subito, non c’è posto per me.

André, ti amo, André, ti amo, amore, mio dolcissimo amore, il mio André…

Piango, stringo il viso fra le mani, singhiozzo, piango ancora, vorrei strapparmi il volto e rigirarlo per trovare il tuo, per gridare con la tua voce e vedere con il tuo occhio.

E sentirmi completa.
L’altra parte di me, la mia ombra –o forse la mia luce?- eri tu, su questa terra vive un’anima a metà, l’altra metà è nel baratro, fa così male essere separata da lei, voglio raggiungerla, voglio raggiungerti…

Tirami via da quest’inferno…

 

***

 

Posso piangere ancora un po’? Posso?

Sono il niente che piange, non più disperata, ma vuota, eppure vibrante, è il mio cuore che trema, ti sento più vicino, spiegami.
Prima, però, un’ultima battaglia da vincere…

Arriverò mai a te?




Li sento, Alain…

André… Perché riesco a vederti? Sei forse tu che mi tieni la mano?
Sento il mio sangue che stilla veloce… Tempo, corri più forte…

Dio santissimo, André, stringimi più forte, sento il respiro che mi manca…

Ti amo, Andrè… cullami…

Stiamo volando? Tienimi, ti prego, non lasciarmi più… Si può amare così?

 

 

FINE
Juuhachi Go

 

 

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