Ayumi, guidata dalla madre
Utako, si sottopone ad estenuanti allenamenti al fine di apprendere a
muoversi e a recitare senza l’ausilio della vista. Deve
imparare ad utilizzare i sensi rimasti attivi, per riuscire a recitare
senza che nessuno si accorga della sua menomazione.
Intanto Maya continua le prove per la Dea Scarlatta negli edifici della
Kid’s Studio insieme agli altri attori, cercando
d’impossessarsi della visione del mondo della Dea.
Ad osservare le prove sopraggiunge la signorina Shiori Takamiya. La
donna non ha alcun dubbio: Masumi, suo futuro sposo, altri non
è che l’Ammiratore segreto di Maya che
l’ha sostenuta fino a quel momento; la sola
perplessità è se tale attaccamento sia dovuto al
fatto che la giovane sia la protagonista della Dea Scarlatta, o se
invece non sia dovuto a ben altri sentimenti nei suoi confronti; ad
ogni buon conto, Shiori è decisa ad interrompere per sempre
il legame che unisce il suo fidanzato a Maya.
Gli attori sospendono le prove per una pausa e Maya viene avvisata che
Shiori Takamiya è lì per vederla. E' a questo
punto che Shiori chiede a Maya di poterle parlare in privato. Le due
donne si allontanano dalla sala prova e si recano nel caffè
poco distante. Qui Shiori ostenta il suo anello di fidanzamento e Maya
ne riconosce la bellezza e anche la dimensione della pietra. Infine,
Shiori spiega il motivo della sua visita: la donna prega Maya, nel caso
in cui lei ereditesse i diritti della Dea Scarlatta, di farla
rappresentare dalla Daito Art Production; lei si rende indubbiamente
conto che le motivazioni dell’astio di Maya verso Masumi sono
legittime a causa di quanto avvenuto alla sua povera madre, ma la prega
di perdonarlo promettendole che, come futura moglie di Masumi, lei non
gli consentirà più di ostacolarla e le chiede di
crederle se dice che Masumi, nonostante le apparenze, è
veramente una persona di buon cuore. Maya, abbassando gli occhi,
annuisce dicendo che sa bene che in realtà il signor Hayami
è una brava persona. Ciò lascia del tutto basita
la sua interlocutrice: Shiori Takamiya, spesso spettatrice degli
scontri tra Maya e il suo fidanzato, ha sempre ritenuto che lei lo
ritenesse un uomo senza cuore e invece ora ne riconosce delle buone
qualità. Nel frattempo, sopraggiunge il collaboratore di
Shiori che le ricorda che è ora di andare; anche Maya ha
fretta di ritornare allo studio e si appresta ad alzarsi; Shiori fa il
gesto di trattenerla e, nel mentre, la borsa di Maya si rovescia e la
donna, mentre l’aiuta a raccogliere gli oggetti sparsi sul
pavimento, ripone nella borsa della ragazza il suo preziosissimo anello
di fidanzamento. Tornando a casa, Shiori tacita i sensi di colpa
dicendo a sé stessa che farà qualunque cosa pur
di scacciare Maya dal cuore di Masumi.
A tarda sera, rientrata a casa, Maya si accorge dell’anello
di Shiori e ne rimane stupita. In quel mentre, Shiori chiede ai suoi
collaboratori di chiamare Masumi al telefono pregandolo di recarsi
nella residenza dei Takamiya perché deve assolutamente
chiedergli scusa. A Masumi, che prontamente si reca a casa sua, Shiori
recita alla perfezione la parte che si è prefissa: si
dichiara disperata di aver smarrito il suo anello di fidanzamento;
finge poi di ricordare che, fino al momento in cui era stata con Maya,
era certa di averlo ancora. Spiega di aver incontrato la ragazza per
perorare la causa di lui, ma che Maya era rimasta affascinata dal suo
anello tanto che a parlarne le brillavano gli occhi; ma si schernisce
subito, dicendo che non è possibile che sia stata lei a
sottrarglielo. Masumi cerca di consolarla abbracciandola, ma assicura
che Maya non avrebbe mai fatto una cosa simile.
La mattina dopo la giovane, con l’anello nella borsa, si reca
alla residenza dei Takamiya per restituire l’anello ma Shiori
si trova al Beaming Palace Building ed è qui che Maya la
raggiunge.
La donna è intenta a provare l’abito da sposa. Al
vederla, Shiori le chiede cosa pensa del suo vestito e Maya
è sinceramente ammirata dalla ricchezza dell’abito
e di quanto le doni. A quel punto Shiori ha l’idea di fare
merenda e di farsi portare del succo di mirtillo. Maya apre la sua
borsa, ma non fa in tempo a dirle il motivo della sua visita che Shiori
le chiede di portarle vicino il bicchiere. La perfida donna, sentendo
il rumore dei passi di Masumi, finge un malore e si lascia cadere su
Maya, facendo in modo che il bicchiere, con il suo contenuto, cada sul
vestito, proprio mentre sopraggiunge l’uomo che crede che la
ragazza abbia voluto nuocere a Shiori. Com’è
naturale, egli si adira moltissimo e a nulla servono le giustificazioni
di Maya, mentre Shiori inscena la sua parte: difende la ragazza dicendo
che lei non c’entra nulla; ma Masumi non sente ragioni e
continua ad inveire su Maya. In quel momento, un uomo del seguito le
impone di andarsene e la dama di compagnia di Shiori le porge la borsa
dalla quale cade l’anello della donna. Ciò
contribuisce ad aumentare i sospetti di Masumi: egli infatti pensa che
la ragazza voglia far del male a Shiori per colpire lui e la veemenza
delle sue parole, fa pensare a Maya ch’egli sia veramente
innamorato di Shiori. La giovane fugge in lacrime e Shiori assapora la
sua vittoria.
Più tardi Mizuki, la segretaria di Hayami, sentita
Maya,discute con Masumi, osservando che sarebbe incomprensibile il
comportamento di Maya nei riguardi di Shiori e sostiene che il suo
intuito le dice che c’è qualcosa di poco chiaro.
Masumi è perplesso.
Il giorno dopo Mizuki si reca nella residenza Takamiya per recare un
omaggio di Masumi; guidata dalla cameriera, la donna attraversa la sala
e vede diversi uomini alle prese con splendidi fiori; la cameriera le
spiega che, una volta al mese i fioristi vengono a cambiare i fiori di
tutta la casa. In quel momento, entra Shiori che nota, tra i mazzi
floreali, delle rose scarlatte. Si avvicina e, prendendo una cesoia
comincia a recidere una per una le rose scarlatte ; infine,
rivolgendosi ai fioristi, raccomanda loro di ricordarsi bene che lei
odia le rose scarlatte. Mizuki, osservando la scena, rimane sconvolta.
In quei giorni hanno termine le estenuanti esercitazioni di Ayumi e
Utako per rendere la ragazza abile a muoversi in un mondo buio, senza
renderne consapevoli coloro che la circondano. Alla fine, i risultati
ottenuti premiano la costanza delle due donne: Ayumi impara a
riconoscere gli oggetti a seconda del suono che producono, del loro
odore, dello spostamento dell’aria che provocano e arriva a
“guardare i rumori” voltando il capo e indirizzando
lo sguardo verso di essi. Ora è tempo di tornare a casa, a
Tokyo; Ayumi dovrà imparare a muoversi e a recitare senza
l’ausilio della vista: alcuni studi cinematografici della
Daito nella periferia della capitale, sono adatti al caso. Qui, lontano
da occhi indiscreti, la ragazza, guidata dalla madre, impara ad
esprimere la sua recitazione confrontandosi con la sua nuova
realtà.
Maya continua le prove: quanto accaduto con Masumi Hayami la spinge ad
impegnarsi maggiormente per farsi apprezzare da lui sul palcoscenico.
E’ in quel momento che la ragazza riceve da un fattorino un
pacchetto con una rosa scarlatta. Maya lo apre e rimane folgorata da
quanto vede: l’album da lei aveva regalato a Masumi le viene
restituito a brandelli accompagnato da un biglietto in cui il suo
Ammiratore le scrive dicendole che quella è
l’ultima rosa che riceverà da lui
poiché è rimasto deluso da lei e non
andrà mai più a vedere un suo spettacolo. Maya,
stringendo al petto quanto resta del suo album, fugge via disperata.
Sakurakoji vorrebbe inseguirla, ma viene trattenuto dal regista
Kuronuma, che gli impone di lasciarla da sola, poiché
qualunque emozione vissuta da un attore viene messa a frutto nella
recitazione. Il regista però rimane perplesso
dall’accaduto.
Intanto, in quei giorni, Masumi è subissato .
all’indirizzo del suo ufficio, da telefonate e lettere
anonime minacciose di gente che vuole attentare alla sua vita. Mizuki
ritiene che si tratti della Compagnia della Hokuto Production, gente
molto pericolosa e perciò raccomanda a Masumi di fare molta
attenzione.
Il Presidente della Daito Art Production è anche pieno
d’impegni di lavoro che si susseguono in modo incalzante che
spesso lo costringono a non ottemperare ai suoi obblighi di fidanzato:
una riunione, prolungatasi oltre il previsto, lo porta ad annullare
l’impegno di accompagnare Shiori ad una mostra
d’arte. E’ compito di Mizuki recarsi al museo per
avvertirla; la donna, fragile di nervi, ha un malore e prega Mizuki di
andare in macchina a prendere le sue medicine e portargliele nella sala
d’attesa del museo Konagai. Sulla macchina di Shiori, Mizuki
rinviene brandelli di foto dell’album di Maya e un sospetto
comincia a farsi strada nella sua mente.
Maya intanto non si rassegna all’abbandono del suo
Ammiratore; non comprende da cosa sia stato deluso: forse dalla storia
dell’anello e dell’abito da sposa? Ma, da quel
biglietto e dal dolore che ha invaso il suo cuore, Maya comprende
quanto lei tenga a Masumi Hayami, l’amore che la lega a lui,
del quale, lei stessa, ignorava l’entità.
Arriva così all’imponente edificio della Daito e
attende che l’uomo esca per parlargli.
Masumi è ancora seduto al suo tavolo di lavoro quando
sopraggiunge Shiori: la donna si mostra molto dispiaciuta del fatto che
il suo fidanzato non abbia avuto tempo di accompagnarla alla mostra
perché, veramente, teneva molto ad assistervi in sua
compagnia e che teme sinceramente ch’egli pensi di
più al suo lavoro che non a lei. Masumi si scusa di quanto
è avvenuto, ma lei deve cercare di comprendere che lui ha
molti impegni anche se riconosce che, preso dal lavoro, lui
l’ha un po’ trascurata ma promette che la prossima
domenica la dedicherà solo a lei; ma è tempo di
andare e di accompagnarla a casa. In quel momento, Shiori si accorge di
aver dimenticato in bagno il suo rossetto e deve andare a riprenderlo;
pertanto, chiede a Masumi di aspettarla nel parcheggio.
L’uomo esce dagli uffici e trova Maya ad attenderlo. Masumi
è molto contrariato dal fatto che lei sia lì,
considerato che è notte fonda; ma la ragazza aveva proprio
bisogno di parlargli e di spiegargli che lei non c’entra
nulla con la sparizione dell’anello; comprende bene che lui
abbia difficoltà a crederlo, poiché lei lo ha
sempre trattato male ma che, veramente, lei non ha mai inteso far del
male né alla sua fidanzata né a lui,
poiché Masumi per lei è una persona importante e
speciale…a questo punto la ragazza comprende di aver detto
troppo, le lacrime cominciano a scorrere sul suo viso e si volta
tentando di sfuggirgli, ma è facilmente raggiunta da Masumi
che l’afferra per un braccio e le chiede con ansia il
perché delle sue parole e delle sue lacrime e il motivo
reale per cui lei voleva parlargli. Sembrerebbe essere venuto il
momento delle spiegazioni ma, in quel momento i due vengono affrontati
da alcuni brutti ceffi armati di mazze da
baseball…sicuramente i personaggi pericolosi da cui Mizuki
lo aveva raccomandato di stare in guardia…gente senza
scrupoli, disposta a tutto! Masumi comprende bene chi sia quella gente
e intuisce che sia stata ingaggiata dalla Hokuto Production; dice
subito a Maya di andarsene, ma uno dei delinquenti afferra la ragazza e
le punta un coltello alla gola…lei deve rimanere, potrebbe
andare a chiamare aiuto. Masumi, allora, parte al
contrattacco…non devono toccare Maya, che è
un’attrice e promette loro la sua vendetta implacabile se
solo le faranno un graffio…sferra un pugno contro
l’uomo che tiene Maya prigioniera e le fa scudo con il suo
corpo. Questo scatena la rabbia dei malviventi che iniziano a colpirlo
senza pietà, mentre Maya è al sicuro tra le sue
braccia. Shiori, nel frattempo, sta per uscire, ma nota, dalla grande
porta a vetri cosa stia accadendo ed è spaventata ma, al
contempo, sconvolta dal fatto che Masumi protegga, a costo della
propria vita, l’incolumità di Maya. La ragazza,
dal canto suo, e nel modo più crudo, comprende che Masumi
non è cambiato…la sta proteggendo a costo di
farsi uccidere…non può essere lui ad aver
stracciato le sue fotografie…ignora chi possa essere
stato…ma certo non lui!
Nessuno ascolta le urla disperate di Maya…le strade sono
deserte…finalmente Shiori si ridesta dai suoi pensieri e
comincia a gridare aiuto anche lei. Finalmente, un uomo della
sorveglianza si avvicina correndo e i brutti ceffi si allontanano.
Masumi fa appena in tempo ad accertarsi che Maya non è stata
in alcun modo ferita prima di accasciarsi al suolo privo di sensi.
L’uomo viene trasportato sul divano del suo studio. Shiori,
dopo l’accaduto, ha perso i sensi ed è ricoverata
in infermeria in attesa del suo medico personale; l’uomo
della vigilanza lascia Maya da sola con Masumi, per andare a far
compagnia alla signorina Shiori. Maya contempla il volto
dell’essere a lei più caro al mondo e comprende
che è quello il vero volto che il suo Masumi nasconde sotto
la maschera di uomo cinico e senza cuore; piangendo, con il suo
fazzoletto gli asciuga il sangue dal viso e gli dà un bacio
sulla fronte. Ed è a questo punto che, quasi senza
accorgersene, Maya comincia a pronunciare le parole di Akoya al suo
Isshin quando gli proclama il suo amore. Masumi è
semicosciente e si rende conto che Maya sta piangendo ma, a tratti
confonde lei con Akoya ma avverte che lei sfiora le sue labbra con un
bacio, prima di dileguarsi. In quel momento si sveglia e Shiori
è accanto a lui; Masumi le chiede di Maya e Shiori,
mentendo, gli racconta che non si è fatta nulla grazie a
lui, ma che è fuggita in preda al panico quando lui
è svenuto. Masumi è sollevato dalla notizia che
la ragazza non si sia fatta nulla. Ma non sa che, in realtà,
Maya è stata scacciata da Shiori e che lei è rosa
dalla gelosia: Masumi, durante il suo sonno agitato, non ha fatto altro
che chiamare il suo nome e la donna giura a sé stessa che
farà in modo che lui la dimentichi del tutto; ma
né Masumi, né Shiori si accorgono del fazzoletto
di Maya, intriso di sangue, che la ragazza ha abbandonato nella stanza.
Maya, la mattina dopo, si reca alle prove e il suo animo è
decisamente sollevato rispetto al giorno prima. Il suo Masumi
è salvo e ora lei sa che lui non l’ha mai
abbandonata. E’ questo ciò che dice a Sakurakoji
che si dimostra lieto di vederla rasserenata. Gli rivela, infatti, la
sua ferma convinzione che non può essere stato lui a
distruggere e a rimandarle il suo album di fotografie; il loro dialogo
viene udito dal regista Kuronuma che si dice d’accordo con
Maya e la incoraggia a stare tranquilla, perché presto la
verità verrà a galla; inoltre la incita a fare
tesoro dell’esperienza vissuta che potrà tornarle
utile per rendere la sua recitazione sempre più realistica.
Maya riflette su questo e, in principal modo, su quando ha visto il suo
Masumi riverso sul divano e ha recitato le battute di Akoya solo per
lui: il sentimento della Dea Scarlatta verso il suo Isshin è
quello di Maya verso Masumi.
Proseguono al contempo le prove estenuanti di Ayumi sotto la guida
ferrea di Utako: le due donne non si concedono tregua.
Intanto Masumi non riesce a dimenticare quanto è accaduto
quella notte e rivive in sogno quanto Maya gli ha detto mentre lui era
semicosciente; l’uomo però scambia il tutto per
fantasticherie. La mattina di quel sabato, sveglio a tarda ora, a
Masumi viene consegnato un mazzo di fiori da parte di Shiori,
accompagnato da un biglietto; la donna lo invita a visitare un posto
bellissimo; lei sa bene che si recherà in ufficio, sebbene
sia sabato, ma gli manderà una macchina verso le cinque del
pomeriggio pregandolo di non mancare, ma di non portare con lui il
cellulare, così da non essere disturbati. Masumi pensa che
si tratti dell’opera lirica di cui lei gli aveva parlato.
Hijiri, sotto le vesti di giornalista, sta per recarsi agli Studios per
vedere Maya e sapere come stiano andando le prove e, casualmente, sente
un dialogo di due amiche della ragazza che parlano
dell’episodio dell’album strappato e del suo stato
d’animo nel momento in cui ha ricevuto il pacchetto. Hijiri
ne è sbalordito e chiede delucidazioni alle ragazze,
servendosi della sua copertura di giornalista del settimanale Eleven;
infine, si reca da Maya e, nonostante le domande mirate anche se non
esplicite, la giovane si dimostra serena e questo aumenta lo stupore di
Hijiri, ora che conosce l’accaduto; improvvisamente, una
delle colleghe di Maya viene a chiamarla: il regista desidera parlarle.
Hijiri fa il gesto per andarsene ma Maya lo trattiene per un braccio e
gli rivolge uno sguardo sincero e appassionato, mentre lo prega di dire
al suo Ammiratore che, qualunque cosa accada, lei crede in lui. Hijiri
rimane affascinato dalla carica vitale della ragazza e comincia a
comprendere il perché dell’attaccamento del suo
capo verso Maya.
Il signor Kuronuma è seduto a parlare con la signora
Takigaiwa, un’anziana signora che cura gli interessi di Shori
Takamiya. La signora chiede che, da quel momento in poi, Maya non si
avvicini più né alla sua cliente né al
suo fidanzato, a causa del suo comportamento sconsiderato dimostrato
nei giorni precedenti; se ciò non avverrà, si
ricorrerà alle dovute misure giudiziarie; naturalmente, a
nulla valgono le proteste d’innocenza di Maya; inoltre,
Shiori invia, per suo tramite, un assegno al regista e a Maya, da
ripartirsi in ugual misura e, promette al regista, che se si
adopererà nel tenere Maya lontana dai due verrà
ricompensato con contributi tali a sostenere i suoi lavori futuri.
L’anziana signora lascia la stanza e Kuronuma apre la busta e
rimane folgorato: l’assegno ammonta a ben dieci milioni di
yen. Il regista è furibondo e intima a Maya di andare a
restituire l’assegno a Shiori Takamiya, spiegandole bene il
motivo del suo rifiuto, poiché accettarlo significherebbe,
per lei ammettere di aver torto e, per lui, ad accettare un tentativo
di corruzione. Il regista, senza indugio, chiama la residenza dei
Takamiya e, saputo dove raggiungere Shiori, dà
l’indirizzo a Maya: a bordo della nave da crociera Astoria.
Masumi Hayami è in ufficio e sta aspettando la macchina
mandata da Shiori che venga a prenderlo; il portiere, vedendolo, gli
consegna un fazzoletto intriso di sangue rintracciato nel suo ufficio
dall’addetto alle pulizie; Masumi sa che non può
essere di Shiori e, subito, si fa presente alla sua memoria il volto di
Maya chino su di lui, a detergergli il sangue; ma non ha il tempo di
soffermarsi su quel pensiero: la macchina che attendeva è
arrivata.
Shiori si sta recando all’appuntamento con Masumi a bordo
dell’Astoria: l’uomo non lo sa, ma Shiori ha
organizzato per entrambi una romantica crociera notturna per
rafforzare, in qualunque modo possibile, la loro unione; ma un fatto
imprevisto sopraggiunge a intralciare i suoi piani: la macchina su cui
viaggia la donna si trova bloccata nel traffico, a causa di un
incidente, e lei non può avvisare Masumi dato che gli aveva
raccomandato di lasciare a casa il cellulare. La donna non
riuscirà a giungere in tempo prima che la nave parta.
Masumi è giunto al porto, in prossimità della
nave; l’ autista gli consegna il suo biglietto avvisandolo
che presto arriverà anche Shiori.
Maya è salita nel frattempo sulla nave e cerca, eludendo la
sorveglianza che non può far passare chi non ha il biglietto
d’imbarco, di trovare Shiori per consegnarle
l’assegno: è difficile però orientarsi
su una nave così grande.
Masumi, dal canto suo, viene accompagnato da un membro del personale
della nave nella sua cabina: una royal suite matrimoniale, che gli
comunica che, nonostante l’Astoria sia specializzata in
viaggi all’estero, questa volta partirà per una
crociera che durerà una sola notte. Masumi comprende
immediatamente il piano di Shiori e, adducendo al ricordo di un impegno
improvviso, manifesta la sua intenzione di scendere; il suo
interlocutore però lo avverte che ciò
è impossibile, perché la nave sta per salpare. In
quel momento i due uomini sono attirati da un vociare concitato: Maya
è stata bloccata da due membri del personale che non
intendono farla passare, nonostante lei dica che deve solo vedere una
persona. Quando i due si guardano sono sbalorditi per la presenza
l’una dell’altro a bordo della nave.
L’accompagnatore di Masumi rassicurato dal fatto che
l’uomo dimostra di conoscere la disturbatrice, impone agli
altri due di ritornare al proprio posto.
Maya e Masumi, increduli, sono ora soli, l’uno di fronte
all’altra.