La Sig.ra Tsukikage registra lo strano
imbarazzo che permea la stanza e i due ospiti. Chiede ad entrambi la
ragione per la quale hanno voluto farle visita ma mentre Maya cerca una
scusa Masumi si riprende subito e afferma di essere passato solo per
sincerarsi sulle sue condizioni di salute.
Quando Chigusa dice chiede ancora a Maya come ha fatto a sapere dove
trovarla la giovane risponde, con ingenuità, che è stato
un signore molto simpatico, che ha incontrato tre volte per caso,
costretto su una sedia a rotelle. Il "simpatico e gentile",
terminologia usata da Maya fa cambiare idea sia a Masumi che Chigusa
che per un attimo hanno temuto si potesse trattare di Eisuke Hayami (in
realtà non sbagliano).
La conversazione viene poi gestita da Chigusa che di fatto intrattiene
Masumi sull'argomento Matrimonio e sul fatto che a seguito del medesimo
diverrà un uomo estremamente potente e forse avrà meno
tempo per dedicarsi alla Dea Scarlatta. Lui risponde serafico che forse
il matrimonio gli fornirà il potere necessario. Maya, scossa nel
sentir parlare del matrimonio dell'uomo con Shiori impallidisce. Masumi
con gentilezza avvicina una mano per tastarle la fronte, preoccupato
che possa stare male, ma Maya reagisce di malo modo dichiarando che non
sopporta più il suo atteggiamento falsamente gentile. Confessa
alla Tsukikage che era andata lì per chiedere informazioni sulle
"anime gemelle" ma tanto non importa più perchè ha capito
che non esistono. Non per lei. Poi turbata fugge letteralmente dalla
casa.
La Sig.ra Tsukikage dice a Masumi che evidentemente Maya continua a
detestarlo e lui si dice concorde anche se pare turbato e triste.
Rimasti soli Chigusa gli chiede la vera ragione della sua visita e lui
confessa che era la stessa di Maya ma la donna non gli crede.
Ayumi si risveglia in ospedale, occhi bendati e flebo al braccio e
quando rammenta cosa è successo vorrebbe tornare immediatamente
alla sala prove e il medico è costretto a farle somministrare
dei tranquillanti perchè deve assolutamente riposare. La ragazza
però è ostinata e appena sola fugge dall'ospedale.
Il giorno dopo a Villa Hayami Eisuke e il figlio hanno una discussione
riguardo la Dea Scarlatta e Masumi si trova a pensare quanto in
realtà siano simili loro due. Innamorati di qualcuno per averlo
visto recitare. Prima di andare in ufficio, tuttavia, chiede con
non-chalance al padre se gli piacciono i parfait e l'uomo si finge
indignato per la domanda. Rimasto solo il vecchio Hayami riflette sulla
perspicacia del figlio e sul talento di Maya che, forse, ha
sottovalutato.
Al Kid's Studios proseguono le prove ma Kuronuma non è per
niente soddisfatto né della performance di Maya che pare
ripetere le battute senza in realtà "comprenderne" il
significato mentre Sakurakoji è forzato, tende a strafare.
Decide per una "prova" alternativa, portando con sé i due
ragazzi e Tobe che interpreta Kusunoki. Li conduce così in un
bar e dopo avere offerto loro ciò che preferiscono chiede che si
mettano a recitare le battute, dei rispettivi personaggi, nel modo
più naturale possibile. Infatti, se saranno troppo teatrali la
gente se ne accorgerà. Un po' perplessa Maya e Tobe iniziano a
provare il loro dialogo sulla vita e la guerra e, sorprendentemte,
passa per una banale conversazione nonostante la profondità
dell'argomento trattato e senza perdere minimamente in
autenticità. Soddisfatto Ryuzo porta poi tutti su di un
affollato cavalcavia ed ora chiede a Yu e Tobe di recitare la loro
parte. I due giovani sperimentano così una comprensione maggiore
dei sentimenti che caratterizzano i loro personaggi. Kuronuma spiega
loro che tutto ciò è possibile in quanto hanno adattato
le battute alla realtà di tutti i giorni, la "loro"
realtà. Ora che hanno appreso come "vivrebbero" quelle battute e
quegli eventi se fossero nel "presente" devono imparare a renderli nel
"presente" storico del dramma. A questo punto si traferiscono tutti al
Belvedere della Municipalità di Tokyo, una struttura
avveneristica. Qui il regista chiede a Maya di recitare le battute
della Dea Scarlatta provando a capire da che "punto di vista" ella
consieri l'umanità. Le fa un esempio concreto dicendole come
alcuni astronauti, guardando la Terra dallo spazio, abbiano detto del
loro pianeta che esso stesso è un'unica vita. Maya inizia a
porsi domande su come comprendere questo aspetto della Dea e fissa il
panorama. Lentamente in lei prende forma una nuova consapevolezza della
Dea e anche Tobe, che l'affianca nella recitazione è molto
più naturale di quanto non fosse accaduto in sala prove. Li
spinge a continuare mentre scendono sino all'enorme piazzale circolare
e qui Maya fa una scoperta sulla Dea, per lei "ogni essere di questo
mondo che segue le leggi divine ha diritto alla vita sia esso un essere
umano o l'universo intero". Kuronuma spiega loro come le linee austere
dei palazzi creino tensione mentre l'ampio spiazzo dia senso di uno
spazio vivo il tutot per far loro comprendere come lo spazio che hanno
a disposizione sul palco va sfruttato in ogni sua sfumatura. Conduce
poi il gruppo sempre più sopreso e incuriosito davanti ad una
strana fontanta chiamata "Tempio dell'Acqua". Qui chiede a loro di dire
cosa "vedono". Sakurakoji ha l'impressione di vedere il cosmo. L'acqua
è racchiusa da una struttura composta da tre figure geometriche
elementari: triangolo, quadrato e cerchio e chiede a Maya di
considerare il Tempio come quello del Dio Ryujin. Poi fa spostare tutti
al lato opposto davanti ad una strana scultura a forma di cerchio al
centro vuota. Guardando meglio i ragazzi notano come attraverso essa si
veda, sullo sfondo il "Tempio dell'Acqua". Kuronuma in questo modo ha
sintetizzato lore l'essenza della storia della Dea e la sua visione del
mondo. Al centro del mondo c'è Dio, il mondo esiste intorno
perchè è da lui concesso e ogni essere che segue la legge
divina ha diritto alla vita in eterno. Finalmente Maya ha capito il
punto di vista della Dea. Terminato con Maya, il regista si focalizza
su Sakurakoji. Questi però ha difficoltà a comprendere
una battuta chiave di Isshin e Kuronuma lo riprende dicendogli che
finchè non avrà capito cosa significa vivere e morire per
Isshin non sarà in grado di capirlo. E' fondamentale che i due
giovani scoprano la "visione del mondo attraverso il concetto di vita e
morte" della Dea per Maya e del Buddha per Sakurakoji perchè
altrimenti non potranno recitare la scena finale.
Anche Ayumi è impegnata nella proprie prove anche se spesso
è circondata solo da figure poco distinte nell'ombra tanto che
non si accorge di incrociare Peter Hamill lungo il corridoio ma l'uomo
è perplesso dalla sua reazione.
Mentre si esercita nello scolpire, seguendo il suggerimento di
Kuronuma, Yu continua a ripetere la parte che gli risulta ostica.
Davanti ad un altarino ove si brucia incenso per le anime dei defunti
finalmente afferrà l'amore di Isshin. Certo, "la morte non
è la fine di tutto" perchè quello che conta è
l'anima ed essa vivrà in eterno ed è l'anima, la vita
eterna, che le statuette del buddah da lui scolpite rapprentano.
Masumi, nel frattempo, si è recato al Palazzo Municipale ed
osserva il lugo che è stato, poche ore prima, teatro delle prove
di Maya e confuso si domanda perchè si è recato lì
ma non si accorge di essere stato seguito da Shiori che giura a se
stessa che estirperà Maya dal suo cuore a qualsiasi costo.
Ayumi nel frattempo, recatasi all'ospedale per un controllo, scopre che
se non si sottoporrà al più presto ad un intervento
chirurgico perderà per sempre la vista ma questo equivarrebbe a
rinunciare alla Dea Scarlatta. La giovane, con una risolutezza che
sconvolge la tata e il medico, dichiara che non le importa ma ora non
può rinunciare al suo sogno, al ruolo per il quale ha sempre
lottato. Chiede al medico di trovare il modo di contenere i danni alla
vista sino a dopo la "Rappresentazione di Prova", solo allora lei
sarà disposta a farsi operare. Testarda prova al buio nel teatro
ma si rende conto che la sua recita è molto legata alla danza e
all'agilità dei movimenti e si domanda come sopperire
all'handicap. Decide così di partire e recarsi alla Villa del
Nonno. Utako, preccupata raggiunge la figlia che cerca di minimizzare
l'accaduto ma la donna riesce a scoprire la gravità della
situazione. Tenta in tutti i modi di far ragionare la figlia, compreso
supplicarla in lacrime, ma davanti alla sua ferrea e inamovibile
decisione di interpretare la Dea Scarlatta decide di fare l'unica cosa
che è sua facoltà di fare, aiutarla insegnandole come
"vedere" con gli altri sensi. Dopo aver convinto Onodera a cambiare il
piano delle prove di Ayumi si chiude in casa con lei e inizia a usare
tutto ciò alla quale la ragazza può attingere per
aiutarla. Vede ombre, deve imparare a sfruttarle. Non deve essere
inaturale nei gesti e a più riprese la costringe a cercare di
afferrare con grazia un cucchiaino. Deve poi assolutamente evitare di
fissarla con uno sguardo spento, non deve dare l'impressione di non
vederci. Per aiutarla a farlo la costringe gettando oggetti per tutta
la casa a seguire con gli occhi il "rumore" che gli oggetti fanno. Poi,
la sottopone ad un'ultima prova, quella di riprendere il cucchiaio ma
in realtà al posto di esso sta usando un coltello. Ayumi si
accorge che glielo porge dal lato della lama tagliandosi. La madre le
spiega che questo è uno dei pericoli ai quali andrà
incontro a salire su un palco senza vedere e che è il caso di
arrendersi ma Ayumi afferra il coltello senza esitazione, a palesare
che non mollerà mai.