Il grande sogno di Maya
(Manga)

Volume n. 38


Credits: “Il grande sogno di Maya” (Glass no kamen) è copyright di Suzue Miuchi e di quanti aventi diritto alla divulgazione e diffusione del medesimo. Quanto postato in queste pagine è assolutamente a scopo di diletto e per condividere una passione per questo splendido manga e invogliare chi non lo conosce a tuffarsi tra le sue splendide atmosfere, il tutto senza alcun fine di lucro. L’immagine è una cover del volumetto edito dalla ORION, per gentile concessione del sito Maya Garasu no Kamen.

Mentre è incosciente la Sig.ra Tsukikage ha una sorta di sogno dove rivivere la sua storia, il suo passato. Ricorda come il suo nome fosse Chizu. Ricorda di quando bambina di soli sette anni, orfana, viveva di stenti come ladruncola insieme ad altri ragazzini al comando di una coppia di taglieggiatori. Ricorda come fu proprio a seguito di un furto tentato in un teatro che incontrò Ichiren. Invece di punirla l'uomo, figlio di famiglia facoltosa e riconosciuto scenografo e regista, decise di prenderla con sè e di portarla a Tokyo dove la lasciò alle cure della custode del Teatro. Qui la piccola fu adibita alle pulizie del teatro ma al contempo fu istruita da Ichiren che si fece carico di insegnarle a leggere e scrivere, le buone maniere e anche i rudimenti del teatro. Ichiren era un padre, un fratello era tutto per Chizu. Quando ebbe abbastanza esperienza per provare a salire sul palco interpretò qualche ruolo da bambina. La moglie di Ichiren era insofferente nei suoi confronti ma questo non indusse l'uomo ad abbandonarla e questo accrebbe la riconoscenza di Chizu nei suoi confronti. Quando Chizu compì sedici anni, il suo corpo mutò da bambina a giovane e splendida fanciulla e la sua avvenenza oltre che bravura sul palco si notarono nello spettacolo al Teatro Gekko dove interpretò il suo primo ruolo d'adulta la "Dea della Luna". Fu Ichiren a darle il nome d'arte di Chguza Tsukikage. Durante le prove per lo spettacolo Kaen Chigusa, che doveva interpretare una giovane innamorata di un amore impossibile, si rese conto che era innamorata di Ichiren anche se lui la vedeva sempre come una ragazzina. Gli spettacoli del Teatro registravano il tutto esaurito e lei divenne una star ma arrivò la guerra e il declino del Teatro. Molti attori erano morti in battaglia. Ichiren, che era diventato direttore della Compagnia, era sull'orlo del fallimento e quando un bombardamento distrusse il teatro l'uomo sparì. Chigusa disperata lo cercò ovunque finchè non pensò di recarsi nel luogo natale di Osaki. Lo trovò nella Valle dei Susini e qui lui le confidò di avere in mente un nuovo dramma di cui lei doveva essere protagonista. Chigusa si mise a studiare gli elementi e interpretò l'ardente passione che brucia il fuoco di Oshichi sperando che Ichiren comprendesse il suo amore ma l'uomo lodò solo l'interpretazione. Chigusa comprese che se non poteva avere il suo amore come donna almeno avrebbe avuto la sua totale ammirazione come attrice. Mise tutta se stessa nella Dea Scarlatta, divenne la Dea e Ichiren lo riconobbe quando a fine spettacolo l'abbraccio con trasporto dicendo che lei riusciva a "esprimere la sua anima sul palco" e le confessò che forse erano due parti della stessa anima che erano state destinate ad incontrarsi. Il Teatro Gekko risorse con la Dea fino a quando entrò in scena... Eisuke Hayami. L'uomo in un primo tempo si presentò come devoto fan che però si era invaghito della Dea e non scindeva il personaggio dalla persona. Possedendo un'Azienda di Trasporti propose un accordo alla Compagnia per accaparrarsi l'esclusiva dei trasferimenti durante la tournè. Hayami però non si accontentò dei guadagni fatti in società, decise di espandersi. Iniziò a comprare Teatri a produrre altre Compagnie ingrandendosi. I modi con i quali si ingrandiva, facendo ricorso anche alla Yakuza, non piacevano affatto a Ichiren che si mise così in contrasto. Spesso Hayami usava gli attori della Compagnia del Teatro Gekko per altri spettacoli costringendo Ichiren a prendere sempre nuovi attori con inevitabili contrasti interni alla Compagnia. Hayami però non era pratico come Produttore Teatrale e i suoi spettacoli erano un fallimento. Si convinse che doveva avere il Teatro Gekko, i diritti della Dea Scarlatta, per poter fare successo. Tentò di comprare entrambi da Ichiren ma questi rifiutò e cozzò anche contro il diniego di Chigusa che rimaneva fedele al maestro. Hayami tese allora una trappola. Convinto Ichiren, per terza persona, ad investimenti rivelatisi fallimentari lo indusse sull'orlo della banca rotta. Alla fine, oberato dai debiti, Ichiren cedette il Teatro Gekko mentre Hayami, circondatori di esperti del settore diventava sempre più potente e sempre più potente diventava la casa di produzione da lui fondata la Daito Art Production. Ichiren si ammalò e Chigusa gli restò sempre al fianco nonostante questi cercasse di allontanarla per evitare che la sua carriera venisse rovinata dal restare al fianco di un fallito. L'amore di Chiguza e la sua devozione furono alfine premiati da un'unica notte d'amore, all'alba dello stesso giorno Ichiren Osaki si tolse la vita impiccandosi e lasciando i Diritti della Dea Scarlatta a Chigusa. La donna comprese che per difendersi da Hayami, per vendicarsi di Hayami, doveva giocare lo stesso gioco. Si circondò, in virtù del suo talento e forte dei diritti della Dea, di gente facoltosa e importante. Come gli aveva detto Ichiren, ogni volta che recitava la Dea sul palco lei faceva rivivere l'anima di Osaki. Il destino volle però diversamente e un tragico incidente sul set pose fine alla carriera di Chiguza. Quando riprende i sensi, Chigusa ha una sola convinzione. Deve allevare la nuova Dea Scarlatta colei che potrà far vivere ancora sul palco l'anima di Ichiren.

Preoccupati per la salute della Sig.ra Tsukikage arrivano in montagna i membri delle due compagnie Tsukikage e Unicorno per la felicità di Maya che passa la giornata con loro, visto che la Sig.ra sta meglio mentre Ayumi, da sola, medita sul significato della battute della Dea Scarlatta. Quella sera Ayumi è indispettita dal comportamento superficiale, ai suoi occhi di Maya, ma ancor di più rimane spiazzata quando, convocate dalla Sig.ra Tsukikage, alla domanda della sensei su come sono andate le loro prove Maya risponde che ha pensato come "pronunciare" le battute ma non si è minimamente posta il problema di cosa volessero dire. Inizia a vedersi la differenza tra le due ragazza. Mentre Ayumi ha cercato di capire il siignificato delle battute, ragionando da attrice, per poi in seguito decidere come interpretarle Maya si è limitata a pensare come interpretarle. La Dea non si sarebbe posta il problema sul significato, Maya ha ragionato come se lei fosse la Dea. 
Il giorno seguente la Sig.ra Tsukikage fa andare le ragazze e le due compagnie Tsukikage e Unicorno nella Valle dei Susini. Qui spiega agli altri attori che per loro sarà un semplice gioco ma per Maya e Ayumi una prova importante. Ognuno di loro dovrà impersonare uno spirito della natura e compreso, attraverso il gioco, il suo "cuore" dovrà interpretarlo come contorno al "risveglio millnario della Dea". Ayumi e Maya dovranno aspettare il segnale convenuto, nella posa della Dea Scarlatta, per interpretare il "risveglio" e pronunciare le battute loro assegnate. Inizia il gioco/prova. Ognuno dei ragazzi è uno spirito: quello della nebbia, del vento, della montagna e dialoga con gli altri mentre Ayumi rimane ferma nella posa scelta in attesa del segnale e Maya rimane immobile appoggiata al tronco di un albero. Più passano i minuti e più Ayumi si irrita, quanto ci vuole ancora perchè venga dato loro il segnale? Maya, per paradosso, più passa il tempo e più si estranea dalla realtà. Alla fine giunge il segnale. Ayumi è leggiadra, meravigliosa e delicata come uno spirito stupendo nel mostrare il risveglio della Dea ma Maya non si muove e la sua immobilità ha un qualcosa di anormale che attira tutti. La giovane in realtà prova una strana sensazione è come se non riuscisse a muoversi, parlare. Dove trovare la forza per ridestarsi da quel torpore? All'improvviso comprende il senso e il perchè delle battute "la forza come spirale". Certo, la spirale è il turbine del vento, il vortice nell'acqua, la spiarale della vite che nasce dalla terra, il turbinare della fiamme è un tutt'uno, la forza della Dea. L'unico modo di esternare tutto questo è lasciare che la voce affluisca dal profondo di lei e come una spirale emerga verso l'alto sempre più forte. Maya è impressionante appare come non umana, travolgente. Davanti a questa interpretazione Ayumi si sente sconitta e prova un profondo rancore nei confronti della rivale tanto che, la sera stessa, decide di abbandonare la Valle e le prove e rinunciare alla Dea Scarlatta. L'alba successiva si appresta ad andarsene ma prima vuole vedere ancora una volta la Valle dei Susini. Quando sta per attraversare il ponte viene però avvertita da un uomo del villaggio che questi è pericolante così decide di tornare indietro ma in quel momento si accorge che Maya, ignara del pericolo, sta attraversando il ponte. Sa che dovrebbe avvertirla del rischio ma resta in silenzio. Se Maya non ci fosse... la Dea Scarlatta sarebbe sua.


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