Mentre
è incosciente la Sig.ra Tsukikage ha una sorta di sogno dove
rivivere la sua storia, il suo passato. Ricorda come il suo nome fosse
Chizu. Ricorda di
quando bambina di soli sette anni, orfana, viveva di stenti come
ladruncola insieme ad altri ragazzini al comando di una coppia di
taglieggiatori. Ricorda come fu proprio a seguito di un furto tentato
in un teatro
che incontrò Ichiren. Invece di punirla l'uomo, figlio di
famiglia facoltosa e riconosciuto scenografo e regista, decise di
prenderla con sè e di portarla a Tokyo dove la
lasciò alle cure della custode del Teatro. Qui la
piccola fu adibita alle pulizie del teatro ma al contempo fu istruita
da Ichiren che si fece carico di insegnarle a leggere e scrivere, le
buone maniere e anche i rudimenti del teatro. Ichiren era un padre, un
fratello era tutto per Chizu. Quando ebbe abbastanza esperienza per
provare a salire sul palco interpretò qualche ruolo da
bambina. La moglie di Ichiren era insofferente nei suoi confronti ma
questo non indusse l'uomo ad abbandonarla e questo accrebbe la
riconoscenza di Chizu nei suoi confronti. Quando Chizu compì
sedici anni, il suo corpo mutò da bambina a giovane e splendida
fanciulla e la sua avvenenza oltre che bravura sul palco si notarono
nello spettacolo al Teatro Gekko dove interpretò il suo primo
ruolo d'adulta la "Dea della Luna". Fu Ichiren a darle il nome
d'arte di Chguza
Tsukikage. Durante le prove per lo spettacolo Kaen Chigusa, che
doveva interpretare una giovane innamorata di un amore impossibile, si
rese conto che era
innamorata di Ichiren anche se lui la vedeva sempre come una ragazzina.
Gli spettacoli del Teatro registravano il tutto
esaurito e lei divenne una star ma arrivò la guerra e il declino
del Teatro. Molti attori erano morti in battaglia. Ichiren, che era
diventato direttore della Compagnia, era sull'orlo del fallimento e
quando un bombardamento distrusse il teatro l'uomo sparì.
Chigusa disperata lo cercò ovunque finchè non
pensò di recarsi nel luogo natale di Osaki. Lo trovò
nella Valle dei Susini e qui lui le confidò di avere in mente un
nuovo dramma di cui lei doveva essere protagonista. Chigusa si mise a
studiare gli elementi e interpretò l'ardente passione che brucia
il fuoco di Oshichi sperando che Ichiren comprendesse il suo amore ma
l'uomo lodò solo l'interpretazione. Chigusa comprese che se non
poteva avere il suo amore come donna almeno avrebbe avuto la sua totale
ammirazione come attrice. Mise tutta se stessa nella Dea Scarlatta,
divenne la Dea e Ichiren lo riconobbe quando a fine spettacolo
l'abbraccio con trasporto dicendo che lei riusciva a "esprimere la sua
anima sul palco" e le confessò che forse erano due parti della
stessa anima che erano state destinate ad incontrarsi. Il Teatro Gekko
risorse con la Dea fino a quando entrò in scena... Eisuke
Hayami. L'uomo in un primo tempo si presentò come devoto fan che
però si era invaghito della Dea e non scindeva il personaggio
dalla persona. Possedendo un'Azienda di Trasporti propose un accordo
alla Compagnia per accaparrarsi l'esclusiva dei trasferimenti durante
la tournè. Hayami però non si accontentò dei
guadagni fatti in società, decise di espandersi. Iniziò a
comprare Teatri a produrre altre Compagnie ingrandendosi. I modi con i
quali
si ingrandiva, facendo ricorso anche alla Yakuza, non piacevano affatto
a Ichiren che si mise così in contrasto. Spesso Hayami usava gli
attori della Compagnia del Teatro Gekko per altri spettacoli
costringendo Ichiren a prendere sempre nuovi attori con inevitabili
contrasti interni alla Compagnia. Hayami però non era pratico
come Produttore Teatrale e i suoi spettacoli erano un fallimento. Si
convinse che doveva avere il Teatro Gekko, i diritti della Dea
Scarlatta, per poter fare successo. Tentò di comprare entrambi
da Ichiren ma questi rifiutò e cozzò anche contro il
diniego di Chigusa che rimaneva fedele al maestro. Hayami tese allora
una trappola. Convinto Ichiren, per terza persona, ad investimenti
rivelatisi fallimentari lo indusse sull'orlo della banca rotta. Alla
fine, oberato dai debiti, Ichiren cedette il Teatro Gekko mentre
Hayami, circondatori di esperti del settore diventava sempre più
potente e sempre più potente diventava la casa di produzione da
lui fondata la Daito Art Production. Ichiren si ammalò e Chigusa
gli restò sempre al fianco nonostante questi cercasse di
allontanarla per evitare che la sua carriera venisse rovinata dal
restare al fianco di un fallito. L'amore di Chiguza e la sua devozione
furono alfine premiati da un'unica notte d'amore, all'alba dello stesso
giorno Ichiren Osaki si tolse la vita impiccandosi e lasciando i
Diritti della Dea Scarlatta a Chigusa. La donna comprese che per
difendersi da Hayami, per vendicarsi di Hayami, doveva giocare lo
stesso gioco. Si circondò, in virtù del suo talento e
forte dei diritti della Dea, di gente facoltosa e importante. Come gli
aveva detto Ichiren, ogni volta che recitava la Dea sul palco lei
faceva rivivere l'anima di Osaki. Il destino volle però
diversamente e un tragico incidente sul set pose fine alla carriera di
Chiguza. Quando riprende i sensi, Chigusa ha una sola convinzione. Deve
allevare la nuova Dea Scarlatta colei che potrà far vivere
ancora sul palco l'anima di Ichiren.
Preoccupati per la salute della Sig.ra Tsukikage arrivano in montagna i
membri delle due compagnie Tsukikage e Unicorno per la felicità
di Maya che passa la giornata con loro, visto che la Sig.ra sta meglio
mentre Ayumi, da sola, medita sul significato della battute della Dea
Scarlatta. Quella sera Ayumi è indispettita dal comportamento
superficiale, ai suoi occhi di Maya, ma ancor di più rimane
spiazzata quando, convocate dalla Sig.ra Tsukikage, alla domanda della
sensei su come sono andate le loro prove Maya risponde che ha pensato
come "pronunciare" le battute ma non si è minimamente posta il
problema di cosa volessero dire. Inizia a vedersi la differenza tra le
due ragazza. Mentre Ayumi ha cercato di capire il siignificato delle
battute, ragionando da attrice, per poi in seguito decidere come
interpretarle Maya si è limitata a pensare come
interpretarle. La Dea non si sarebbe posta il problema sul significato,
Maya ha ragionato come se lei fosse la Dea.
Il giorno seguente la Sig.ra Tsukikage fa andare le ragazze e le due
compagnie Tsukikage e Unicorno nella Valle dei Susini. Qui spiega agli
altri attori che per loro sarà un semplice gioco ma per Maya e
Ayumi una prova importante. Ognuno di loro dovrà impersonare uno
spirito della natura e compreso, attraverso il gioco, il suo "cuore"
dovrà interpretarlo come contorno al "risveglio millnario della
Dea". Ayumi e Maya dovranno aspettare il segnale convenuto, nella posa
della Dea Scarlatta, per interpretare il "risveglio" e pronunciare le
battute loro assegnate. Inizia il gioco/prova. Ognuno dei ragazzi
è uno spirito: quello della nebbia, del vento, della montagna e
dialoga con gli altri mentre Ayumi rimane ferma nella posa scelta in
attesa del segnale e Maya rimane immobile appoggiata al tronco di un
albero. Più passano i minuti e più Ayumi si irrita,
quanto ci vuole ancora perchè venga dato loro il segnale? Maya,
per paradosso, più passa il tempo e più si estranea dalla
realtà. Alla fine giunge il segnale. Ayumi è leggiadra,
meravigliosa e delicata come uno spirito stupendo nel mostrare il
risveglio della Dea ma Maya non si muove e la sua immobilità ha
un qualcosa di anormale che attira tutti. La giovane in realtà
prova una strana sensazione è come se non riuscisse a muoversi,
parlare. Dove trovare la forza per ridestarsi da quel torpore?
All'improvviso comprende il senso e il perchè delle battute "la
forza come spirale". Certo, la spirale è il turbine del vento,
il vortice nell'acqua, la spiarale della vite che nasce dalla terra, il
turbinare della fiamme è un tutt'uno, la forza della Dea.
L'unico modo di esternare tutto questo è lasciare che la voce
affluisca dal profondo di lei e come una spirale emerga verso l'alto
sempre più forte. Maya è impressionante appare come non
umana, travolgente. Davanti a questa interpretazione Ayumi si sente
sconitta e prova un profondo rancore nei confronti della rivale tanto
che, la sera stessa, decide di abbandonare la Valle e le prove e
rinunciare alla Dea Scarlatta. L'alba successiva si appresta ad
andarsene ma prima vuole vedere ancora una volta la Valle dei Susini.
Quando sta per attraversare il ponte viene però avvertita da un
uomo del villaggio che questi è pericolante così decide
di tornare indietro ma in quel momento si accorge che Maya, ignara del
pericolo, sta attraversando il ponte. Sa che dovrebbe avvertirla del
rischio ma resta in silenzio. Se Maya non ci fosse... la Dea Scarlatta
sarebbe sua.