Il grande sogno di Maya (Garasu
no kamen), Maya, Masumi e tutti gli altri personaggi sono
proprietà di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan
Corporation, Orion e quanti aventi diritto alla divulgazione e
pubblicazione del Manga medesimo.
Questa fanfiction è stata
creata senza fini di lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti
vorranno leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene,
pertanto, intesa….
PREMESSA: Questa fanfictions è ispirata alla canzone “Sempre Sempre” di Andrea Bocelli, tratta dall’Album “Bocelli” (in corsivo). Considerate inoltre che la storia è ambientata otto anni dopo gli eventi narrati nell’Anime.
***
La
stanza delicatamente illuminata dalla tenue luce di un’applique
a muro. Un candido e morbido abito bianco, di toul e chiffon,
abbandonato su una comoda poltrona, morbidamente accarezzato da una
lunga fascia di raso nero. Un’ampio letto ad ospitare due corpi
teneramente abbracciati, a scordare i clamori di una giornata
indimenticabile. Occhi azzurri adoranti, inchiodati ad uno sguardo
notturno traboccante di emozione e amore.
Maya…”.
Un
sussurro sfuggito a quelle labbra che, troppe volte, hanno tradito il
cuore per seguire la ragione. La voce, stranamente, incerta ed
insicura quasi temesse che quello che era accaduto, che stava
accadendo, fosse l’ennesimo frutto della sua immaginazione
tormentata da un amore creduto, troppo a lungo, impossibile. La mano
dell’uomo a sfiorare delicatamente i contorni del viso della
giovane donna. Le dita a soffermarsi sulle sue tenere labbra, mentre
l’oceano dei suoi occhi si incupiva di tempestosa passione.
Nessuno, ora, avrebbe potuto separarlo da lei… dalla felicità.
Dopo
un giorno così
come è dolce la sera
stare qui con
te.
Questa notte verrà
come un pegno d’amore.
Dopo
tanta aridità
la tua aqua bagnerà
la riva mia
si
placherà.
Starò
attento, amore” le sussurrò rassicurante, prima di
impossessarsi delle sue labbra di fragola, che subito risposero,
ansiose, mentre fragili e delicate braccia femminili cingevano il
collo dell’uomo, con inconsapevole sensualità. Lui era
la felicità, nient’altro contava…
Le labbra
dell’uomo ad accarezzare il delicato profilo del suo viso,
mentre un sospiro di felicità sfuggiva dalle labbra della
giovane.
“Masumi…”.
Cielo, per quanto tempo
aveva atteso di sentire il suo nome pronunciato con amore, e non già
con odio, da lei. Dolce e ingenua ragazzina, che aveva infranto le
barriere di cinico riserbo che imbrigliavano il suo cuore, di
affarista privo di scrupoli. Era stato vinto dal suo candore e dalla
sua forza d’animo incrollabile. Vinto dalla suo straordinario
talento che nasceva da un cuore puro e privo di malizia o cattiveria.
Lei lo aveva costretto a vedere chiaro in se stesso, a scoprire il
“vero” Masumi Hayami. Quello prigioniero dietro le
barriere della convenienza, e del dolore di un’esistenza
solitaria.
Ora, esplorare delicatamente il suo corpo di porcellana
era l’unico sogno che ancora gli rimaneva da realizzare, poi
avrebbe potuto anche morire l’istante dopo, felice di avere
realmente, anche se per un solo istante… vissuto.
I dolci
seni, ad offrirsi alle sue carezze ed ai suoi baci appasisonati. Le
sue piccole mani a circondare il suo corpo, ad infondergli una
sensazione di beatitudine mai sperimentata.
Ti
cercavo da sempre, sempre
sempre, sempre, sempre
sognavo i tuoi
sapori
camminando fianco ai muri
e adesso che mi stai,
vicina
più che mai,
io sfioro piano al buio
il rosa caldo del
mondo tuo
mi dimentico gli inverni
che ti ritrovi nei ritorni.
Il volto delicato di Maya, l’emblema di un’estasi priva di ombre mentre, il respiro ancora affannato, affondava le sue delicate mani tra i setosi capelli color del grano del compagno. Finalmente era sua…. Ora non c’erano più ombre, indifferenza, frasi dette solo per ferire. Ora c’era solo comprensione ed un amore, adulto, che la pervadeva.
Sempre,
sempre, sempre
sempre, sempre
E’ forse più
importante
il domani del presente
Sempre, sempre,
sempre
sempre, sempre
E’ una parola sola
c’è tutto quello che vorrei.
Viviamo
in velocità
consumando di fretta
tutto quanto ma
questo
istante vedrai
non potrà mai finire.
Tanta gente intorno
a me
ed ognuno pensa a sé
tu dove sei
mi manchi sai.
Il sordo battito del proprio cuore, a fare da contraltare al cumulo di emozioni travolgenti che lo avevano invaso. Non avrebbe mai immaginato di potersi sentire così… completo. E pensare che, a lungo, aveva pensato di poter rinunciare a tutto questo… Ma ciò, non aveva più importanza. Ora non avrebbe commesso gli stessi errori. Il passato era dietro alle spalle. Quello che avevano condiviso non era un istante. Sarebbe stato per sempre….
Sempre,
sempre, sempre
sempre, sempre
la vita dura un niente
sarà
più grande insieme.
Sempre, sempre, sempre,
sempre,
sempre
in questa mia parola
c’è una promessa
sola.
Ti darò ogni istante
perché sei grande
più
del cuore mio.
Aperto e vigile sarò
Un
lieve bacio sulle labbra, vincendo pudiche inibizioni. Cercare i suoi
occhi azzurri confidando di trovarvi amore. E pensare che aveva
sprecato otto anni ad odiarlo, ignorando quanto lui le fosse stato
vicino. Il suo adorato Amico delle Rose Scarlatte, aveva ora un
volto. Il volto di un uomo che aveva creduto, per anni, incapace di
provare sentimenti, ignorando con quale intensità gli stessi
potessero regnare nel suo cuore solitario. Quell’abbraccio nel
buio di una parte da interpretare, in una villa dove aveva lasciato,
incosapevole, parte del suo cuore era stato il loro primo
“scoprirsi”. La condivisione di pensieri e confidenze
consumata in un Planetario ad ammirare la vastità delle
stelle, l’incontro con la sua anima. Quella giornata che mai un
ricordo sbiadito sarebbe divenuta, a sugellare un sentimento che
andava oltre le convenienze, oltre gli interessi, oltre….tutto.
Fu allora chelo sguardo le cadde sul vaso di cristallo che, silente,
faceva mostra di sé sul comodino, accanto alla portafinestra.
La tenue luce emanata dall’applique giocava con le sue
trasparenze. Al suo interno, splendide rose scarlatte vegliavano
dolcemente la notte dei due amanti. Delicati boccioli quella mattina,
mentre ora, al chiarore della Luna si erano delicatamente dischiuse,
come il suo amore per l’uomo che gliele aveva donate. Una
piccola, perlacea, lacrima rotolò giù lungo la guancia,
attirando l’attenzione dell’uomo che, subito, l’asciugò
con un bacio, cercando il suo sguardo per comprenderne la ragione.
“Cosa succede, amore?” le chiese, il tono
lievemente ansioso.
Un sospiro beato accolse quella domanda
mentre, un lieve rossore imporporava le guance della donna.
“Che
sono felice” le riuscì, semplicemente, di
sussurrare.
Gli occhi azzurri dell’uomo scintillarono di
genuino piacere, prima che egli stesso affermasse in tono
serio.
“Anch’io…ragazzina”.
Per una
volta, Maya non si offese per quell’appellativo. Ora sapeve
cosa significava “ragazzina” per lui… “amore”.
Sempre,
sempre, sempre,
sempre, sempre
E’ forse più
importante
il domani del presente
Sempre, sempre,
sempre,
sempre, sempre
In questa mia parola
c’è
una promessa sai….
Ti amo”…..
Come
è dolce la sera
stare qui con te
e la notte verrà
come
un pegno d’amore.
- FINE -