Lonely

Scritto da Evil

- Gohan…hai combattuto in modo impeccabile…bravo…mi raccomando, devi dire alla mamma che mi dispiace tanto…sono stato troppo egoista con lei..l’ ho fatta soffrire……in bocca al lupo, figliolo…-

Un sorriso…perché un sorriso? Mi dispiace…Perdonami…Io…ed il mio stupido orgoglio sayan…ti abbiamo cancellato… La voglia incontenibile di far soffrire quel mostro, m’ ha reso sordo ai tuoi consigli
– Figliolo! Eliminalo subito…potrebbe essere troppo tardi!!!-
…ma ero troppo preso dalla mia potenza, per accorgermi di quanto le tue parole fossero veritiere… Mi hanno chiamato eroe, papà…ma l’unico eroe sei stato tu…tu e il tuo affetto per noi…
Se avessi obbedito…se non avessi avuto quella disperata voglia di fargli patire violenze…se non avessi voluto fargli pagare il peso di tutte quelle vittime innocenti… cui l’unica colpa era quella di aver sperato in me…Cell non ti avrebbe portato via…non saresti stato costretto a quell’estremo sacrificio…

“Mamma…papà…non c’è più…
Voleva dirti che gli dispiace…”

E’ stata una pugnalata al cuore riferire alla mamma le tue parole… forse da dove sei ora l’ hai vista…il suo sguardo era desolatamente vuoto, papà… e poi ha pianto…ha pianto tanto…ma non ti ha perdonato…

- Goku…non ti posso scusare…no…mi hai sentito? Non ti perdonerò mai!!!-

Le sue parole erano disperate…era convinta che saresti tornato da lei… si sente così sola, papà… ma da quel giorno non ti ha più menzionato…solo una tua foto, sorridente come al solito, spicca sul suo comodino… e la sera si addormenta con la speranza di essere svegliata dai tuoi baci…
Sai, sono passati quasi sette anni esatti…ma lei continua a sperare… in segreto… non osa dirmi che lei desidera il tuo ritorno quanto lo desidero io…

- Gohan…non tornerà, hai capito? Non ti illudere! Smettila di sognare…tuo padre non tornerà…-

Quante volte mi ha vomitato addosso parole crudeli…piene di rimorso… e di rabbiosa solitudine… non si è mai sentita così sola, papà…ed ormai sono cresciuto abbastanza per capirlo… forse la mamma ha ragione… forse quella landa desolata è stato l’ultimo posto in cui ci saremmo rivisti…
Ma papà…la speranza è difficile da estirpare, quando fa ormai parte di te… So che è colpa mia… So che tu non ti saresti sacrificato… se io non mi fossi illuso così…se non avessi fatto così affidamento sulle mie forze…senza pensare alle risorse inesauribili dell’avversario di fronte a me…Cell…
Quel mostro si è portato via una parte di me…quante volte mi hanno visto in tua compagnia, ed i passanti ci additavano come gemelli…tante, papà…così, con te, se n’è andato anche parte del mio spirito…

Ricordo il giorno prima del Cell-game…tu eri così malinconico…così dolce con la mamma… la baciavi anche in mia presenza, e lei si arrabbiava…Ti chiamava ‘padre snaturato’…e poi ridevamo insieme…
Siamo usciti a fare una passeggiata… e mentre io vi osservavo, fingendo di dormire, steso sull’erba, la coccolavi con tanta tenerezza…sembrava davvero che tu sapessi che quella sarebbe stata la tua ultima giornata con lei…
E quella notte…nella vostra camera…sentivo rumori strani…affannati sospiri…e poi risatine…e bisbigli d’amore…ma allora ero piccolo, papà…non sapevo che quella era l’ultima volta che avreste fatto l’amore…non sapevo neanche cosa significava… anche se intuivo la vostra felicità, dietro quella porta…
Quante carezze hai riversato su di me…ed io non capivo…non comprendevo la tua improvvisa affettuosità verso di noi…che non era stata mai tanto palesemente evidente… ma poi ho inteso tutto, dopo che te n’eri andato…era un addio…un dolce, tenero, carezzevole addio…ma pur sempre tale…
Anche la mamma l’ ha capito…e non si è perdonata per non averlo compreso quel giorno…che ora sembra tanto lontano…
Lo so, papà… avrei dovuto capirlo subito, vero? Ma sai, i bambini vivono di sogni…ed il mio era solo questo…solo un sogno…l’illusione che non vi sarebbe stato un lago di plasma amaranto per placare la furia distruttiva dell’ennesima voce tenebrosa su di noi…che non sarebbero state vittime innocenti annegate nel loro stesso sangue, a siglare una nuova, stancante e desolante vittoria…
Si, è vero…il bene vince sempre…tu la pensavi così, e probabilmente ne sei sicuro anche ora… ogni principe poteva salvare la propria principessa…ogni cavaliere, distruggere ogni avversario… ogni Re, proteggere il proprio popolo…
Anche io ci credevo… ero convinto che i “buoni” avrebbero vinto, come sempre… ma ora me ne rendo conto… ogni vittoria paga un prezzo esorbitante per la pace…una pace sì, bramata…desiderata… ma non così tanto da dover pagare tante vittime…amici…parenti… amori…non tanto da dover esistere in solitudine, senza i propri cari… non tanto da doversi svegliare ogni giorno soli…senza avere accanto la persona amata…e di questo la mamma se n’è accorta…
Sai, lei spera sempre di sembrare forte… ha cercato di cancellare quell’uomo che lei ha amato… con tutta la sua anima…con tutto il suo cuore... ma che l’ ha fatta soffrire eternamente… persino i momenti di quiete, precedevano l’ennesima tempesta…
Papà…lei ha bisogno di te… è vacillante senza di te…ha bisogno di un appoggio, per quanto lei tenti di negarlo… ha bisogno che tu sia lì con lei, per amarla come solo tu potevi fare… Papà…so che è ridicolo parlare con il tuo spettro… ma con chi posso confidare il groppo in gola che mi impedisce di respirare, da quando ci hai abbandonati?…
Papà…torna… torna, almeno per lei… anche io ho bisogno di te…ho bisogno della tua voce rassicurante…- va tutto bene, Gohan…va tutto bene...- quante volte me l’ hai detto? Ed io, ne sono sempre stato confortato…
Ogni bambino ha bisogno del proprio papà…che lo protegga quando la mamma lo rimprovera per non aver fatto i compiti… che lo salvi quando tutto sembra coalizzato contro il suo cucciolo…che lo ascolti quando il mondo gli è appena crollato addosso…
Il mio mondo, papà, è crollato sette anni fa…perché, per me non v’era mondo migliore del nostro, solo per il fatto che tu esistevi… che tu potevi salvarmi, ed ascoltarmi, e proteggermi… tu eri il mio eroe, papà…senza di te, non c’era vita peggiore…
Sì, ero io che avrei dovuto proteggerti…ma io sarei stato contento di andarmene con te, piuttosto che vivere senza la tua presenza… e so che anche la mamma l’avrebbe voluto…
Io e Goten rallentiamo ed aumentiamo la sua sofferenza papà…perché se noi non ci fossimo…lei avrebbe potuto ricongiungersi con te… avrebbe potuto essere felice, per sempre con te…
Amori ricongiunti…amarsi sulle candide nuvole… spettacolo del sole che sorge… E le stelle, da lassù, vi avrebbero salutato… avrebbero accarezzati con i loro raggi argentati amanti maledetti dal destino…perché niente è più disperatamente desolato di un amore distanziato dal sangue…
Papà…non stupirti delle mie parole… sono nuove, è vero… ma anche io ho adesso una splendida ragazzina dagli occhi di cielo ed il temperamento guerriero e fiammeggiante, da tenere con me… ho anch’io un nuovo piccolo, grande amore… che mi scaldi la notte…che mi accenda il cuore… che mi faccia sognare, e bramare illusioni multicolori e sfaccettate…
Ora posso capire tutto…anche il tuo sguardo mesto prima di lasciarmi… so che hai pensato a lei, papà…perché anche io penserei a Videl… so che è stato il tuo ultimo pensiero, il suo viso sorridente e le sue labbra appena velate di rosa… So che le tue ultime lacrime sono state per lei…perché non l’avresti più rivista…
Ma allora spiegami…perché non sei voluto tornare da noi? Perché hai chiesto di non essere resuscitato da Polunga? La mamma ci è rimasta male…tutti hanno voltato lo sguardo verso di lei, chiedendosi che razza di moglie era, per riuscire a farti scappare da lei…
Maledizione, papà!! Parlami! Dimmi perché ci hai rifiutato!
Perché ci hai abbandonato! Perché non mi rispondi? So che mi puoi ascoltare…non avrai troncato anche ogni contatto telepatico con me, vero? Davvero non mi hai perdonato per averti allontanato dalla tua vita…
Cazzo papà!!! Lo so, tu non avresti né bestemmiato, né tantomeno ti saresti lasciato andare a stupide e senza senso volgarità… ma tu sei forte, maledizione!
Io non sono come te, papà! Mi hai sentito? Io non sono come te!!!!!!!
Tu sei…puro…niente ti ha mai corrotto…possibile che non te ne freghi più niente di noi? Di me, della mamma, dei tuoi amici?
Hai lasciato troppe cose in sospeso, papà… Tartaruga sta aspettando che tu arrivi alla Kame-House, sfoderando uno dei tuoi mitici sorrisi, per prenderla in giro ancora sulla sua lentezza…Bulma aspetta che tu la consoli ancora…perché solo tu riuscivi a confortarla, per tutte le volte che Vegeta è scappato da lei…dopo ogni battaglia… Ed anche il Principe dei Sayan, ha bisogno del suo rivale…dell’obiettivo primario della sua vita, ch’è quello di batterti…perché ormai anche la sua vita è vuota senza l’avversario di sempre…l’unico con cui si è sentito a suo agio…l’unico per il quale non ha dovuto rimproverarsi per la sua incomparabile sfrontatezza, perché tu non ci facevi nemmeno caso…anzi, gli rispondevi con un sorriso, e lui te n’era grato…perché sapevi accettarlo per com’era fatto…sapevi accettarci, ed amarci, e consolarci…
Torna…abbiamo bisogno di te…





“Mi spiace, ma per quanto mi sia sforzato, non sono stato in grado di trovare un altro modo per salvare il nostro pianeta…”
“Non capisco, che cosa intendi dire?” ->Junior
“Qual è il tuo piano?” ->Trunks
“Io devo lasciarvi…addio”
“Che cosa…” ->Vegeta
“No, Goku, non dirmi che hai intenzione di…”

Mi aspetto una spiegazione, non credi, Goku? Noi tutti ce l’aspettiamo… e crediamo di meritarla…
Ancora una volta tu ti sei sacrificato per noi… ma il tuo sforzo non è servito…perché Cell è ritornato, simile ad un incubo…
Mi ero già rassegnato a dover consolare Gohan, mi sembrava un peso enorme che gravava sulle mie spalle, anche perché prima avrei dovuto consolare anche me stesso…
Ma Cell è ricomparso dal nulla…portandosi via un’altra vita… quella di Trunks…ed in quel momento ho desiderato sparirmene con te, per non dover subire la vista di tutto ciò che è successo dopo quell’apparizione mostruosa… ho desiderato poter confortare Gohan per porre fine all’ennesimo sogno tremendo e desolatamente cosparso di vittime innocenti ed immeritevoli della morte…
Tu non dovevi morire… amico mio…mi manchi così tanto… lo so, sono un guerriero, e dovrei contenermi…se non altro per dare il buon esempio a quella peste con i codini biondi ch’è mia figlia…già, perché ora ho anch’io la mia bambina da coccolare…e forse saprai già di chi è figlia, ma se non lo sai, allora…C18… lei ora è mia moglie, e mi ha appena regalato quella splendida mocciosa, come direbbe Vegeta…
Anche l’orgoglioso principe dei sayan, è ancora peggio del solito senza di te… E tua moglie…tua moglie è così disperata…perfino ai miei occhi da triglia, come lei diceva sempre, appare consumata e priva di vita…so che ricordi alla perfezione i suoi occhi d’ebano, sempre pieni di vita, e lucenti di determinazione… ora non li riconosceresti, giacché sono opachi ed apatici… è diventata silenziosa e malinconica…non chiacchiera…non ride… ma è diventata ancora più rabbiosa… Gohan è in una situazione tragica… è sgridato ancora più del normale rimprovero giornaliero… tua moglie è suscettibile…perché Gohan e Goten ti assomigliano ogni giorno di più…e questo lei non riesce a sopportarlo… non può dimenticarti, anche se lo vorrebbe, perché Gohan e Goten sono tuoi sosia, quasi a ricordarle che non può liberarsi di te…
E poi…non riusciamo a dimenticarti…ognuno qui ha un motivo per non dimenticarti…anche per il semplice fatto che hai sacrificato la tua vita per lasciarci vivere la nostra… anche per il semplice fatto che se non fosse stato per te, da un bel pezzo questo pianeta non esisterebbe…non avremmo mai neanche incontrato Junior, Vegeta, Nappa, Radish…ed anche altri…
Immagina la vita di Bulma senza Vegeta…neanche Trunks sarebbe mai nato…quella peste ch’è diventato non assomiglia per niente a Mirai no Trunks, né tantomeno all’adorabile piccolo sayan acciambellato tra le braccia di Bulma…
Immagina la mia vita senza C18 e Marron… C18 non sarebbe mai esistita se tu non avessi salvato la Terra… è incredibile il fatto che già a dodici anni hai salvato tutti noi…
Perché non sei voluto tornare da noi? Perché hai ripudiato me, Gohan, Chichi, e tutti gli altri? Non ce n’era motivo…

Torna…abbiamo bisogno di te…





“Che c’è Muten?”
“Non avverto più le energie di Goku e Cell…”
“Spero che tu non voglia dire che…se n’è andato…”

Oh, Goku…è passato tanto tempo…tanto tempo da quell’incontro… non sai quanto ho pianto… Io ero da Muten, quando mi ha riferito di non percepire più la tua aura… era pallido, incredibilmente pallido, come me…
Io ho subito capito…che ti eri sacrificato per noi… come sempre, d’altronde…
Non puoi neanche immaginare quanto mi manchi il tuo viso aperto, il tuo sorriso leale e sincero… quanto manchi a tutti noi…
IO ho pianto, Goku…ho pianto tanto…e mi scoccia terribilmente ammettere che non ho mai pianto così disperatamente, nemmeno quando ‘Mister-sono-il principe-dei-sayan-non-spaccatemi-i-coglioni ’ mi ha lasciato sola, con Trunks…con te è volata via la mia infanzia…il nostro memorabile viaggio alla ricerca delle sfere del drago… Ricordi?
Abbiamo conosciuto Yamcha…Pual…Tenshinhan…Chaozi… Chichi…Juma…Muten… Oolong…
…I nostri compagni d’una vita…
Non puoi aver dimenticato…
Non puoi aver lasciato qui tanti nuovi bambini, ansiosi di conoscer quel mitico eroe di cui hanno tanto sentito parlare…Goten, il tuo bambino…Trunks, che pur vivendo del mito di suo padre, non cessa di considerarti un grande supereroe, al pari di superman e di tutti quegli stupidi ed infantili eroi dei fumetti… Marron, la bambina di Crili e C18, ancora piccola forse, per cercarti, ma abbastanza grande per capire che l’oggetto di nostri numerosi discorsi è un grande eroe, che aspetta forse, nella sua testolina di bimba, di conoscere…
E poi ci siamo noi…Io…Vegeta…Chichi…Gohan… Crili…Muten… e tutti gli altri… aspettiamo te, Dannazione! Possibile che davvero non ti importi!!!
Hai idea di come sia la vita senza di te? Tu sei sempre stato presente in ogni momento, importante o meno, della nostra vita, hai riso, pianto, festeggiato, combattuto con noi… ci hai consolato, ci hai salvato, ancora ed ancora, senza mai chiedere un compenso, senza risparmiarti mai… ma non hai mai pensato a LEI. Sai di chi sto parlando. Chichi ti aspetta da quasi SETTE ANNI, non so se mi spiego…
Non posso effettivamente sapere quanto subbuglio e confusione vi sia in lei. Non potrei neanche se volessi. Ma posso comprendere come ci si sente quando il proprio compagno ti ha abbandonato, con un figlio ancora in grembo, da proteggere, crescere, istruire, amare…e non sai mai SE, tornerà, o QUANDO, SE ti vorrà ancora…
Ho rimosso parte di queste sensazioni dalla mia mente, Vegeta è tornato da me, e non ho bisogno di ricordarle, il mio compagno ora è qui con me…
Ma il suo no; il suo è morto, e non tornerà mai più…
Perché NON HA VOLUTO, perché lui L’ HA RIFIUTATA.
E’ così che si sente, Goku.
Non puoi pensare che sia sottinteso tutto, che sia sottinteso che la ami, che vorresti tornare da lei, che sei rimasto nell’aldilà solo per allenarti ancora e migliorare per aiutarci a proteggere la Terra…
Io lo so, sono la tua migliore amica…posso indovinare le tue emozioni, le tue intenzioni, i tuoi sentimenti…
Ma lei non può. E’ una donna innamorata. Aspetta che il suo lui ritorni da lei.
Si sente immensamente sola, e triste, ed infelice, e frustrata, perché il sottile dubbio ‘ha-preferito-restare-nell’aldila-piuttosto-che-con-me ’ è acuto, ed è penetrato lentamente nel suo spirito… perché anni di solitudine sono come un cancro che rode dentro…e se due soli anni sono bastati a me per perdere lucidità, allegria, vivacità, solarità ed entusiasmo… come credi che si senta lei?
Non puoi lasciarla con questo dubbio, non puoi adottare la stessa tecnica di Vegeta ‘non-le-dico-che-la-amo-perché-tanto-lo-sa-già ‘ …
Io ci ho fatto l’abitudine…ma Chichi no, perché se per me è anormale che lo scorbutico principe dei sayan si abbassi a tanto, per lei è difficile credere che tu, il leale, aperto, coraggioso ed affettuoso Goku, ami più i suoi amici e suo figlio di lei…
Non puoi. Non puoi abbandonarla. So che dirtelo può risultarti un discorso egoistico ‘ cosa-avete-da-rompere-se-vi-ho-salvato ‘ ma sto cercando di farti capire che la perderai…una donna non può aspettare tutta la vita… la solitudine vince, alla fine, anche se so che non amerebbe nessuno all’infuori di te, perché per lei sei unico, diverso, ineguagliabile, che un tuo sorriso o un tuo bacio non ne vale meno di diecimila qualsiasi ed è per lei il Paradiso… ma è difficile rimanere da soli con un cancro che ti rode da dentro, lentamente, per ogni giorno della tua vita…
Torna. Soprattutto per lei, ma anche per noi…
Torna…abbiamo bisogno di te…





E’ passato tanto tempo dall’ultima volta che ci siamo visti, Kakaroth. Così tanto che quasi non ricordo più quanto era irritante averti sempre tra i piedi, e quanto erano idioti i tuoi continui sorrisi…
Ora ho anch’io un moccioso a cui insegnare le arti marziali, Kakaroth…se non riuscirò a superarti, avrò sempre la mia piccola miniatura da far battere contro la tua… il mio moccioso vince sempre contro il tuo. E’ un dato di fatto, e non credere che sia così solo perché ha un anno più del tuo, chiaro? Assomiglia a suo padre…
Dannato, maledetto Kakaroth. Neanche la morte è riuscita a sconfiggerti. Hai vinto anche contro di lei, sei morto da eroe, proteggendo i tuoi cari ed i tuoi amici, oltre a questo inutile sasso che ti ostini a chiamare ‘casa ‘ e che ha come unico merito quello di aver generato una compagna come la mia. Una Bulma come la mia…
Da quando te ne sei andato, non ho potuto fare a meno di sentire UN PO’ la tua mancanza (solo un po’, non montarti la testa), soprattutto dei tuoi sorrisoni idioti ed ingenui… Mi scoccia dire che senza di te non sento più nemmeno d’avere un motivo per continuare questa mia ignobile e crudele vita, oltre che inutile, una vita passata a concepire crudeltà, per poi averle perennemente nei miei incubi, a ricordarmi quanto io sia cambiato…
Avrei voluto essere come te, Kakaroth… perché eri dolce e sensibile, anche se ingenuo, puro come un bambino, e tutti ti amavano, anche ora che ci hai lasciato…
Anche se non lo ammetterò mai a voce alta, MI MANCHI, Kakaroth.
Se mi stai ascoltando, bada di imprimertelo bene nella mente, perché è stata la prima, unica ed ultima volta che ti dico una cosa del genere.
Ma non manchi solo a me… manchi alla tua compagna, ai tuoi marmocchi, anche a quella stupida oca della mia donna…anche se in fondo in fondo lei non è affatto oca, ed anche se a dire la verità, non la trovo affatto stupida… e tu questo lo sapevi…Sapevi tutto, maledizione, indovinavi ogni mio pensiero , e per quanto io cercassi di offenderti ed essere scorbutico ed insopportabile, tu riuscivi sempre a fregartene di ogni commento, rispondendomi con uno dei tuoi magnifici e disarmanti sorrisi…
A te non importava quanta cattiveria ci fosse nei miei insulti. Non ti importava delle parole. Tu guardavi nel cuore, per te contava solo quello, e così riuscivi a capire cosa volevo dirti veramente…
Vorrei che tu fossi qui, per dirti “Ti odio, Kakaroth. Con tutta la mia forza, la mia anima, il mio cuore” , ma servirebbe? No. Capiresti che in realtà vorrei dirti “Mi sei mancato, Kakaroth. Tutto di te mi è mancato. Anche i tuoi stupidi ed odiosi sorrisi da ebete”, perché la mia rabbia deriva solo dal fatto che non trovo il perché del tuo rifiuto alla vita…
Mi innervosiva , mi faceva infuriare il tuo modo di chiudere ogni sgarbata conversazione, perché riuscivi sempre ad avere ragione, riuscivi sempre ad avere l’ultima parola, riuscivi a vincere ogni scontro verbale con una dolcezza che io non ho mai neanche supposto che esistesse. Sapevi prendermi per il verso giusto, Kakaroth…
E lasciando perdere per un attimo il menefreghista ed orgoglioso principe dei sayan, mi sento quasi in dovere di parlarti di altro…
La tua donna mi ha sempre impressionato: era identica a Bulma, decisa, ironica, intransigente, piagnona ed anche un po’ isterica…nel complesso, un bel caratterino, ed era per questo che attiravano la mia attenzione. Senza offesa, naturalmente.
Dico ERA, perché ora non sembra neanche lei, quell’insopportabile ragazzina…sembra un fiore sgualcito ed avvizzito…fa pena… sembra costretta a vivere… e probabilmente lo è…
Se non fosse per i tuoi mocciosi, lei sarebbe già con te…e sarebbe felice…
A guardare il tuo marmocchio più piccolo, sembri tu: un buffo bambino con i capelli sparati in aria a ciuffi ribelli, lo sguardo lucente, vispo ed ingenuo, ed il sorriso sempre sulle labbra, aperto, luminoso e leale… mi sono sempre chiesto se sarebbe diventato forte come te, se possibile, e presto mi sono reso conto che sarebbe diventato molto più forte di te, in proporzione naturalmente…
A sei anni, Goten si è trasformato in SSJ per la prima volta, sotto gli occhi stupefatti ed entusiasti di Bulma, Trunks, Chichi, e…va beh, anche dei miei…
Inutile dirti (poiché lo prevedresti già) che Bulma si è lanciata verso di lui come una furia, sbaciucchiandoselo, neanche fosse figlio suo!
Non mi crederai neanche se ti dico che gli ho concesso uno dei miei rari sorrisi d’approvazione… ma la reazione che più mi ha sconvolto è stata quella della tua donna…se tu l’avessi vista, ne saresti rimasto colpito almeno quanto me, e guarda che io non mi stupisco con poco…
Un sorrisino mesto ed un bacio sulla fronte sono stati il suo regalo per lui, poverino… lascia perdere il mio ultimo apprezzamento: mi sto rammollendo…
Si è allontanata subito, con gli occhi lucidi di lacrime, e poco dopo io e Bulma l’abbiamo sentita piangere, riparata dietro un albero del giardino; per fortuna i marmocchi si erano allontanati, così non l’ hanno sentita… ci mancavano pure le paranoie di due infanti…
Bulma l’ ha consolata, io mi sono limitato ad avvicinarmi, desideroso di confortarla, raccontandole del presentimento che da giorni mi assale, che mi solleva… ma sono riuscita a mormorargli soltanto che saresti tornato, con il tono di voce più calmo e impassibile che potevo, anche se con il cuore in gola… ma posso assicurarti che non è stato facile rimanere indifferente e distaccato come al solito, davanti al bel musino triste ed un po’ stupito di tua moglie, per le mie parole… soprattutto quando mi ha rivolto un ‘Lo credi davvero? ‘ con la voce tremolante ed il volto bagnato dalle lacrime…
Mi sono preso la libertà di abbracciarla, Kakaroth…per la prima volta in vita mia, sotto lo sguardo sorpreso ed un po’ geloso di Bulma… percepivo la loro confusione molto chiaramente… d’altronde, non so nemmeno io perché l’ ho fatto.
Se tu mi chiedessi cosa mi è passato per la mente in quell’istante, non saprei risponderti. So solo che quelle lacrime hanno neutralizzato il mio menefreghismo in quell’attimo…
Piangeva, sai perché? Perché tutto di Goten le ricorda te, il suo sguardo, i suoi gesti, persino i tuoi impossibili capelli…
E’ ancora così bella la tua donna, Kakaroth.. ha la pelle profumata e vellutata, i capelli lucenti, il corpo sottile e modellato…
Solo i suoi occhi restano spenti. Senza vita. Desolatamente vuoti. E mi secca dirti che è colpa tua. Lo è.
Devi tornare, Kakaroth. Per interrompere questo interminabile lutto ch’è diventato parte della nostra vita, e che nessuno di noi riesce ancora ad accettare. E’ incredibile, ma anche dopo sette anni, nessuno di noi riesce a smettere di sperare nel tuo ritorno…
Dannazione, io non pretendo di capirti Kakaroth!!! Ma illuminami!!! Prova almeno, a spiegarmi perché CAZZO non sei voluto tornare!!! Spiegami che CAZZO significa lasciarci qui a sperare di rivederti!!! Spiegami che CAZZO significa abbandonare la tua donna, i tuoi amici, i tuoi figli, solo per continuare ad allenarti!!!
So che è così. Ma neanche io sarei mai riuscito a sacrificare così la mia vita, che pure è peggio della tua, perché è intrisa di sangue non mio, di ferite che io ho aperto, di violenze che io ho concepito, e che mi tormentano tutte le notti… ma la tua era limpida, pura, come te… la tua morte non doveva guastarla…
Torna…abbiamo bisogno di te…





Che presentimento strano…è sollevante, sembra mettermi in pace il cuore, dopo tanto tempo… finalmente mi sento le ali, mi sento libera e felice, dopo tanti anni, in cui ho pensato a te, principalmente… è un senso di indipendenza e libertà, un misto di leggerezza e leggiadria, mi sembra di volare, dopo aver passato sette anni della mia vita a piangere, e pensare, poi ancora a piangere, a pensare…
Pensare a te… pensare che ti amo e ti odio…pensare che vorrei sentire il tuo sangue bagnarmi le mani…tanto io sono già morta, mi hai uccisa tu, quel giorno… mi ha ucciso Gohan, quando mi ha detto che il suo papà non c’era più… quando il mio cuore è stato strappato in due lembi insanguinati che gridavano pietà… l’uno ad indicare il mio amore, maledetto, maledetto, dannato amore…l’altro ad indicare il mio odio, insano, malvagio odio… guarda come mi hai ridotta…guardami… Kami…non sembro nemmeno io…cos’è rimasta della mia vita? Sangue…e due ragazzini che mi consolano e mi chiamano ‘mamma’ …
La mia vita si è spenta… sono soltanto…esisto soltanto…ma non vivo…no… giacché il mio cuore e la mia anima, strappati in brandelli stillanti plasma amaranto, sono precipitati in un abisso nero…una voragine senza fondo, ogni giorno più giù… un pozzo…l’inferno…dove le uniche fiamme sono nel mio cuore, ormai ridotte in braci, niente rispetto alle fiamme voraci, alimentate fino a sette anni fa…proprio come il mio amore…raffreddatosi dalla solitudine, il fuoco del mio amore, si è piano piano gelato… eppure sento ancora d’amarti, sento che nemmeno ora, morta e vuota come sono, io sia rimasta senza un piccolo spazio d’amore per te…
Spesso mi sono chiesta cos’avevi di tanto speciale, per essermi ridotta a piegare il mio cuore in modo così umiliante… il fatto è che non saprei dirti esattamente cosa mi ha fatto innamorare di te, so solo che tu…eri diverso… sembravi un angelo… ti amavo da impazzire, ogni minuto senza te era un’agonia…lenta e disarmante… ogni minuto senza te mi ha ucciso, Goku… sono stati tanti minuti, Goku, ma io ho sopportato… ho sopportato tutto, la solitudine mi pesava come un cancro…ma tu…non te ne sei accorto… mi bruciava l’anima, quando mi sono rassegnata…te ne sei andato, ed io non potevo farci niente, così volevi tu…
Ho sbattuto la porta in faccia alla speranza…non me ne pento…eppure…questo senso leggero che mi ha sollevato fino a pochi minuti fa, s’è ora tramutato in questa angoscia, in questo opprimente senso di vergogna, come se il tentare la via dell’oblio fosse una colpa…
Le mie energie si sono prosciugate, Goku…
La mia speranza è svanita…
Il mio coraggio, inghiottito dalla solitudine…
Il mio amore… non so nemmeno più se ne ho ancora, d’amore nel cuore…non so nemmeno più se ce l’ ho ancora, il mio muscoletto pompante… forse si è fermato, ed io sto guardando la mia vita da fuori, come se mi appartenesse ancora…
Sarebbe meglio davvero se potessi salire in cielo con te… ma la verità è che temo il tuo rifiuto, anche in quella distesa di zaffiro…anche gli angeli possono ripudiare… tu eri il mio angelo…ma mi hai respinto…

Il mio amore per te mi ha svuotato… forse non mi peserebbe tanto questa lontananza, se non fosse che è premeditata…tu la VOLEVI…non ti importava niente se io ti amavo, se avrei sofferto come un cane, maledizione…
E soffro ancora, perché sei il mio amore maledetto, il mio sogno proibito, ogni giorno senza sentire il tuo sapore è come condannarmi, ogni sveglia senza i tuoi ‘buongiorno amore ’, ora che mi sembrano tanto ipocriti, è l’ Inferno…tu, la mia dannazione…
Avrei potuto giurare che il nostro amore era puro e sincero…avrei potuto giurare che tu avresti ucciso, per me, senza risparmiare vittime…avrei potuto giurare che mi pensavi sempre ,quando combattevi contro ogni risma di mostri…
Ma ho sbagliato… se avessi davvero giurato, avrei perso me stessa…l’ ho fatto, ed ora, cosa rimane di me?
Questo freddo gelo che mi sta congelando dall’interno contrasta alla perfezione con le fiamme ormai quasi spente nel mio cuore…

Non mi hai mai amato… una fredda lama di ghiaccio che mi strappa il cuore…
Non mi hai mai amato…. Una scheggia di disperazione penetrata dentro di me…
Non mi hai mai amato… un fuoco fatuo che mi brucia lentamente, spandendo l’odore del sangue bruciato nell’aria…
Aria…
Acqua…
Cielo…
Mare…
Tu…tu eri il mio mondo…

Che voglia di vederti apparire alla finestra e chiedermi cos’ ho preparato per cena…questo era il mio presentimento…un presentimento felice…ma ora come ora, sono stufa di illusioni che ottenebrano i pensieri…di sogni luccicanti che offuscano il cuore… di visioni incantate che spariscono come miraggi alla luce lunare…
Voglio finire di vivere in pace quel che resta della mia esistenza, senza perché, senza domande, senza tentativi di risposte, senza dubbi…

Senza chiedermi quando mai mi hai amato…
Se mi hai amato…
Quanto mi hai amato…
Perché mi hai ripudiato…
Perché non mi hai permesso di venirmene con te…

Troppi dubbi…che straziano il cuore… il mio cuore è già spezzato…non ho bisogno di altre lacrime…
Eppure…
Se tu tornassi davvero?
Impossibile rispondere a come reagirei, tanto lontana mi sembra questa possibilità…non ho proprio idea di ciò che farei…forse mi scioglierei tra le tue braccia…forse ti ignorerei…forse ti direi che ti ho dimenticato, ignorando le urla veritiere della mia anima, che mi implorano di fermarmi, di non mentire, che la via del cuore è sempre quella giusta… forse fingerei addirittura che niente è stato…seppellirei nuovamente il mio orgoglio… impedendomi di punirti per questa spasmodica ed ineluttabile agonia… se d’orgoglio si può parlare…se cercare di rinforzare un amore ormai disperso dal vento d’autunno, come foglie che danzano volteggiando fino a toccare terra, può chiamarsi mancanza di dignità… allora forse preferisco inchinarmi a te…e dimenticare… dimenticare questa angoscia che mi tortura al mio risveglio…quando spero sempre che tu sia ancora qui a stringermi, il volto semi coperto dal lenzuolo, quell’aria seria che non ti si addice per niente, ma che ti rende tanto dolce e protettivo… mentre cucino…quando desidero con tutto il mio cuore che il tuo ritorno, con la tuta macchiata d’erba e di terra, bruciacchiata, sorridente, nonostante i miei sguardi di disapprovazione rivolti ai tuoi indumenti, sia per me, mentre mi osservi soffriggere le cipolle, aspirando il profumo delle pietanze cotte intriso nell’aria…

Quante magiche illusioni… sogni…visioni… splendide…meravigliose… speranzose… ma pur sempre tali… effimere… destinate ad affollare la mia mente ed i miei pensieri…senza però mai varcare la soglia del mondo reale… quello dove i sogni sono destinati a vagare nella notte, pronti ad essere colti da un cuore puro…

Piano piano, una fredda consapevolezza si è insinuata dentro di me…da tempo non mi aspetto più di svegliarmi accanto a te… mi limito a sognarlo, durante le mie notti tormentate, svegliandomi subito, e senza riuscire a fermare l’inarrestabile flusso di questa pioggia di cristalli, sinonimo di disperazione che mi aleggia sul viso anche ora… anche solo pensandoti…
E’ la prima volta che in sette anni mi sento piena d’astio verso di te…la prima volta che il mio cuore si riempie di rabbioso rancore… era solo amarezza…ma ora…

DANNAZIONE, GOKU!!!!! TI ODIO, DIO QUANTO TI ODIO!!!! PERCHE’ NON SEI MORTO PRIMA, MALEDIZIONE, PERCHE!??! PERCHE’ NON MI HAI UCCISO SUBITO, PERCHE’!?! PERCHE’ HAI LASCIATO CHE LA MIA VITA SI SVUOTASSE…??? DIO….MA COME HO FATTO AD AMARTI!!?!! COME FACCIO AD AMARTI!!?!!

Sì, nonostante tutta la rabbiosa voglia di odiarti, la mia è solo una frustrata amarezza…perché più cerco di aprire verso il mio cuore un agevolato passaggio per l’odio…più ti amo…io, non ci riesco…è più forte di me, questo amore…

Quanto vorrei sentirti ancora su di me…per poter aspirare il tuo odore, maschio ed allo stesso tempo dolce… per poter accarezzare con gli occhi il tuo corpo, modellato come un artista scolpisce una statua… con cicatrici che forse farebbero rabbrividire di disgusto qualsiasi altra donna che potesse vederle… ma che fanno parte di te…che amo, come ogni parte di te…perché ognuno di quei segni che deturpa la superficie morbida della tua pelle profumata, è un pezzetto di te che ci hai donato con devozione…che dimostra quante volte ci hai salvato…quante volte hai sofferto… quante volte sei stato ucciso… per noi… stupidi terrestri…che forse non capiamo interamente il significato del tuo gesto…anzi, io per prima non riesco ancora a capire alcune sfaccettature del tuo essere che mi sono oscure…
Alcuni perché che forse non mi è concesso svelare…o forse che TU non vuoi svelarmi, chissà… quanto mi piacerebbe essere certa che avevi un motivo valido per non resuscitare…per non rimanere con me… forse mi hai amato davvero… forse anche tu provavi quell’incredibile passione ed ardore che ci univa mentre facevamo l’amore… forse non ero l’unica ad amarti così profondamente da averti donato il mio cuore per intero, senza risparmiarne alcun pezzetto per qualcun altro… il mio cuore è stato tuo… lo è ancora…ma ora, solo come sei, non ti serve più… o forse non lo vuoi più…

Amami, Goku…amami ancora… torna solo per me…permettimi di stare con te…
Salvami da questa sevizia…che mi strazia l’anima…mi devasta il cuore…mi annienta lo spirito… solo tu puoi riportarmi alla vita…

Torna… io…ho bisogno di te…






Amore mio…davvero…davvero sette anni ti hanno annientato? Davvero quelli che per me sono stati pochi attimi, ti hanno vinto? Tu… la più coraggiosa ed indomabile delle guerriere… giacché con un solo gesto avevi in ginocchio il combattente più forte dell’universo…. Davvero, non hai sopportato la mia assenza…?
Mia luce… ho sempre creduto che saresti riuscita a vivere anche senza la mia stupida, improvvida vita… che tra i due, io avrei smarrito me stesso, senza la mia speranza… non tu…non tu, felina amante…non tu, compagna d’una vita…non tu, lucerna nella tempesta… come hai potuto credere davvero ch’io t’avessi abbandonato per mia scelta… come hai potuto dubitare del mio povero, fedele, dannato amore… disperato…
Ho pianto, andandomene…e non so se esserne fiero…se vantarmi d’esser sparito da eroe… o se semplicemente vergognarmi d’averti lasciato… perché prima di raggiunger quell’eterea dimensione parallela…quel Paradiso di luce… ti ho rivista, in tutto il tuo splendore… in uno dei tuoi rari sorrisi…quando eri sicura che non stavo andando ad ammazzarmi, come mio solito…
Mio angelo…mia Dea… mio ricordo… tutto, senza te è morte… per questo ho preferito abbandonarti, che lasciar sparire questo mondo insieme a te, unica lucentezza, unico splendore di quest’insulsa, eppure a me cara, terra…
Quanto vorrei poterti parlare…ora…riuscire a confortarti, che l’ora del mio ritorno è giunta… ma il nostro contatto, unico, telepatico contatto di amanti dannati dal sangue, l ’hai spezzato, mia Dea… quando hai ignorato il presentimento veritiero che avevi nel cuore… giacché io sarei tornato da te… ma forse, troppa desolazione c’è stata nel tuo cuore, per permettere ad una stolida illusione di distruggerti ancor più… forse, son troppe le lacrime versate per il tuo stupido, stupido amore…che ha preferito una mezza esistenza nell’aldilà per allenarsi e proteggerti, piuttosto che averti vicino, non solo nel cuore, mentre si allenava… per la salvezza del cuore…che se tu fossi morta quel giorno…non me lo sarei mai perdonato…
Creatura troppo bella, per esser deturpata dal sangue… mia regina… troppe pene gravavano sul tuo cuore per permetterti di patire anche la morte… ma non ho capito…che sei morta lo stesso… perché, se io temevo la morte del tuo corpo d’Amazzone… non ho considerato la morte che avrebbe seguito la mia… la morte della tua anima…
Davvero mi amavi così tanto? Davvero un’unione saldata quasi per gioco, ci ha legati indissolubilmente, indivisibile amore, per l’eternità? Quando io non osavo sperare che in te ci fosse più di densa passione, quando ti sentivo sotto di me… ?
Cuore di fuoco… guerriera adamantina, inarrestabile amazzone…così eri, mia donna… ERI…giacché il mio stupido, stupido, orgoglio sayan, stolido orgoglio di un esemplare di razza guerriera, ti ha privato del tuo cuore… quel diamante gelido ed implacabile…eppure splendente di una così meravigliosa luce…da poter guidare anche il più stolto dei marinai, in un’Apocalisse senza pari…
Ma ora…cosa ne sarebbe di te, s’io davvero mi concedessi nuovamente alla mia dolce ed impenetrabile guerriera? Cosa succederebbe, se tu mi rifiutassi? Ormai, troppo tardi le difese del cuore son calate su di te…
Paradiso di luce…eterna dimora dei giusti, degli eroi… vuota, spoglia, senza la vera luce… Tu… amore mio… ferrea, inarrestabile donna… fiera e gloriosa femmina ammantata da pelliccia di notte… occhi di rabbiosa lucentezza…d’ebano e fuoco… esile e resistente corpo da guerriera…eppure, all’apparenza così fragile…così indifesa tra le mie braccia…eppure, ugualmente così forte dentro…

Mi dispiace, amore mio… hai accettato la compagnia di un rifiuto sayan, unico esemplare d’una razza morta… che non ha avuto nemmeno il coraggio di comprendere la tua pena infinita… mi dispiace di averti abbandonato…scusa la mia stupida, naturale, impietosa verso di te voglia di combattere…scusa il desiderio di rivincita che è prevalso in me, dopo aver visto quell’essere repellente portarsi via il mio mondo… scusa se ti ho condannato a questa innaturale solitudine…
Perdonami, Chichi… perdonami per tutto…

Non ho mai conosciuto questa pena… non ho mai provato quest’indicibile angoscia…eppure tu, quante volte l’ hai sofferta amore mio?
Tante…ma io… io non ho mai capito cosa si celasse dietro quella fredda, gelida rabbia che in te mi sconvolgeva quando partivo per affrontar nuove battaglie… ora sì…ché dietro ogni battaglia… v’era la consapevolezza di un’agonia interminabile, fino al mio ritorno…allora era una fusione d’anime ricongiunte… e quante lacrime non spiegate, dietro i tuoi silenzi… felici…o tristi… per me, comunque incomprensibili…c’è voluta una nera signora, per accendere in me questo sentimento di comprensione…
Chichi…spera in me…desiderami… riallaccia il legame che ci lega… Chichi…io tornerò… se mi vorrai ancora… ci sarò per sempre, d’ora in poi… per sempre resterò con te… mai più ti abbandonerò a crudeli solitudini…
Spera, Chichi… l’ora del nostro ricongiungimento è vicina, se lo vorrai…

..…………………Ascoltami…………………..



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