Il grande sogno di Maya (Garasu no kamen), Maya, Masumi  e tutti gli altri personaggi sono proprietà di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan Corporation, Orion e quanti aventi diritto alla divulgazione e pubblicazione del Manga medesimo.
Questa fanfiction è stata creata senza fini di lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti vorranno leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene, pertanto, intesa….

La Lettera

By Luna

Parte 4^

Masumi tornò a casa tardissimo anche quella sera. Informatosi sulla salute di suo padre dalla servitù, si ritirò in camera sua: suo padre dormiva. Si tolse la giacca, slacciò la cravatta e si lasciò cadere sulla poltrona color grigio perla. Le gambe allungate, le braccia sui poggioli e gli occhi chiusi, terribilmente stanco. Il pensiero di Maya non l’aveva abbandonato un solo istante per tutto il giorno.
La ragione glielo aveva suggerito più volte , ma il cuore non aveva orecchie: “Lei non ti ama, non può amarti. Ricordi quante volte ti ha gridato il suo odio?” Eppure… eppure, in alcuni momenti aveva percepito, compreso, che qualcosa in Maya era mutato nei suoi confronti: lo sguardo con cui lei aveva indugiato sul suo viso, quella sera, al Planetario, come se lo vedesse per la prima volta, il suo comportamento alla Valle dei Susini, al tempio, quando era arrivata a chiedergli di scaldarla, il dono del ramo di susino e quelle parole “questo rappresenta i miei sentimenti…”; e poi, quando l’aveva vista con l’abito della Dea, lo aveva chiamato “amore mio” e quell’abbraccio, così reale! Inoltre, non ribatteva più con odio alle sue frecciate, ma solo con un rossore sulle guance, con uno sguardo ferito, come quella volta che l’aveva canzonata dicendole che assomigliava allo spirito delle radici dell’albero di susino, si era coperta il viso tra le mani, piangendo a calde lacrime tra le braccia di quel tipo insopportabile che le stava sempre appiccicato!
Si strinse la testa tra le mani:possibile che, come diceva Mizuchi, “ il semaforo non sempre rimane rosso?” Che Maya…potesse…forse… accidenti anche a Mizuchi!
Sospirò. Doveva cambiarsi e andare a letto, cercando di dormire, così almeno avrebbe potuto sognarla, sognare di averla tra le braccia, ancora una volta.
Sussultò, sentendo lo squillo del telefono della sua linea privata. Era Hijiri.
- Ciao, come mai chiami a quest’ora? -
- L’avevo cercata nel pomeriggio, signor Hayami, ma mi era stato riferito che non voleva essere disturbato…-
- Sì è così Hijiri, ho avuto una giornata difficile. Ma dimmi, perché mi cercavi? -
- Ho avuto un’incontro con la signorina questa mattina, e vorrei parlargliene… -
Masumi ebbe un tuffo al cuore, comprendendo bene di chi si trattava. Controllando il tremore della voce, chiese: -Ci sono dei problemi? -
- Non saprei. Preferirei raccontarle tutto di persona, se lei è d’accordo. -
- Domani, alle diciotto vieni nel mio ufficio. Non troverai Mizuchi, ma entra pure senza farti annunciare. Io ti aspetterò. A domani, Hijiri. -
- Buonanotte signor Hayami. -
Quella mattina Hijiri si trovava nei locali della Daito con un discreto anticipo. Guardò l’orologio:dieci minuti all’ora stabilita. Si diresse verso l’ascensore che lo avrebbe condotto all’ufficio presidenziale.
Nessuno all’ingresso, entrò dunque senza indugio.
- Eccomi signor Hayami. -
Il grande ufficio sembrava deserto, illuminato solo in parte dalla luce del sole. Hijiri decise di entrare e di attendere il signor Hayami. S’incamminò verso una delle poltrone color crema per sedersi, quando scorse una figura snella ed elegante in piedi, vicino al divano Ancora prima di raggiungere il suo viso con gli occhi aveva riconosciuto chi era la giovane donna. Fuggire ormai era impossibile.
Un lungo sguardo impedì per un attimo ad entrambi di parlare. La donna sgranò gli occhi, impallidendo, poi con un tremito della voce, esclamò:
- Karato ?! Sei proprio tu?! Cosa ci fai qui?! -
- Ciao Shori….-

- continua -

TORNA A “ELENCO CAPITOLI”