Il grande sogno di Maya (Garasu no kamen), Maya, Masumi  e tutti gli altri personaggi sono proprietà di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan Corporation, Orion e quanti aventi diritto alla divulgazione e pubblicazione del Manga medesimo.
Questa fanfiction è stata creata senza fini di lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti vorranno leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene, pertanto, intesa….

La Lettera

By Luna

Parte 3^

Hijiri rientrò a casa quasi all’alba, quella mattina. Si era dovuto allontanare da Tokio il giorno prima per svolgere un breve  incarico assegnatogli da Masumi Hayami e ora sapeva che doveva tornare ad occuparsi di Maya Kitajima.  Il suo primo pensiero fu quello di ascoltare i messaggi della segreteria telefonica. Il primo di essi era stato registrato alle quattro del mattino. Hijiri rimase perplesso ascoltando le informazioni della segreteria: Fu sorpreso di ascoltare il messaggio:
- Buongiorno signor Hijiri, sono Maya  Kitajima, avrei urgenza di parlarle. Può chiamarmi a casa questa mattina? Io non mi muoverò da qui, le prove sono state rinviate ad oggi pomeriggio. Aspetto sue notizie signor Hijiri. La saluto.
Hijiri sorrise togliendosi la camicia: sapeva già del rinvio delle prove decise da Kuronuma; se così non fosse stato, Masumi Hayami non gli avrebbe affidato quell’incarico-lampo. Guardò l’orologio: le cinque: Aveva il tempo di farsi una doccia prima di chiamare Maya; sicuramente anche lei non aveva dormito quella notte data l’ora del suo messaggio
Erano le otto e trenta quando Maya ricevette la sua telefonata.
-Pronto? Sì, sono io. Buongiorno, signor Hijiri, come sta? Anch’io sto bene, grazie. Sì, avrei bisogno di parlarle. Questa mattina sarebbe perfetto…potremmo vederci in sala prove… non ci sarà nessuno e potremo parlare senza che nessuno ci disturbi. Alle dieci, andrà benissimo. A più tardi, signor Hijiri.
Mettendo giù il ricevitore, Maya sospirò.  Il momento era arrivato. Tra un paio d’ore avrebbe consegnato la lettera a Hijiri.

Alla portineria dell’edificio c’era solo il guardiano. Era un uomo sulla cinquantina, alto, magro , il viso scarno, ma con una luce bonaria negli occhi scuri; era sempre molto gentile con Maya.
La ragazza guardò l’orologio: non ricordava di essere mai stata così puntuale, peccato che Kuronuma non potesse vederla.
- Signorina Maya buongiorno: Come va questa mattina? -
- Bene signor Higarashi? E lei? -
- Bene, grazie, volevo dirle che c’è un giornalista che l’attende in sala prove. Mi ha detto di avere un appuntamento con lei. -
“Come?! E’ già qui?!” – pensò la giovane
- Sì, signor Higarashi, la ringrazio – sorrise Maya.
Salì gli scalini di corsa e percorse il breve corridoio. Si fermò un attimo dietro la porta, la mano sul cuore  per placarne i battiti e ricomporsi, infine entrò e chiuse piano la porta.
Hijiri, in piedi, vicino alla grande vetrata, si girò sentendo la porta che si richiudeva.
-Buongiorno, signorina –la salutò sorridendo e andandole incontro.
-Buongiorno, signor Hijiri – rispose Maya, stringendo la mano che le era stata offerta.
-E’ un piacere rivederla, signorina, dopo tanto tempo. -
-La ringrazio, signor Hijiri. Sediamoci, la prego. Mi dica, come sta il mio Donatore di Rose? Ha avuto modo di vederlo, di recente? -
-Sì, signorina. Sta bene, la saluta ed è molto impaziente di vedere la sua Dea scarlatta. Come procedono le prove? -
Maya emise un sospiro e iniziò a giocherellare con i pollici, evitando lo sguardo del suo interlocutore.
-Bene, signor Hijiri, anche se… in confidenza, le dirò che ho qualche difficoltà ad impossessarmi del personaggio, questa volta; ma… - sorrise – cercherò di fare del mio meglio e di non deludere le aspettative del mio Donatore di rose. -
Hijiri, ormai, conosceva Maya. Era preoccupata ed in tensione. Era anche dimagrita molto. Sicuramente, qualcosa la preoccupava e Hijiri pensò che non fosse il suo personaggio. Inoltre, egli aveva ascoltato spesso le conversazioni tra le sue amiche, Rei, Sayaka e le altre e anch’esse erano dolenti  per ciò che poteva essere la causa del turbamento della loro amica, ma non sapevano ancora di cosa si trattasse. Era forse dovuto al Donatore, come pensava Rei?
-E’ comprensibile, signorina – disse, rassicurante Hijiri – So che il personaggio di Akoya è molto difficile. Ma lei riuscirà a darne un’interpretazione eccellente, come ha sempre fatto. Ma mi dica, dunque: di cosa ha bisogno? Devo portare qualche suo messaggio al suo Donatore? -
- Sì, signor Hijiri – disse Maya estraendo due buste dalla borsetta. - La pregherei di consegnare questa busta al mio Donatore: essa contiene una mia lettera e l’invito alla prima della Dea scarlatta. Le chiedo, però, una grande cortesia. Lei dovrebbe consegnarla al mio Donatore solo un paio d’ore prima della rappresentazione. Vorrei che egli leggesse la mia lettera solo allora. E’ importante per me, signor Hijiri…-
Maya aveva guardato con occhi supplichevoli il suo interlocutore e questi aveva notato il tremore della voce e le piccole mani stringersi nervosamente intorno alla busta. Sentì, dunque, il bisogno di rassicurarla. Poggiò una mano sulle sue, sorridendo, poi disse:
-Il Donatore di rose mi raccomanda di essere sempre al suo fianco e di sostenerla, dunque, non abbia timore; farò quanto mi ha chiesto, signorina Maya. -
-Bene – sospirò Maya, porgendogli la busta e Hijiri s’accorse del tremito che la invadeva.
- Ora devo andare –  disse Hijiri, alzandosi.
Un’ultima cosa, signor Hijiri – disse Maya porgendogli una seconda busta – questo è l’invito per lei. Ci terrei che venisse a vedermi…
-Lei è veramente molto gentile, signorina – sorrise il giovane – Verrò certamente a vederla. La ringrazio molto per il pensiero.-
-No, signor Hijiri – sussurrò Maya, alzandosi – sono io che devo ringraziarla. Sarò sempre in debito con lei per avermi consentito di sentire più vicino il mio Donatore, la persona cui devo ciò che sono diventata. Le auguro ogni bene e felicità, di vero cuore. -
Hijiri le rivolse uno sguardo interrogativo: gli sembrò che Maya, con quelle parole, volesse dirgli addio. Poi sorrise, si salutarono e l’uomo corse via: doveva parlare con il signor Hayami prima possibile.

-continua -

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