Il grande sogno di Maya (Garasu no kamen), Maya, Masumi  e tutti gli altri personaggi sono proprietà di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan Corporation, Orion e quanti aventi diritto alla divulgazione e pubblicazione del Manga medesimo.
Questa fanfiction è stata creata senza fini di lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti vorranno leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene, pertanto, intesa….

La Lettera

By Luna

Parte 12^

Il sipario era calato da qualche minuto e Maya, esausta, era caduta in ginocchio, in preda ad un tremore incontrollabile.
-Perché…? Perché…nessuno…applaude? – pensava con angoscia – perché ?!...
In sala, nessun membro del pubblico osava muoversi, ancora soggiogati d ciò che avevano vissuto, spettatori e protagonisti di un’esperienza soprannaturale.
Masumi, gli occhi lucidi e il cuore in tumulto riviveva l’esperienza vissuta, perché di questo, in definitiva, si trattava. Le parole di Akoya verso Isshin gli sembravano dirette a lui soltanto; il battito del cuore di Isshin verso Akoya non era altro che la voce del suo cuore verso Maya.
Non aveva mai vissuto un’esperienza simile. Aveva assistito a tutte le rappresentazioni di Maya e ciascuna di esse lo aveva avvinto e trascinato in un viaggio che si concludeva con il suo epilogo; tutte gli avevano lasciato un’emozione intensa…ma mai paragonabile a questa; sentiva di essere depositario di quell’amore espresso da Maya sul palcoscenico, come se lui fosse stato lì con lei e non uno spettatore del pubblico.
Shiori, al suo fianco, si asciugò le lacrime, commossa e turbata dalla vicenda umana dei due protagonisti.
Infine, il pubblico proruppe in un applauso fragoroso e scrosciante; la maggior parte degli spettatori si era alzato in piedi a rendere omaggio all’interpretazione della legittima erede di Madame  Tsukikhagge, la prima e unica Dea Scarlatta.
Ayumi, in fondo alla sala, protetta dai grandi occhiali scuri e dal foulard che ne nascondeva la fluente chioma bionda, aveva condiviso con gli altri spettatori lo stesso rapimento e la stessa emozione. Abbassò il capo, come ad inchinarsi al genio dell’eterna rivale .
“La mia Akoya è stata unica e originale – disse tra sé – completamente diversa dalla tua, Maya Kitajima ed è per questo che non mi sento sconfitta…tuttavia, tu hai saputo penetrare il suo cuore ed esprimere i suoi sentimenti fin nelle più impercettibili sfumature…Se toccasse a me scegliere chi tra noi due dovrebbe meritarne i diritti…io sceglierei te .”
Maya, ancora dietro le quinte, seminascosta dal sipario, continuava a rimanere in ginocchio con la mano sul petto, mentre gli altri attori dietro di lei, si congratulavano gli uni con gli altri per il loro  successo consacrato dall’applauso prolungato e dal richiamo degli attori alla ribalta.
Un fruscio di seta si fermò dinanzi alla piccola donna cui si doveva il miracolo, una mano sulla spalla, questa volta, per scuoterla leggermente:
- Alzati Maya – mormorò la vecchia signora, con voce tremante.
Maya alzò lentamente la testa e gli occhi smarriti si posarono sul volto della sua insegnante e trasalì nel vedere gli occhi severi che luccicavano dall’emozione e le labbra che tremavano; mai aveva visto quell’espressione su quel viso. Nei lunghi anni trascorsi al suo fianco, Maya aveva osservato sul  volto vissuto della donna l’ alternarsi di molti stati d’animo: rabbia, fermezza, dolore, sofferenza, ma mai un’emozione così intensa e, soprattutto, mai l’aveva vista commossa a tal punto.
Si alzò e si senti stretta in un lungo e affettuoso abbraccio, lo stesso che Chigusa fanciulla aveva ricevuto dal suo grande maestro Ichiren.
Entrambe rimasero a lungo in silenzio, arrivate al termine di un viaggio iniziato diversi anni prima.
Infine, Chigusa  Tsukikhagge guardò Maya, con orgoglio e gratitudine.
- Maya…hai saputo esprimere in modo mirabile la donna e la dea…così come Ichiren Ozaki avrebbe voluto e come io la interpretai molti anni or sono. Vedere te sul palcoscenico questa sera è stato come rivedere me allora. Ti ringrazio per l’intensa emozione che mi hai fatto vivere. Brava Maya… - concluse Chigusa.
Le parole e lo sguardo di quella donna rappresentavano per Maya il maggior premio cui aspirasse e da allora in poi, qualunque altro riconoscimento avesse ottenuto, sarebbe stato solo secondo a quello.
Gli altri attori presero a circondarla per congratularsi, primo fra tutti Sakurakoggi, che l’abbracciò con calore.
- Ce l’hai fatta Maya…-mormorò il giovane.
-Ce l’abbiamo fatta – lo corresse Maya.
-Ben detto Kitajima – assentì Kuronuma, ripensando a quanti avevano sempre considerato Maya un’attrice pericolosa, perché metteva in ombra, con il suo talento, gli artisti con cui recitava.
Le insistenze del pubblico dovevano a questo punto essere ascoltate.
Il sipario si alzò e gli attori apparvero sulla scena, inchinandosi in segno di ringraziamento.
Gli spettatori si misero seduti.
Ciascuno degli attori presentato dal regista Kuronuma, faceva un passo avanti e accoglieva, con un inchino, il suo applauso personale; quando fu la volta di Maya, gli spettatori si alzarono in piedi, prorompendo in uno scrosciante applauso. Maya s’inchinò dinanzi al suo pubblico e innumerevoli rose piovvero ai suoi piedi; tra queste, una rosa scarlatta. Maya la raccolse e il suo sguardo cercò Masumi Hayami: occhi negli occhi, ebbero la risposta che entrambi cercavano. Masumi comprese che le parole di Akoya erano rivolte solo a lui e Maya ebbe la certezza di aver parlato al suo cuore.
Grandi applausi vennero rivolti anche a Kuronuma, quand’egli presentò se stesso.
Chigusa fece la sua apparizione. Gli applausi si placarono e il silenzio scese sul teatro. Il suo fascino era rimasto intatto negli anni: nonostante si fosse ritirata da tempo dalle scene riusciva ad ottenere l’attenzione del pubblico solamente apparendo sul palcoscenico.
Gli spettatori si sedettero in attesa delle sue parole.
Chigusa guardò gli astanti, infine,  lo sguardo acuto si fermò sull’esile figura in fondo alla sala, che la luce dei riflettori faceva appena intravedere.
- Ayumi – risuonò la voce imperiosa – vieni qui.
Ayumi avvampò e togliendosi gli occhiali scuri, si diresse verso il palcoscenico, l’andatura elegante e sicura di sempre.
Era un’attrice e sapeva bene come celare le sue emozioni; ma non poté fare a meno di pensare che, qualora fosse riuscita a nascondersi agli occhi di chiunque, ciò non sarebbe valso per la signora Tsukikhagge. Quella donna aveva un’eccellenza legata non solo al suo grande talento ma anche alle sue doti umane.
Giunta sul palco, Ayumi rivolse a Maya un caloroso sorriso di saluto, subito ricambiato. Chigusa prese le due ragazze per mano e, rivolgendosi al pubblico, disse:
- Gentile pubblico, questa sera si concludono gli spettacoli dimostrativi delle due candidate ai diritti della Dea Scarlatta . Tra una settimana a partire da oggi, ci ritroveremo in questa sala ed io annuncerò personalmente chi sarà la vincitrice tra le due attrici. Intanto, mi congratulo con entrambe per l’impegno dimostrato e per le emozioni che hanno saputo suscitare in tutti noi.
Il pubblicò applaudì e il sipario calò sul palcoscenico.
Gli spettatori, piano piano, si diressero alle diverse uscite del grande Teatro. Nella sala rimasero unicamente i giornalisti, già avvertiti dall’efficiente segretaria del Presidente della Daito Art Production , ch’egli avrebbe rilasciato, insieme alla sua fidanzata Shiori Takamiya, importanti dichiarazioni sul loro imminente matrimonio.
I giornalisti presero a circondare la coppia, tenendo comunque una rispettosa distanza.
Maya, uscita dal suo camerino, dopo aver dismesso gli abiti di scena, non aveva subito raggiunto la sala in cui erano riuniti tutti gli attori per il rinfresco di rito, ma si era diretta verso il palcoscenico.
Lo faceva sempre. Spenti i clamori del pubblico, le luci e le voci, amava ritornare sul palcoscenico per ritrovare le emozioni che aveva vissuto fino a qualche ora prima.
Questa volta, però, ad accoglierla non fu il familiare silenzio né l’attesa penombra. Nella sala, tra i posti lasciati liberi dal pubblico e il palcoscenico, vi erano molti giornalisti che facevano ala attorno a Masumi Hayami e alla sua fidanzata.
Preso il coraggio a due mani, si rese visibile e apparve mentre il giornalista del celebre The Japan Times rivolgeva al Presidente della Daito  Art Production la sua domanda:
-Signor Presidente – disse – siamo stati qui convocati dalla sua segretaria per conoscere importanti informazioni. Si tratta forse del suo matrimonio con Shiori Takamiya?
In quel momento, gli occhi di Masumi incontrarono quelli di Maya.
- Sì – cominciò Masumi con voce chiara – vi ho chiesto di trattenervi perché io e la signorina Takamiya intendiamo fare un importante annuncio riguardante il nostro matrimonio…
In quel momento, Shiori, che era rimasta un passo dietro a lui, si avvicinò, circondò con il suo braccio quello di Masumi e lo prese per mano, mentre gli occhi s’incontrarono in uno sguardo complice. Quello che voleva essere un gesto d’incoraggiamento e di condivisione, venne visto come prova dell’amore che legava i due giovani. Maya fu tra coloro che interpretarono così la stretta di mano reciproca e lo sguardo d’intesa.
Il gelo più profondo scese sul cuore di Maya che si portò una mano sul petto; gli occhi pieni di dolore, guardò la coppia dinanzi a lei, prima di voltare le spalle, la mano sulla bocca a soffocarne i singhiozzi, correndo verso l’uscita secondaria destinata agli attori.
A Masumi non sfuggì l’espressione di Maya e a stento trattenne l’impulso di correrle dietro; continuò dunque a parlare con il giornalista e gli altri presenti, ma la mente rivolta a quella lettera che poteva spiegare finalmente l’atteggiamento di Maya, per lui incomprensibile.
-Sì, signori. Io e la signorina Takamiya intendiamo annunciare la rottura del nostro fidanzamento. Il matrimonio tra noi due non avrà mai luogo; ma come potete costatare voi stessi, ciò non comporterà una rottura nei nostri rapporti di amicizia e di solidarietà negli affari. Si tratta di una decisione presa in totale accordo e le cui motivazioni rimangono naturalmente personali, che né io né la signorina Takamiya intendiamo rendere pubbliche.”
Nessuna delle parole di Masumi, però, venne udita da Maya: la ragazza era già lontana.

- continua -

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