Il grande sogno di Maya (Garasu
no kamen), Maya, Masumi e tutti gli altri personaggi sono
proprietà di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan
Corporation, Orion e quanti aventi diritto alla divulgazione e
pubblicazione del Manga medesimo.
Questa fanfiction è stata
creata senza fini di lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti
vorranno leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene,
pertanto, intesa….
La Lettera
By Luna
Parte 11^
Masumi
uscì quasi correndo dalla residenza dei Takamiya, seguito da
Shiori. La discussione era stata lunga ed estenuante; l’anziano
signore aveva posto ogni genere di obiezioni alla rottura del
“contratto” matrimoniale, poiché di questo, in
effetti, si trattava. Infine, sembrava aver compreso che la decisione
era stata presa e che nulla avrebbe condotto sua nipote e Masumi a
tornare sui propri passi.
Arrivati alla vettura e atteso che Shiori si accomodasse prima di
chiuderle la portiera, Masumi lanciò l’automobile a grande
velocità; le mani aggrappate al volante, lo sguardo ansioso
diretto ora alla strada, ora all’orologio della vettura.
-Lo spettacolo comincerà tra poco. Dobbiamo assolutamente
arrivare prima che chiudano le porte per l’inizio della
rappresentazione – disse, rivolto a Shiori.
La sua mente era rivolta a Maya e alla sua lettera.
“Perdonami Maya…non sono riuscito a leggerla prima dello
spettacolo, come avresti voluto…Lo farò al più
presto e forse capirò il perché hai voluto porre tale
condizione…” , pensava tra sé.
Shiori scrutava l’uomo che era seduto al suo fianco: il volto
teso, la mascella contratta, lo sguardo intento a divorare la strada
che ancora rimaneva da percorrere.
-Maya Kitajima…- mormorò Shiori – è lei…non è così?
- Come?! – farfugliò Masumi.
- E’ lei. E’ lei la donna che ami…ma certo! Come ho
fatto a non capirlo subito?! Quell’album che trovai nella tua
villa a Nagano…con tutte le sue fotografie, conservato con tanta
cura …e l’elettricità che corre tra voi ogni volta
che v’incontrate. Non negarlo, so che è così.
-Ti stai sbagliando…- tentò di negare.
- Oh, andiamo! – esclamò Shiori – ti conosco bene,
ormai…ma…allora, perché? Perché sei
così freddo e cinico verso di lei? Perché fai di tutto
per renderti inviso ai suoi occhi? E soprattutto, perché non le
dici che l’ami? A che pro soffrire così, senza motivo?
-Non posso fare diversamente…lei mi detesta…solo
divenendo un avversario da combattere posso aiutarla a diventare
più forte e…solo così posso proteggerla da mio
padre, che vorrebbe distruggerla…Dichiararmi? Lei non
potrà mai amarmi Shiori…le ho fatto troppo
male…sono stato causa, anche se involontaria, della morte di sua
madre…Non ho alcuna speranza.
Finalmente l’auto si diresse verso il parcheggio del teatro, tra i posti riservati.
Masumi spense il motore e fece per aprire la portiera. Il braccio di Shiori lo trattenne.
-Masumi…se davvero tieni a lei, consentile di conoscere
l’uomo che è in te. Tu l’ami…eppure fai di
tutto per farti disprezzare…lei potrebbe pensare che sia tu a
detestarla e ritenere che questa sia la ragione della tua freddezza nei
suoi confronti. Aprile il tuo cuore Masumi, potresti avere una sorpresa
che non ti aspetti e che ti regalerà una felicità che
neanche immagini.
Masumi fu percorso da un brivido.
-Maya sa che non la detesto; abbiamo avuto modo di parlarne…
- E ciò nonostante lei ha ribadito il suo disprezzo nei tuoi riguardi? – chiese Shiori.
- No…al contrario…Sembrava aver cambiato la sua opinione su di me…
-Lo vedi? – mormorò Shiori – Non indugiare oltre, potrebbe essere troppo tardi allora…
Nella mente di Masumi riecheggiarono le parole di Mizuchi:
“…il semaforo non rimane rosso per sempre…”.
-Penserò a quanto mi hai detto Shiori…grazie. E’
bello poter parlare con te. Ora andiamo, ci restano solo pochi
minuti…
La sala era già avvolta dalla penombra quando Masumi e Shiori
fecero il loro ingresso e andarono ad occupare i posti in prima fila,
riservati per loro. Pochi minuti e il grande sipario si aprì; la
rappresentazione aveva inizio.
Maya, nascosta dal drappeggio del sipario, diede un’occhiata ai
posti in prima fila: Masumi era lì insieme alla sua fidanzata.
Sospirò. Certamente, aveva già letto la sua lettera; ora,
sapeva la verità; entrambi non avevano più segreti da
nascondere…restava solo da sapere cosa provava lui per
lei…Maya scosse la testa così violentemente da rischiare
di rendere vano il lungo lavoro dell’acconciatrice. Non doveva
pensare a nulla. Lei era Akoya e il suo Isshin l’aspettava sulla
scena…sebbene tutto l’amore e le parole che gli avrebbe
rivolto sul palcoscenico, erano tutte dirette all’uomo seduto in
prima fila…Ancora pochi minuti e sarebbe apparsa sul
palcoscenico. Il cuore cominciò ad accelerare il ritmo dei
battiti; il loro rumore sordo le riecheggiava nelle orecchie, le mani
erano fredde e sudate e il suo corpo divenne di ghiaccio.
Improvvisamente, sentì la pressione di una mano forte e sicura sulla sua spalla. Maya si voltò di scatto.
-Sei pronta Maya? Chi sei ora?
-Sono pronta, signora Tsukikhagge. Sono Akoya.
Un lieve fruscio di seta e Akoya apparve sul palco. Alcun suono
palesava l’incedere di una presenza umana: non un susseguirsi di
passi, non il ritmo regolare di un respiro, di un cuore che batte. Il
pubblico in sala assisteva, rapito, all’apparizione di una dea.
- continua -