I “CAVALIERI NERI”

 

Ikki, insieme ai suoi soldati (aventi tutti un’armatura nera simile a quella di Ikki) fuggono per la città, tentando di seminare Seiya e compagni. Giunto al porto Ikki tenta di indossare l’armatura ma non  vi riesce, ignora infatti che la medesima non può essere indossata da un essere che appartiene alle forze del male, all’oscurità. Nel frattempo viene raggiunto da Seiya, Shun, Hyoga e Shiryu che ingaggiano battaglia. Purtroppo i nostri amici riescono a prendere possesso di una sola parte dell’armatura, mentre il resto rimane nelle mani di Ikki. Così, però, nessuna delle due fazioni in lotta ha la possibilità di usare l’armatura perché questa può essere utilizzata solo se completa in ogni sua parte. Alla Fondazione, luogo istituito dal Duca di Thule e finanziatore della “Guerra Galattica”, i cavalieri discutono sul da farsi con Saori. Nel frattempo Ikki invia una sfida ai cavalieri, invidandoli ad uno scontro aperto il cui vincitore avrà la Sacra Armatura. C’è però un problema. Le armature di Shiryu e Seiya sono gravemente danneggiate, in quelle condizioni sarebbe pericoloso accettare la sfida, pertanto Shiryu si offre di recarsi dal Grande Muu che si dice sia in grado di riparare le vestigia dei cavalieri. Quello che tutti ignorano è che Muu, per riparare le due armature, è costretto ad usare quasi tutto il sangue che ha in corpo Shiryu che rischia moltissimo. Con le nuove armature Seiya e amici si recano all’appuntamento con Ikki e si trovano davanti una sgradita sorpresa. Quattro cavalieri neri che indossano armature speculari alle loro “Black Pegasus”, “Black Dragon”, “Black Andromeda” e “Black Cygnus”. Ogni cavaliere si ritrova così a fare i conti con il proprio “lato oscuro”. Seiya, pur sconfiggendo l’avversario, rimane vittima del malefico colpo dell’avversario e morirebbe se, in suo tempestivo soccorso, non accorressero prima Shun e poi Shiryu. Quest’ultimo ingaggia un durissimo scontro con il proprio omonimo ma, indebolito dalla perdita di sangue subita per riparare le armature, rischia grosso,incredibilmente a fermare l’emoragia e a salvargli la vita è proprio il suo avversario, colpito dallo spirito di fratellanza che unisce Shiryu ai suoi compagni. Shun ha presto ragione del suo avversario e parte alla caccia del fratello, pur se intenzionato ad ogni costo a farlo ragionare, incapace di riconoscere in quell’essere pieno di crudeltà l’amato fratello. Qualcun altro, nel frattempo è in lotta con Ikki, Hyoga che si trova a mal partito. Fortunatamente arrivano in suo aiuto i compagni ma Ikki si dimostra, da subito, un avversario temibilissimo. Ben presto sono ridotti tutti ai minimi termini e solo Seiya è ancora in grado di combattere. Accade poi un evento che ha del straordinario, la “Sacra Armatura” si ricompone da sola e si para innanzi a Seiya proteggendolo dall’attacco di Ikki. Ormai per il cavaliere non c’è scampo e mentre lo scontro prosegue viene a galla un’atroce realtà sul passato del giovane, e sulle atrocità subite durante gli anni di addestramento presso l’Isola della Regina Nera. Shun, colpito per la confessione del fratello tenta di convincerlo a rimediare e di riconcigliarsi. Ikki fa giusto in tempo a mettere in guardia i cavalieri della minaccia del “Grande Tempio” che dei misteriosi cavalieri si intromettono nello scontro e rubano tutti i pezzi dell’armatura, tutti eccetto uno. Durante lo scontro che ne segue, Ikki si libera definitivamente dell’ombra oscura che lo attanagliava e, grazie alle lacrime del fratello, ritrova se stesso. Deciso a rimediare dona a Seiya l’elmo dorato che, abilmente, ha sottratto al nemico e, nel tentativo di spianare la ritirata ai cavalieri, perde la vita nel crollo della montagna. Shun piange lacrime amare per la perdita di un fratello che, solo all’ultimo, aveva ritrovato. Ma la morte di Ikki è un monito per tutti, un sacrificio che non deve essere reso vano. Lui ha detto che devono guardarsi dal “Grande Tempio”, ma di cosa si tratta?…