I BLACK SAINTS

 

I Black Saints sono rappresentano la parte “oscura” delle costellazioni di Pegasus, Cigno, Dragone, Andromeda e Fenice. Sono asservati al male e fanno parte dell’esercito “oscuro” di Ikki (nella prima parte di “Sanctuary”).

 

Credits: Tutte le immagini sono © di Masuma Kurumada e aventi diritto. Quelle che vedete sono scannarizzazioni di materiale in mio possesso ivi pubblicate senza alcun fine di lucro, ma solo a scopo dimostrativo.

 

 

 

 

BLACK PEGASUS (Pegasus Nero)

E’ il lato oscuro della Costellazione di Pegasus. Di fatto non solo indossa la medesima armatura di Seiya, anche se completamente nera, ma anche le sue fattezze sono le stesse del Bronze Saint.

Si scontra con Seiya e pur se viene battuto, il suo “Fulmine Nero” rischia di uccidere, col passare delle ore, il Bronze Saint, giacchè delle macchie nere iniziano a tempestare il corpo di Seiya, creandogli atroci dolori e febbre alta. Sarà Shiryu a liberarlo dall’”oscurità” mortale del colpo di Balck Pegasus. Di fatto, la spiegazione che viene data è la seguente, il colpo del Black Saint ha “oscurato” le 13 stelle della Costellazione di Pegasus.

A parte questo temibile colpo, le risorse di questo Black Saint sono alquanto limitate.

 

 

 

BLACK DRAGON (Dragone Nero)

E’ il lato oscuro della Costellazione del Dragone. Di fatto non solo indossa la medesima armatura di Shiryu, (completamente nera) anche il suo volto è identico a quello del Dragone.

E’ estremamente potente e riesce a mettere in difficoltà Shiryu (peraltro provato giaccho ha dovuto donare gran parte del proprio sangue per permettere a Muu di ricostruire la sua armatura e quella di Pegasus, danneggiate durante lo scontro che hanno avuto alla “Guerra Galattica”).

Non ha, tuttavia, un anima totalmente oscuro come invece i compagni, giacchè, convinto dalla profonda amicizia mostrata dai Bronze Saint, nell’ultimo scontro, invece di affondare il colpo per uccidere l’avversario, di fatto, ne arresta l’emoraggia salvandolo. Muore tra le braccia di Shiryu.

 

 

 

 

BLACK CYGNUS (Cigno Nero)

E’ il lato oscuro della Costellazione del Cigno. Di fatto non solo indossa la mdesima armatura di Hyoga, (completamente nera) ma anche le fattezze del suo volto sono identiche a quelle del Saint di Athena con una differenza. Questi è moro e con gli occhi scuri.

Lo scontro con Hyoga non è particolarmente interessante. Il Bronze Saint, infatti, non impiega molto a dimostrare chi è il vero Saint del Cigno tuttavia, prima di morire riesce a memorizzare il colpo segreto di Hyoga (la “Polvere di Diamanti” e l’”Aurora del Nord”) sul piccolo cigno che porta sull’elmo e a teletrasportarlo da Ikki. Grazie alle immagin in esso memorizzate, Ikki scopre pertanto il segreto dei colpi di Hyoga, partendo pertanto con il vantaggio di conoscere già il punto debole dell’avversario.

 

 

 

 

BLACK ANDROMEDA (Andromeda Nero)

E’ il lato oscuro della Costellazione di Andromeda. Di fatto non solo indossa la medesima armatura di Shun, (completamente nera) anche il suo volto è identico a quello del giovane.

Di fatto il suo scontro con Shun, più che altro uno scontro di “catene”, non è particolarmente interessante. Quando Shun mette da parte le proprie remore ad uccidere l’avversario, lo scontro ha fine.

 

NON DISPONIBILE

 

 

BLACK PHOENIX (Fenice Nera)

Curiosità: Tutti i soldati del piccolo esercito di Ikki indossano un cloth nero identico a quello della Fenice (con tanto di maschera).

E’ il lato oscuro della Costellazione della Fenice. Di fatto non solo indossa la medesima armatura di Ikki (completamente nera) anche il suo volto è identico a quello del Bronze Saint.

Ikki affronta il Black Saint sull’Isola della Regina Nera ove si è recato, dopo lo scontro con Dante e Capella, per chiudere i conti con il passato.

Lo scontro pare volgere a favore del Black Saint, giacchè riesce ad imprigionare la mente di Ikki nel suo “Fantasma Diabolico Nero”. Il Saint della Fenice, tuttavia, grazie al ricordo di Esmeralda, riesce a liberarsi e sprigionando il potente cosmo della Fenice abbatte l’avversario con le “Ali della Fenice”.