Il grande sogno di Maya (Garasu no kamen),
Maya, Masumi e tutti gli altri personaggi sono proprietà
di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan Corporation, Orion e
quanti aventi diritto alla divulgazione e pubblicazione del Manga
medesimo.
Questa fanfiction è stata creata senza fini di
lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti vorranno
leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene, pertanto,
intesa….
La
cerimonia, nella sua semplicità, fu di grande effetto.
Pur
trattandosi di un matrimonio di interesse, Masumi non aveva voluto
rinunciare alla tradizione.
Attese in elegante abito da cerimonia
la sua sposa vestita di bianco.
Mentre guardava Maya camminare
verso di lui accompagnata da Kuronuma una moltitudine di emozioni lo
travolse.
Il suo sogno stava per diventare realtà. Con
profondo trasporto fissava il viso della donna amata. Stentava a
mantenere l’espressione impenetrabile.
Maya, inconsapevole
del proprio fascino, procedeva lentamente tenendo saldamente il
braccio del regista, cercando di controllare la crescente commozione.
L’atmosfera appariva quasi irreale. Sembrava non essersi
accorta della presenza dei pochi ed intimi invitati, tanto era
catturata dall’uomo alto ed elegante che la attendeva.
Quando
si trovò al suo fianco trattenne il respiro per controllare
l’emozione. Cercava disperatamente di mantenere la calma
richiamando alla mente che si trattava pur sempre di un contratto di
affari.
Pronunciò le frasi di rito di fronte all’officiante
in un sussurro, come se avesse paura di svegliarsi dal meraviglioso
sogno che la avvolgeva.
Il tono fermo e calmo di Masumi la
riportò alla realtà.
- Maya?
Sollevò lo
sguardo radioso e visibilmente emozionato verso di lui. L’aveva
chiamata per nome. Non aveva usato il tono ironico che da sempre lo
aveva contraddistinto.
- Maya? Dove sei con il pensiero?
Non
rispose. L’emozione le imprigionava le parole in gola. Gli
sorrise timidamente. Il rossore si diffuse sulle guance procurandole
una piacevole sensazione di calore.
Il suo sguardo si posò
sulle loro mani. Gli anelli nuziali che si erano scambiati li avevano
indissolubilmente legati l’uno all’altra e
rappresentavano la silenziosa testimonianza che ciò che
avevano appena vissuto non era stato un sogno. Erano marito e moglie.
Sentì la mano calda di Masumi afferrare delicatamente la
sua. La attirò verso di sé sorridendole.
- La
tradizione vuole che lo sposo baci la sposa…
Si chinò
su di lei sfiorandole con struggente dolcezza le labbra.
Il loro
primo bacio. Maya sentì distintamente il calore del corpo
saldo del marito e perse il senso del tempo. Un’esplosione di
emozioni si fece largo in lei.
Ricordò la notte trascorsa
nel vecchio tempio abbandonato, quando aveva dormito tra le sue
braccia. Una sensazione di calore e protezione la invase.
Masumi
la allontanò da sé con riluttanza, mettendo fine al
bacio.
Si passò una mano tra i capelli, cercando di
riacquistare una parvenza di impassibilità. Non era quello il
luogo adatto per certe effusioni.
Nell’auto
che li portava a casa dopo il ricevimento rimasero in silenzio.
Entrambi analizzavano quello strano matrimonio. Ignari l’uno
dei pensieri dell’altra, si chiedevano se quella unione avrebbe
portato la felicità a lungo anelata.
Masumi si allentò
la cravatta. Si sistemò comodamente sul sedile. Aveva ottenuto
la sua prima vittoria. Dopo aver eliminato le ingerenze di suo padre
e della famiglia Takamiya, il passo successivo sarebbe stato quello
di conquistare Maya.
Nonostante il desiderio per lei, non voleva
rischiare di rovinare tutto. Dopotutto non gli era ancora chiaro la
natura del legame tra la sua giovane moglie e Sakurakoji.
A quel
pensiero, una fitta di gelosia si impadronì di lui. Allontanò
dalla mente l’immagine del ragazzo.
Ora che non c’erano
più ostacoli, avrebbe potuto corteggiarla fino a farla
innamorare di sé.
Non voleva rivelarle di essere
l’ammiratore segreto. Avrebbe atteso qualche tempo prima di
parlarle. Desiderava ottenere la piena fiducia da Maya.
In fondo
era stato lui stesso a nascondere l’amore per Maya dietro alla
facciata dell’uomo d’affari.
Lei era grata
all’ammiratore delle rose scarlatte, e di questo ne aveva piena
certezza, ma se scopriva che a nascondersi dietro l’identità
segreta si celava il marito, avrebbe potuto fraintendere e pensare ad
un piano preordinato per ottenere i diritti della dea
scarlatta.
Avrebbe dovuto avere molta pazienza.
Sulla
soglia d’ingresso Maya si fermò. La sua nuova casa. Da
allora in poi avrebbe vissuto in quel grande palazzo. Il timore si
fece strada in lei. E ora?
Aveva accettato la proposta di
matrimonio senza porsi domande sul loro futuro insieme. Masumi era
stato molto chiaro al riguardo, si trattava unicamente di un
contratto d’affari.
Strinse nervosamente le mani.
Masumi
percepì la sua tensione, si avvicinò a lei, le spostò
delicatamente dal viso una ciocca di capelli sfuggita alla elegante
acconciatura, e la sollevò tra le braccia.
- Anche se ci
siamo sposati per interesse, è consuetudine che il marito
attraversi la soglia di casa con la sua sposa tra le braccia. E io
non voglio che la tradizione venga infranta.
Maya arrossì.
Non era abituata a vederlo così disponibile e sereno.
-
Masumi mettimi giù, ti prego.
Lui non la ascoltò.
Salì le cale di corsa. La depose a terra solo nella camera da
letto elegantemente arredata.
Maya arrossì violentemente.
La mente vuota. Aveva vissuto i pochi giorni prima del matrimonio
avvolta da una nuvola di irrealtà senza chiedersi come sarebbe
stata la loro vita coniugale.
Lo amava. Era l’unica
certezza. Se lui lo avesse chiesto, si sarebbe gettata tra le sue
braccia. Non le importava se il marito non la amava.
- Ragazzina,
questa è la tua stanza. L’ho fatta preparare per te. Qui
potrai avere tutta l’intimità che desideri. I domestici
sono a tua completa disposizione. La mia stanza è in fondo al
corridoio.
Non le venne in mente nulla. Sentì le proprie
labbra mormorare una domanda decisamente fuori luogo.
- E il
signor Eisuke? Lui alloggia al piano inferiore?
- No, mio padre
si è trasferito nella dependance. In casa ci siamo noi due e
gli inservienti.
Era delusa? Era sollevata? Desiderò fare
chiarezza nel tumulto di emozioni che l’avevano travolta in
quella giornata speciale che non avrebbe mai dimenticato.
Non
trovò risposte.
Masumi si chinò su di lei e
teneramente le depose un dolce bacio sulla guancia.
- Buonanotte,
Maya.
Richiuse piano la porta alle sue spalle.
I pensieri
martellanti nella sua testa non le davano pace. Nel buio della notte
riconobbe che si era trattato veramente di un matrimonio di affari.
- continua -