Il grande sogno di Maya (Garasu no kamen), Maya, Masumi  e tutti gli altri personaggi sono proprietà di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan Corporation, Orion e quanti aventi diritto alla divulgazione e pubblicazione del Manga medesimo.
Questa fanfiction è stata creata senza fini di lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti vorranno leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene, pertanto, intesa….

Amando una Rosa Scarlatta

By Oscar1755

Atto VII

La posata cadde sul piatto. Il rumore sordo la riportò immediatamente alla realtà. Era certa di ciò che aveva appena udito? Il breve smarrimento fu sostituito da una rabbia cieca.
- Sposarla? Lei che è già fidanzato con un’altra? Come può dire certe cose con tanta leggerezza?
- Ti avevo preannunciato che volevo parlarti di affari. Trovo che questa proposta sia vantaggiosa per entrambi. E per rispondere alla tua domanda, no, non sono più fidanzato.
Studiò con deliberata lentezza l’atteggiamento di Maya.
Dopo la prima reazione di rabbia, si era chiusa in un anomalo mutismo. Il volto serio e la piccola ruga che le si era formata tra le sopracciglia indicavano chiaramente che stava ponderando l’insolita proposta che lui le aveva fatto.
Masumi riprese a parlare.
- Ragazzina, non sto scherzando affatto. Se analizzi tutta la situazione la mia proposta di matrimonio è l’unica via di uscita che hai per mantenere i diritti della dea scarlatta e portarla in scena. Ovviamente anch’io ottengo, in quanto tuo marito, i diritti della dea scarlatta. A me sembra un ottimo affare sotto ogni punto di vista.
La guardò preoccupato. Aveva fatto breccia nel cuore di Maya quella motivazione? Oppure era talmente innamorata di Sakurakoji che per lui avrebbe rinunciato a tutti i suoi sogni?
Con gesti lenti Maya riprese a mangiare. Masumi la fissò perplesso.
- Ragazzina hai sentito quello che ti ho detto?
Un rivolo di sudore gli colò dalla tempia. Maya sembrava pietrificata. Possibile che i suoi sforzi fossero stati inutili? Si era sbagliato sul sogno di Maya? Il pensiero che la sua strategia potesse fallire lo lasciò smarrito. Gli risultava sempre più difficile mantenere il controllo, mentre la tempesta di dubbi e gelosia si stava scatenando dentro di lui.
- Ho sentito benissimo signor Hayami.
- Non hai niente da replicare?

Maya non aveva il coraggio di parlare. La prima reazione di alzarsi ed abbandonare il ristorante era stata sostituita da una confusa incapacità di ribellione.
La paura che lui potesse leggere il suo stato d’animo la paralizzava.
Nella sua testa un complesso di panico, eccitazione, gioia, speranza, delusione si amalgamavano impedendole di elaborare una risposta alla richiesta di Masumi.
La logica, nei suoi pensieri, era svanita molto tempo prima, quando si era accorta di essersi irrimediabilmente innamorata di lui. Non riusciva a pensare razionalmente.
Una voce interiore le ricordava che Masumi poteva essere suo. Non la amava, voleva i diritti della dea scarlatta, ma avrebbe sposato lei, Maya Kitajima.
Doveva rispondere. Masumi, inquieto, attendeva in silenzio.
Ormai la sua mente era annichilita. Aveva analizzato la situazione da ogni punto di vista.
Desiderava i diritti della dea scarlatta e desiderava Masumi. Ma un matrimonio come contratto d’affari?
Se avesse risposto affermativamente Masumi sarebbe diventato suo marito. Non la amava ma avrebbe condiviso la vita con lei.
Non era più fidanzato. Non avrebbe sposato Shiori.
Aveva chiesto a lei di sposarlo. Una proposta di affari, le aveva detto, niente altro.
Le sue disquisizioni mentali erano durate anche troppo a lungo.
Tornò a guardare il suo accompagnatore. Si portò alle labbra il bicchiere di ottimo vino rosso e ne bevve il contenuto in un unico sorso.
- Vacci piano ragazzina. Non voglio riportarti a casa ubriaca.
L’alcool contenuto nel vino le provocò un leggero bruciore alla bocca dello stomaco. Sentì il calore diffondersi nelle guance. Posò piano il bicchiere. Lo guardò in silenzio, inspirò profondamente e liberò la mente.
- Accetto di sposarla.
Masumi le sorrise, visibilmente sollevato.
- Perfetto. Non ti pentirai mai di questa decisione, ti do la mia parola.
Le prese una mano e se la portò alle labbra.
- Che ne diresti di darmi del tu e chiamarmi per nome, in fondo sei la mia futura sposa, no?
Con le guance in fiamme e la voce lieve ed emozionata, Maya lo accontentò.
- Si….Masumi.
Un caldo sorriso si dipinse sulle sue labbra. Aveva centrato l’obiettivo con insperata precisione.

- continua -

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