Il grande sogno di Maya (Garasu
no kamen), Maya, Masumi e tutti gli altri personaggi sono
proprietà di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan
Corporation, Orion e quanti aventi diritto alla divulgazione e
pubblicazione del Manga medesimo.
Questa fanfiction è stata
creata senza fini di lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti
vorranno leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene,
pertanto, intesa….
Il suono del
campanello la colse di sorpresa. Gettò un’occhiata
all’orologio. Era già qui? Eppure le prove non sarebbero
finite prima di un paio d’ore. La signora Tsukikage aprì
la porta.
- Buongiorno signora Tsukikage. Posso entrare?
Mascherò con un sorriso la sorpresa di quella visita
inattesa e si scostò per lasciare passare l’alta ed
elegante figura maschile.
- Signor Hayami non mi aspettavo di
vederla. Perché mai ha deciso di venire a farmi visita?
Masumi si chinò leggermente in segno di saluto e le
sorrise. Mentre si accomodava sulla poltrona che lei gli aveva
indicato, si informò educatamente sul suo stato di salute.
-
Signor Hayami, il suo zelo nei confronti delle mie condizioni di
salute è veramente tempestivo. Ha forse paura per i diritti
della dea scarlatta? Se io dovessi morire prima di designare la mia
erede, Maya o Ayumi, nessuno potrà più rappresentare
l’opera di Ichiren, lei lo sa bene questo, vero?
Masumi non
si scompose. Era abituato alla diffidenza della signora Tsukikage nei
suoi confronti. Dopo tutto era un Hayami e lei non aveva dimenticato
ciò che Eisuke le aveva fatto.
Accettò con cortesia
l’offerta di una tazza di tè. La signora Tsukikage si
scusò lasciando la stanza.
Rimasto solo, il suo sguardo fu
catturato da un fascicolo aperto posato sul tavolino accanto a lui.
Un sorriso beffardo si dipinse sul volto mentre leggeva le righe
di quel contratto. La notizia appena appresa richiedeva una modifica
alla sua strategia.
Quando la signora Tsukikage rientrò
nel salotto, Masumi aveva recuperato la sua aria di glaciale
indifferenza.
- Allora signor Masumi non mi ha ancora rivelato il
motivo della sua visita.
Lo squadrò volutamente mentre si
portava alle labbra la tazza del tè.
Masumi sapeva di
essere sottoposto ad un esame accurato. Doveva giocare le sue carte
con estrema cautela, altrimenti il suo piano sarebbe fallito.
-
Non nascondo che il mio interesse è principalmente rivolto
alla dea scarlatta e ai suoi diritti di rappresentazione. Mi chiedo a
chi lascerà i diritti. Se sarà obiettiva nel suo
giudizio oppure se si lascerà guidare dai sentimenti di astio
che prova per me e per mio padre.
Aveva parlato con tono calmo,
scandendo le parole. La leggera pausa che aveva volutamente inserito
nella frase non nascondeva la sua diffidenza sulla effettiva capacità
di essere neutrale della signora Tsukikage.
Lei replicò
all’accusa con voce imperiosa, come Masumi aveva previsto.
-
Saprò scegliere tra le due candidate la futura dea scarlatta
senza farmi influenzare da eventi o persone esterne!
- E così
lei mi assicura che giudicherà Maya e Ayumi esclusivamente
dalla loro interpretazione della dea scarlatta? Lei sa che se Ayumi
dovesse vincere la sfida, i diritti della dea scarlatta cadranno
nelle mie mani senza problemi, vero?
Fece una pausa prima di
riprendere. Dolorosamente l’immagine di Maya si era fatta largo
tra i suoi pensieri. Sospirò, doveva giocare fino in fondo la
sua partita.
- Se, diversamente, i diritti andassero a Maya, io
avrei dei problemi, perché lei mi odia. Ma non lascerò
nulla di intentato pur di ottenerli. E lei sa che quando decido di
avere qualcosa, niente e nessuno può fermarmi.
Le sorrise
lievemente. Attese la replica della signora. L’aria di sfida
che le leggeva negli occhi gli fece capire che aveva colto nel
segno.
- Lei, signor Masumi, mi sorprende sempre. Non le si può
certo rimproverare di non parlare chiaro. La sua affermazione
risponde a verità. Se vincesse Ayumi, la Daito non avrebbe
problemi. Se fosse invece Maya ad avere i diritti, le cose sarebbero
diverse. Ma io non mi farò influenzare dalle sue sporche
manovre. Ho a cuore la recitazione delle due ragazze e il capolavoro
di Ichiren, nient’altro. I diritti di rappresentazione della
dea scarlatta saranno un onore ma anche una pesante eredità
per chi li riceverà.
Masumi diede un’occhiata al
costoso orologio che portava al polso.
- Sono sollevato di sentire
che non si farà influenzare. Bene, è ora di togliere il
disturbo.
Il volto impenetrabile di Masumi non tradiva alcuna
emozione.
Nel suo cuore però si stava scatenando una
tempesta di emozioni che faticava a contrastare. Quel breve colloquio
con la signora Tsukikage gli aveva aperto uno spiraglio verso i
diritti della dea scarlatta e verso Maya. Ora era certo della strada
da percorrere. Sperò in cuor suo che la decisione appena presa
gli avrebbe permesso di ottenere ciò che desiderava.
La
signora Tsukikage lo accompagnò alla porta.
- Arrivederci
signor Hayami.
- Grazie per avermi ricevuto signora.
I suoi
occhi brillarono di una luce indefinibile mentre osservava Masumi
salire sull’auto.
- continua -