Il grande sogno di Maya (Garasu
no kamen), Maya, Masumi e tutti gli altri personaggi sono
proprietà di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan
Corporation, Orion e quanti aventi diritto alla divulgazione e
pubblicazione del Manga medesimo.
Questa fanfiction è stata
creata senza fini di lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti
vorranno leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene,
pertanto, intesa…./P>
Sbatté
il ricevitore del telefono con rabbia. Chiamò Mizuki e con
voce imperiosa le disse che per quella mattina non voleva più
essere disturbato.
L’efficiente segretaria chinò il
capo in segno di assenso ed uscì chiudendosi piano la porta
alle spalle.
Masumi Hayami si alzò dall’elegante
poltrona in pelle. Lo sguardo fisso verso gli edifici di Tokyo che si
stagliavano dietro la grande vetrata del suo ufficio.
Appoggiò
la fronte al vetro chiudendo gli occhi.
L’immagine di Maya
che correva via dal party del suo fidanzamento gli provocò una
stretta al cuore. L’aveva ferita di nuovo. Desiderava solo
proteggerla ma il risultato era stato che lei, probabilmente, lo
odiava ancora di più. I tentativi fatti per avvicinarsi a lei
erano stati spazzati via nell’arco di quei brevi istanti nei
quali, pensando alle parole crudeli del padre, aveva recitato, come
meglio non gli sarebbe mai riuscito, la parte dell’affarista
senza scrupoli. L’aveva denigrata e derisa di fronte a tutti.
Un atteggiamento imperdonabile.
Colpì la vetrata con un
pugno, sentendosi impotente. Eppure doveva fare qualcosa.
Le voci
che Hijiri gli aveva riportato non erano incoraggianti. Gli aveva
descritto con dovizia di particolari le difficoltà che Maya
incontrava nell’entrare nella parte della dea scarlatta a causa
di problemi personali che nemmeno il suo fidato uomo ombra era
riuscito a scoprire.
Una morsa di gelosia si impadronì di
lui quando nella sua mente riaffiorarono le ultime parole di
Hijiri.
- Signor Hayami, le devo riportare un’ultima cosa.
L’amicizia tra Maya e Sakurakoji sta diventando sempre più
stretta. Sembra che lui si prodighi molto per risollevarle il morale.
Strinse la mascella cercando di calmarsi. Doveva assolutamente
escogitare una soluzione. Avvicinare di nuovo Maya dopo averla
trattata in modo meschino era impensabile.
La telefonata appena
ricevuta da Shiori gli aveva sottolineato l’urgenza di trovare
una via d’uscita.
La rabbia gli era cresciuta dentro mentre
ascoltava controvoglia la dettagliata descrizione di come si sarebbe
dovuto svolgere il loro matrimonio. Non riusciva a pensare a lei come
alla sua futura moglie.
Si sistemò la cravatta e uscendo
dall’ufficio informò Mizuki che non sarebbe rientrato
fino all’indomani.
Non aveva idea di che cosa le avrebbe
detto, ma aveva deciso di seguire il fugace pensiero che gli aveva
attraversato la mente.
Con passo elegante si diresse verso
l’ascensore chiedendosi in che modo Chigusa Tsukikage lo
avrebbe accolto.
La
brezza del mattino attraverso la finestra semichiusa le accarezzò
il volto costringendola controvoglia ad aprire gli occhi.
I
tiepidi raggi del sole autunnale facevano capolino all’interno
della stanza quasi a volerle ricordare che era ora di alzarsi. Le
prove della dea scarlatta la attendevano.
Maya si stiracchiò
pigramente. Finalmente dopo diversi giorni era riuscita a dormire. Un
sorriso amaro le comparve sulle labbra. La notte era trascorsa senza
sogni e le aveva concesso di riposare. Masumi.
Il suo primo
pensiero come sempre era rivolto a lui. Anche senza volerlo
l’immagine del presidente della Daito si delineava nella sua
mente e le provocava la solita stretta alla bocca dello stomaco.
Tutti gli sforzi fatti per dimenticarlo non avevano prodotto
altro che l’effetto opposto.
Non lo aveva più
rivisto dopo il party del suo fidanzamento con Shiori. A quel
pensiero calde lacrime le solcarono le guance. Perché non
riusciva a reagire all’apatia che l’aveva imprigionata?
Doveva essere forte e dimostrargli che i suoi insulti non l’avrebbero
sconfitta.
Dov’era finito il suo amor proprio? Si asciugò
le lacrime con il dorso della mano in un gesto rabbioso. Non poteva
cedere. Di questo passo avrebbe perso la sfida con Ayumi.
MasumiHayami aveva così tanto potere su di lei da privarla
della propria volontà?
Aveva lottato per la Dea Scarlatta
per anni, non poteva crollare ora ad un passo dalla realizzazione dei
propri sogni. Con un sospiro si alzò dal letto.
Stropicciandosi gli occhi si recò pigramente in cucina.
La
vista della colazione pronta sul tavolo le strappò un sorriso.
Rei era veramente un tesoro di amica. Pur non conoscendo la causa dei
suoi tormenti interiori la ricopriva di attenzioni. Il biglietto
accanto al bicchiere di latte catturò la sua attenzione.
"Buongiorno Maya. Non ti ho svegliato perché ho visto
che dormivi profondamente. Ti ho preparato la colazione. Devi
mangiare se vuoi sostenere i ritmi che ti impone Kuronuma. La signora
Tsukikage ha telefonato stamani presto per dirti di andare da lei
dopo le prove della dea scarlatta. Si è raccomandata che tu
sia puntuale perché si tratta di una cosa importante."
Il
volto di Maya si rabbuiò. Cosa mai poteva volere la signora
Tsukikage da lei?
- continua -