Il grande sogno di Maya (Garasu no kamen), Maya, Masumi  e tutti gli altri personaggi sono proprietà di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan Corporation, Orion e quanti aventi diritto alla divulgazione e pubblicazione del Manga medesimo.
Questa fanfiction è stata creata senza fini di lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti vorranno leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene, pertanto, intesa….

Amando una Rosa Scarlatta

By Oscar1755

Atto XV

Mentre guidava, le ultime parole di Sakurakoji gli riecheggiarono nella mente. Il sogno di Maya. Era solo la dea scarlatta? Lui sapeva. Aveva chiaramente dichiarato che il cuore di Maya apparteneva ad un altro.
L’ammiratore segreto?
Eppure, intuiva nel profondo del proprio animo la presenza di un richiamo impalpabile del quale, però, non riusciva a coglierne l’essenza.
Aveva meditato, ponderato, ragionato traendo differenti conclusioni su dove potesse essersi rifugiata.
L’ultima speranza di trovarla era accanto alle persone a lei più care.
Si aggrappava all’amore che nutriva per lei, maledicendosi per non averle confessato i reali sentimenti che nutriva, invece di nascondersi ancora una volta dietro la maschera dell’affarista senza scrupoli.
Avrebbe mai imparato dai propri errori? E lei sarebbe riuscita a perdonarlo?
Oppure era troppo tardi e l’amarezza avrebbe lasciato nel cuore di Maya una cicatrice indelebile? Si impose di allontanare quelle riflessioni tormentate. Sarebbe impazzito senza di lei. Lo sapeva bene.

La signora Tsukikage non nascose l’espressione di sincera sorpresa, quando lo vide di fronte all’ingresso. Lo invitò ad entrare.
Lo sguardo dell’uomo era profondamente turbato. Si chiese con timore se fosse successo qualcosa di spiacevole a Maya.
- E’ accaduto qualcosa a Maya?
Masumi sospirò chinando il capo. La domanda della signora Tsukikage gli aveva già dato la risposta tanto temuta. Maya non era lì. Affranto si prese la testa tra le mani. Dov’era allora?
- Masumi!
La voce imperiosa della Tsukikage lo richiamò alla realtà.
- Che cosa è successo a Maya? E perché lei è venuto qui?
Masumi chiuse gli occhi per qualche secondo. Che senso aveva mentire ancora?
Per quale ragione, ormai, avrebbe dovuto mostrare l’apparente aspetto di fredda indifferenza, quando dentro di sé sentiva il suo cuore morire lentamente?
Non era più il tempo di mentire. Con voce roca per l’apprensione si decise a svelare il proprio pesante segreto.
- Maya se ne è andata, mi ha lasciato. Abbiamo avuto un violento diverbio. Io l’ho offesa ed umiliata e lei è fuggita da me. Non sono degno di essere suo marito. Lei è così candida ed io sono un uomo senza scrupoli. Mi ero illuso di poterla rendere felice ma mi sbagliavo. Il mio cuore arido è solo riuscito a farle del male. Maya è una persona meravigliosa, piena di vita e di passione e non merita l’infelicità accanto ad un uomo come me. Non avrei dovuto sposarla con quel maledetto ricatto. Ma non volevo che nessun altro uomo la avesse. Maledetta la mia sete di possesso. L’ho costretta a sposarmi facendo leva sui diritti della dea scarlatta e sul suo contratto, signora Tsukikage.

Tacque. Aveva ammesso tutto. Masumi Hayami non aveva più maschere da indossare.
Il ticchettio dell’orologio appeso alla parete era l’unico rumore della stanza. Osservò la sua interlocutrice.
Lei scosse la testa in segno di rassegnazione.
Maya e Masumi avevano percorso il sentiero del loro destino allontanandosi ed infierendo l’uno sull’altra, senza intuire che i loro cuori battevano all’unisono.
Sospirò e si rivolse a Masumi con tono tranquillo.
- Signor Hayami crede davvero che io le avrei lasciato distruggere Maya? Non solo è stata la mia allieva prediletta, ma senza alcuna ombra di dubbio la più dotata. Il talento naturale che possiede doveva semplicemente fiorire in lei ed essere guidato nella giusta direzione. Maya è cresciuta, è diventata una donna sbocciando rapita da un amore impossibile. Durante le prove della dea scarlatta, ho notato chiaramente in lei una trasformazione profonda che l’ha intimamente cambiata, facendo oscillare la sua indole tra estasi e tormento. Sono sentimenti che nascono da un amore non corrisposto o creduto tale. Quando quel giorno lei è venuto a farmi visita, io ho lasciato deliberatamente il contratto in vista.

Scoppiò in una fragorosa risata vedendo il volto sorpreso di Masumi.
- Lei lo ha fatto volutamente?
- Sapevo che mirava ai diritti della dea scarlatta. Masumi, lei è uno scaltro uomo d’affari, ma per quanto si sia sforzato, i suoi sentimenti per Maya erano piuttosto palesi per me. Io ho interpretato la dea scarlatta, conosco l’infelice amore di Akoya, e so ancora riconoscere una persona innamorata…
Masumi rimase in silenzio, perplesso. La donna lo fissò.
- Signor Hayami, lei aveva semplicemente bisogno di un aiuto per far divampare il fuoco d’amore che già ardeva in lei.
- Il contratto….
- Ha indovinato, il contratto.
Masumi rimase sbigottito.
- Perché lo ha fatto?
- La risposta deve trovarla dentro di sé, non nelle mie parole. Il suo grave errore è quello di analizzare i sentimenti e le emozioni con la fredda logica. Il cuore non segue le leggi degli affari, Masumi. Trovi le sue risposte con gli occhi dell’animo. Se Maya è realmente la sua metà dell’anima si fermi ad ascoltarla e saprà dove è andata.
Il richiamo dell’anima. La signora Tsukikage aveva ragione? Lei conosceva a fondo Maya.
Sia lei che Sakurakoji gli avevano rivelato le medesime cose.
Sembrava proprio essere il solo a non averla capita. Lui, che la amava profondamente, non era riuscito a coglierne l’intima essenza.
Il richiamo della sua metà dell’anima. L’ultima sua speranza di riunirla a sé.

Aveva ripensato al loro matrimonio. Era fuggita senza neppure una spiegazione. Solo poche righe concise. Si domandò che reazione aveva avuto Masumi. Sollievo? Oppure disperazione?
Aveva agito in preda allo sconforto, ritenendo che il suo profondo sentimento non potesse essere ricambiato dal marito. Non gli aveva concesso nemmeno il beneficio del dubbio.
Il tormento che l’aveva accompagnata nel suo viaggio lontano da casa, non l’aveva abbandonata.
Si prese la testa tra le mani, mentre lacrime di dolore inondarono il suo viso.
Era stato un errore fuggire.
Le pareti della stanza nella quale si era rifugiata diventarono all’improvviso opprimenti. Era inquieta. Le sembrava di udire un richiamo lontano.
Uscì, camminando nella notte silenziosa. Il caldo brivido nel suo essere non accennava a diminuire. Si fermò. Inspirò l’aria fresca della notte. Il cielo sopra di lei brillava illuminato da milioni di stelle.

Ripensò alle parole della signora Tsukikage. Ascoltare il canto della propria anima e il richiamo della metà perduta.
Chiuse gli occhi. Un solo nome riecheggiava nella mente. Maya. Era veramente lei la sua metà dell’anima? Sentì all’interno del cuore una impetuosa vibrazione che sembrava condurlo verso un tenue sussurro che egli percepiva nel profondo del suo essere.
Era il richiamo della sua metà dell’anima che lo invocava tanto dolcemente? Trattenne il respiro, mentre l’immagine nitida dell’amore tanto anelato si rifletteva nello specchio della propria anima.
Il suo pensiero vagò nella vastità della volta celeste.
La sua anima l’aveva percepita. La chiamava lentamente ed inesorabilmente a sé. Era lei, avvolta dalla notte sotto un cielo di stelle.

Osservava in silenzio il cielo notturno costellato da miriadi di stelle. Il cielo del paese natale della dea scarlatta.
Pur fuggendo in quel luogo di pace, non aveva trovato la serenità tanto agognata.
Il cielo era luminoso come quella prima notte trascorsa nel luogo magico dove la sua anima aveva scoperto di amare Masumi, l’unico uomo per lei irraggiungibile.
L’unico che aveva fatto breccia nel suo giovane cuore.
L’inquietudine non accennava a diminuire. Era un richiamo quello che sentiva dentro di sé? Si alzò levando gli occhi al cielo. Una scia luminosa attraversò la volta celeste.
- Una stella cadente. Se si esprime un desiderio prima che la stella scompaia, esso si avvererà.
Una calda voce vibrante di emozione la raggiunse alle spalle.
- E qual è il tuo desiderio, ragazzina?

- continua -

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