Il grande sogno di Maya (Garasu
no kamen), Maya, Masumi e tutti gli altri personaggi sono
proprietà di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan
Corporation, Orion e quanti aventi diritto alla divulgazione e
pubblicazione del Manga medesimo.
Questa fanfiction è stata
creata senza fini di lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti
vorranno leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene,
pertanto, intesa….
Mentre
guidava, le ultime parole di Sakurakoji gli riecheggiarono nella
mente. Il sogno di Maya. Era solo la dea scarlatta? Lui sapeva. Aveva
chiaramente dichiarato che il cuore di Maya apparteneva ad un altro.
L’ammiratore segreto?
Eppure, intuiva nel profondo del
proprio animo la presenza di un richiamo impalpabile del quale, però,
non riusciva a coglierne l’essenza.
Aveva meditato,
ponderato, ragionato traendo differenti conclusioni su dove potesse
essersi rifugiata.
L’ultima speranza di trovarla era
accanto alle persone a lei più care.
Si aggrappava
all’amore che nutriva per lei, maledicendosi per non averle
confessato i reali sentimenti che nutriva, invece di nascondersi
ancora una volta dietro la maschera dell’affarista senza
scrupoli.
Avrebbe mai imparato dai propri errori? E lei sarebbe
riuscita a perdonarlo?
Oppure era troppo tardi e l’amarezza
avrebbe lasciato nel cuore di Maya una cicatrice indelebile? Si
impose di allontanare quelle riflessioni tormentate. Sarebbe
impazzito senza di lei. Lo sapeva bene.
La
signora Tsukikage non nascose l’espressione di sincera
sorpresa, quando lo vide di fronte all’ingresso. Lo invitò
ad entrare.
Lo sguardo dell’uomo era profondamente turbato.
Si chiese con timore se fosse successo qualcosa di spiacevole a Maya.
- E’ accaduto qualcosa a Maya?
Masumi sospirò
chinando il capo. La domanda della signora Tsukikage gli aveva già
dato la risposta tanto temuta. Maya non era lì. Affranto si
prese la testa tra le mani. Dov’era allora?
- Masumi!
La
voce imperiosa della Tsukikage lo richiamò alla realtà.
- Che cosa è successo a Maya? E perché lei è
venuto qui?
Masumi chiuse gli occhi per qualche secondo. Che
senso aveva mentire ancora?
Per quale ragione, ormai, avrebbe
dovuto mostrare l’apparente aspetto di fredda indifferenza,
quando dentro di sé sentiva il suo cuore morire lentamente?
Non era più il tempo di mentire. Con voce roca per
l’apprensione si decise a svelare il proprio pesante segreto.
- Maya se ne è andata, mi ha lasciato. Abbiamo avuto un
violento diverbio. Io l’ho offesa ed umiliata e lei è
fuggita da me. Non sono degno di essere suo marito. Lei è così
candida ed io sono un uomo senza scrupoli. Mi ero illuso di poterla
rendere felice ma mi sbagliavo. Il mio cuore arido è solo
riuscito a farle del male. Maya è una persona meravigliosa,
piena di vita e di passione e non merita l’infelicità
accanto ad un uomo come me. Non avrei dovuto sposarla con quel
maledetto ricatto. Ma non volevo che nessun altro uomo la avesse.
Maledetta la mia sete di possesso. L’ho costretta a sposarmi
facendo leva sui diritti della dea scarlatta e sul suo contratto,
signora Tsukikage.
Tacque.
Aveva ammesso tutto. Masumi Hayami non aveva più maschere da
indossare.
Il ticchettio dell’orologio appeso alla parete
era l’unico rumore della stanza. Osservò la sua
interlocutrice.
Lei scosse la testa in segno di rassegnazione.
Maya e Masumi avevano percorso il sentiero del loro destino
allontanandosi ed infierendo l’uno sull’altra, senza
intuire che i loro cuori battevano all’unisono.
Sospirò
e si rivolse a Masumi con tono tranquillo.
- Signor Hayami crede
davvero che io le avrei lasciato distruggere Maya? Non solo è
stata la mia allieva prediletta, ma senza alcuna ombra di dubbio la
più dotata. Il talento naturale che possiede doveva
semplicemente fiorire in lei ed essere guidato nella giusta
direzione. Maya è cresciuta, è diventata una donna
sbocciando rapita da un amore impossibile. Durante le prove della dea
scarlatta, ho notato chiaramente in lei una trasformazione profonda
che l’ha intimamente cambiata, facendo oscillare la sua indole
tra estasi e tormento. Sono sentimenti che nascono da un amore non
corrisposto o creduto tale. Quando quel giorno lei è venuto a
farmi visita, io ho lasciato deliberatamente il contratto in vista.
Scoppiò
in una fragorosa risata vedendo il volto sorpreso di Masumi.
-
Lei lo ha fatto volutamente?
- Sapevo che mirava ai diritti della
dea scarlatta. Masumi, lei è uno scaltro uomo d’affari,
ma per quanto si sia sforzato, i suoi sentimenti per Maya erano
piuttosto palesi per me. Io ho interpretato la dea scarlatta, conosco
l’infelice amore di Akoya, e so ancora riconoscere una persona
innamorata…
Masumi rimase in silenzio, perplesso. La donna
lo fissò.
- Signor Hayami, lei aveva semplicemente bisogno
di un aiuto per far divampare il fuoco d’amore che già
ardeva in lei.
- Il contratto….
- Ha indovinato, il
contratto.
Masumi rimase sbigottito.
- Perché lo ha
fatto?
- La risposta deve trovarla dentro di sé, non nelle
mie parole. Il suo grave errore è quello di analizzare i
sentimenti e le emozioni con la fredda logica. Il cuore non segue le
leggi degli affari, Masumi. Trovi le sue risposte con gli occhi
dell’animo. Se Maya è realmente la sua metà
dell’anima si fermi ad ascoltarla e saprà dove è
andata.
Il richiamo dell’anima. La signora Tsukikage aveva
ragione? Lei conosceva a fondo Maya.
Sia lei che Sakurakoji gli
avevano rivelato le medesime cose.
Sembrava proprio essere il
solo a non averla capita. Lui, che la amava profondamente, non era
riuscito a coglierne l’intima essenza.
Il richiamo della sua
metà dell’anima. L’ultima sua speranza di riunirla
a sé.
Aveva
ripensato al loro matrimonio. Era fuggita senza neppure una
spiegazione. Solo poche righe concise. Si domandò che reazione
aveva avuto Masumi. Sollievo? Oppure disperazione?
Aveva agito in
preda allo sconforto, ritenendo che il suo profondo sentimento non
potesse essere ricambiato dal marito. Non gli aveva concesso nemmeno
il beneficio del dubbio.
Il tormento che l’aveva
accompagnata nel suo viaggio lontano da casa, non l’aveva
abbandonata.
Si prese la testa tra le mani, mentre lacrime di
dolore inondarono il suo viso.
Era stato un errore fuggire.
Le
pareti della stanza nella quale si era rifugiata diventarono
all’improvviso opprimenti. Era inquieta. Le sembrava di udire
un richiamo lontano.
Uscì, camminando nella notte
silenziosa. Il caldo brivido nel suo essere non accennava a
diminuire. Si fermò. Inspirò l’aria fresca della
notte. Il cielo sopra di lei brillava illuminato da milioni di
stelle.
Ripensò
alle parole della signora Tsukikage. Ascoltare il canto della propria
anima e il richiamo della metà perduta.
Chiuse gli occhi.
Un solo nome riecheggiava nella mente. Maya. Era veramente lei la sua
metà dell’anima? Sentì all’interno del
cuore una impetuosa vibrazione che sembrava condurlo verso un tenue
sussurro che egli percepiva nel profondo del suo essere.
Era il
richiamo della sua metà dell’anima che lo invocava tanto
dolcemente? Trattenne il respiro, mentre l’immagine nitida
dell’amore tanto anelato si rifletteva nello specchio della
propria anima.
Il suo pensiero vagò nella vastità
della volta celeste.
La sua anima l’aveva percepita. La
chiamava lentamente ed inesorabilmente a sé. Era lei, avvolta
dalla notte sotto un cielo di stelle.
Osservava
in silenzio il cielo notturno costellato da miriadi di stelle. Il
cielo del paese natale della dea scarlatta.
Pur fuggendo in quel
luogo di pace, non aveva trovato la serenità tanto agognata.
Il cielo era luminoso come quella prima notte trascorsa nel luogo
magico dove la sua anima aveva scoperto di amare Masumi, l’unico
uomo per lei irraggiungibile.
L’unico che aveva fatto
breccia nel suo giovane cuore.
L’inquietudine non accennava
a diminuire. Era un richiamo quello che sentiva dentro di sé?
Si alzò levando gli occhi al cielo. Una scia luminosa
attraversò la volta celeste.
- Una stella cadente. Se si
esprime un desiderio prima che la stella scompaia, esso si avvererà.
Una calda voce vibrante di emozione la raggiunse alle spalle.
-
E qual è il tuo desiderio, ragazzina?
- continua -