ASGAARD…

 

Terminata la battaglia al “Grande Tempio” i Cavalieri si godono un meritato riposo, ma la pace non è duratura. Nelle fredde terre dei ghiacci eterni, in Asgaard, la Celebrante di Odine Hilda di Polaris, viene sottomessa alla volontà di una divinità sconosciuta, mediante la schiavitù imposta dall’Anello del Nibelungo. Hilda, da protettrice della pace, diviene così istigatrice della guerra. Il suo motto “Atene ha goduto del sole, mentre noi abbiamo goduto dei ghiacci eterni è ora che l’ordine precostituito sia invertito”. Ridesta pertanto i God Warriors (Cavalieri di Asgaard) dando l’ordine di scovare e uccidere Athena. Pochi giorni dop qualcuno si introduce nella 2^ Casa del Toro, al Grande Tempio, e sconfigge senza troppa fatica Aldebaran (Toro). La notizia della battaglia giunge sino a Nuova Luxor e Saori (Lady Isabel) decide di convocare i cavalieri, giusto in tempo giacchè un misterioso cavaliere del nord si presenta alla Fondazione diretta da Saori per ucciderla. Sul posto sono già presenti Shun (Andromeda), Shyriuu (Sirio) e Seiya (Pegasus) pronti alla battaglia ma Syd (Mizar) si mostra estremamente pericoloso, così come i suoi “Bianchi artigli della tigre” che mettono in difficoltà i nostri amici. Lo scontro si sposta nel bosco, vicino alla Villa del Duca di Tule, e alla lotta si unisce Hyooga (Cristal) il quale, pare avere qualche chance in più, ma presto l’abilità di Syd mette in difficoltà anche lui. Il tempestivo intervento di Ikki (Phoenix), sopraggiunto all’ultimo momento, convince Syd a battere in ritirata. Troppi guerrieri sono ora in campo per affrontarali da solo. Prima di andarsene però comunica a Saori che il “regno dorato” di Athene ha i giorni contati e che è stato lui a sconfiggere Aldebaran.

I Cavalieri di Athena, di nuovo uniti, decidono il da farsi. Hyooga, più abituato dei compagni al clima rigido dei ghiacci, parti in avanscoperta recandosi ad Asgaard per reperire informazioni. Anche Shyriuu si reca ai Cinque Picchi per chiedere notizie al maestro Rooshi. Ikki sparisce dalla circolazione, dicendo che deve rimettere in sesto l’armatura prima del nuovo scontro. Ai restanti cavalieri non resta che rimanere accanto a Saori ed attendere notizie.

Ad Asgaard, Hyooga scopre lo strano comportamento di Hilda di Polaris e che questa ha intenzione di iniziare una vera e propria guerra. Ma la battaglia imminente è il meno, un rischo maggiore sovrasta tutta la Terra. Infatti la Celebrante di Odino ha cessato di pregare per il mantenimento dei ghiacci, così che le calotte polari si stanno inerosabilmente sciogliendo e questo provocherà innondazioni ed un mutamento del clima catastrofici. Hyooga ha saputo abbastanza, è ora di tornare, purtroppo viene scoperto e imprigionato ma grazie a Flare, sorella di Hilda, riesce a fuggire. La giovane è preoccupata per la sorella che ritiene come “posseduta” da una forza aliena. Hyooga le promette che cercheranno di aiutarla. Nel frattempo, non ricevendo notizie di Hyooga Saori decide di partire per Asgaard con Seiya e Shun al seguito. Giunti a destinazione ritrovano il cavaliere e la sua liberatrice che li aggiornano sull’accaduto. Poco dopo vengono raggiunti anche da Shyriuu che rivela a tutti quanto Rooshi gli ha detto. Hilda è prigioniera della volontà dell’Anello del Nibelungo e l’unico modo per liberarla è evocare la Spada di Odino, offrendo alla statua del Dio i 7 Zaffiri inscastonati nelle “Sette Armature” dei Cavalieri di Asgaard. La situazione, già intricata, si complica quando Athena e suoi Cavalileri hanno uno scontro, in campo aperto con Hilda e i suoi sette custodi. I poteri, riuniti, delle due schiere sembrano di pari forza. Athena, temendo lo scioglimento dei ghiacci perenni, decide di pregare Odino al posto di Hilda, ma la giovane non è abituata al clima rigido di Asgaard e non resisterà al freddo. Non c’è tempo da perdere, bisogna liberare Hilda entro il tramonto o Athena morirà. Trovandosi in posizione di vantaggio, Hilda si rifugia nel suo castello in città, e ordina ai God Warriors di fermare i Cavalieri di Athena. Così com’era accaduto alle “12 Case”, i nostri amici sono costretti a separasi e a lasciare Saori da sola, con la sola protezione di un ragazzino (fratello minore di Muu e dotato di piccoli poteri cinesici) e Flare.

Il primo scontro è tra Seiya e Thor (Thor) della Stella Pecda dell’Orsa Maggiore. Lo scontro tra i due è violento, i poteri del God Warriors sono paragonabili a quelli di un Gold Saint. Seiya si rende conto che per sconfiggerlo deve assolutamente riappropriarsi del “settimo senso” che aveva acquisito durante la battaglia contro Arles. Il “Pugno del Titano” di Thor sembra portargli la vittoria, giacchè Seiya giace, privo di conoscenza, in fondo ad un dirupo ma lo spirito di Marin rammenta al cavaliere il suo primo dovere, proteggere Athena. Con rinnovato spirito combattivo Seiya rifà suo il “settimo senso” e, in uno scontro frontale, infrange il colpo dell’avversario sconfiggendolo. Così il primo Zaffiro è stato conquistato.

E’ ora la volta di Shyriuu affrontare il suo avversario Fenrir (Luxor) della Stella Aliath dell’Orsa Maggiore. Questi, oltre ad un temibile colpo “le Zanne di Lupo” può contare sull’aiuto dei suoi fedeli compagni, ovvero i lupi di Asgaard. Shyriuu si trova in grave difficoltà, ferito agli occhi e braccato dai lupi non riesce a proteggersi dai colpi dell’avversario. Tutto sembra perduto ma, come al Grande Tempio, il prode riesce a trovare dentro di sé la forza per sconfiggere l’avversario grazie al suo “Drago Nascente”. Anche il 2° Zaffiro è stato conquistato.

E’ il momento di Hyooga che si ritrova ad affrontare un temibilissimo avversario Hagen (Artax) della Stella Merak dell’Orsa Maggiore. Grandissimo amico di Flare, Hagen odia Hyooga, ai suoi occhi reo di avere plagiato la fanciulla e di averla messa contro la sua stessa sorella. Padrone sia del ghiaccio che del fuoco, Hagen mette in difficoltà Hyooga trascinandolo in una caverna che altro non è che un antro in seno ad un vulcano attivo. A differenza di Hyooga, lui non patisce il calore tremendo di quell’antro, e le sue vestigia, forgiate nella lava e temprate nel ghiaccio, non temono il calore che invece rischia di sciogliere quelle di bronzo del suo avversario. Per Hyooga pare non esserci speranza, neanche l’intervento di Flare in suo soccorso, che media per la fine dello scontro, vale a qualcosa, Hagen è irremovibile. Non volendo mancare alla promessa fatta alla giovane, Hyooga trova in sé il “settimo senso” e, con un colpo che raggiunge il “zero assoluto” (insegnatogli da Camus all’11 Casa) sconfigge l’avversario e porta in salvo una Flare in lacrime e il 3° Zaffiro.

Anche la corsa, verso Asgaard, di Shun viene arrestata bruscamente dall’intervento di Mime (Mime) della Stella Benetnash dell’Orsa Maggiore. Questi usa un’arma insolita, una cetra la cui melodia delicata ed incalzante si rivela un pericolo mortale giacchè priva di volontà e resistenza il proprio avversario, mentre le corde della medesima avvingono il suo corpo in una stretta mortale. Incapace di reagire, soppraffatto dalla musica, Shun è sul punto di soccombere ma, in quel mentre, sopraggiunge in suo aiuto Ikki che ingaggia, al suo posto, lo scontro con il temibile God Warriors. Lo scontro tra i due cavalieri è durissimo, anche il colpo migliore di Ikki il “Fantasma Diabolico” non fa presa sul suo avversario. Questi gli rivela che il colpo mentale non ha sortito effetto alcuno in quanto tutta la sua vità è stata un incubo e che l’inferno lo ha già conosciuto. Grazie al contatto telepatico instaurato con l’avversario Ikki scopre il profondo dolore che governa l’animo di Mime e cerca di convincerlo che le sue convinzioni, sull’uomo che lo ha allevato, sono sbagliate. Purtroppo Mime non sente ragioni e si scaglia, con ferocia, contro il Bronze Saint. Phoenix, a questo punto, è costretto a dar fondo a tutti i suoi poteri e, con un terribile scontro frontale, riesce ad avere ragione di Mime, sottraendogli il 4° Zaffiro, ma lo sforzo è stato eccessivo e il cavaliere crolla al suolo. Shun, preoccupato, non vorrebbe lasciarlo solo ma il fratello, per via telepatica lo sprona a proseguire portando con sé lo Zaffiro, con la promessa che presto lo raggiungerà. Shun si allontana e sul terreno rimangono due corpi che lentamente vengono ricoperti da un candido manto di neve, che anche Ikki sia morto?

Nel frattempo, nella gelida landa di Asgaard una sottile figura incappucciata, si affretta veloce verso il palazzo. Ha un importante messaggio da recare, non può perdere tempo. La sua corsa viene però arrestata da Alberich (Megres) della Stella Megrez dell’Orsa Maggiore. Non avendo altra scelta, lo sconosciuto decide di intraprendere la lotta, si scopre così che si tratta della Sacerdotessa Guerrierio Marin (Castalia) giunta ad Asgaard per mettere in guardia Seiya sul segreto di Syd. Lo scontro tra Alberich e Marin è, tuttavia di breve durata, non appena il God Warriors riesce a ferire l’avversaria l’imprigiona in una “Teca di Ametista” pronto ad usarla come ostaggio contro Seiya. Il subdolo piano di Alberich sortisce l’effetto sperato, quando Seiya sopraggiunge, la preoccupazione per la donna lo inibisce nella battaglia, giacchè Alberich sostiene che se lui morirà, nessuno potrà liberare Marin dalla Teca e lei morirà lentamente, soffocata. Scopo di Alberich, attirare uno alla volta i Bronze Saint in trappola e riprendersi gli Zaffiri di Odino, non già per liberare Hilda dall’Anello ma per acquisire egli stesso il controllo di Asgaard. Lo scontro con Seiya è di breve durata, giacchè questi non combatte al massimo delle sue capacità, e Alberich riesce facilmente ad imprigionarlo, a sua volta, nella Teca, sottraendogli lo Zaffiro. Non gli resta ora che attendere il prossimo cavaliere, ovvero Hyooga. Questi, si trova innanzi allo stesso dilemma che attanagliava Seiya, ma la resistenza da lui opposta è maggiore ed induce Alberich a cambiare tattica. Deve scatenare “Anime della Natura”. In buona sostanza l’intera foresta prende vita, imprigionando Hyogga tra i suoi rami, rendendolo inerme all’attacco di Alberich. Fortunatamente sopraggiunge Shyriuu, deciso a mettere fine alle bassezze del suo avversario. Messo in guardia, alla sua partenza da Rooshi che aveva combattuto, in passato, proprio con il padre di Alberich, sa come fronteggiare le “Anime della Natura”. Il segreto è restare assolutamente immobili, entrando in totale armonia e sintonia con a natura che lo circonda, in questo modo la stessa non lo attaccherà. Irritato per l’ingerenza di Shyriuu che si rivela un avversario più pericoloso del previsto, Alberich rinnova la minaccia di uccidere i due ostaggi, ma Shyriuu non pare impressionato, egli sa infatti che la Teca di Ametista scomparirà alla morte del suo avversario, deve solo trovare il modo per batterlo giacchè, costretto alla totale immobilità, può difendersi dalle “Anime della Natura” ma non può attaccarlo. Consapevole di questo vantaggio, Alberich decide di farla finita, affrontando personalmente l’avversario. I suoi colpi vanno tutti a segno, giacchè Shyriuu non può difendersi, ma Alberich sottovaluta l’abilità dell’avversario. Con una mossa a sorpresa Shyriuu si libera dell’armatura, offrendosi vulnerabile alla “Teca dell’Ametista”. Alberich, convinto di avere vinto non esista a scagliare il colpo, un nuovo trofeo da esibire e il 3° Zaffiro (ha già anche quello di Hyooga). Quello che Shyriuu stava aspettando, schivando il colpo parte in un attacco frontale, scaraventando contro l’avversario il “Drago Nascente” e sconfiggendolo. Alla domanda del morente Alberich, come avesse fatto ad evitare le “Anime della Natura” risponde semplicemente “Nessun cavaliere può lanciare due colpi contemporaneamente. Usando la “Teca Viola dell’Ametista”, hai rinunciato alle “Anime della Natura” ed io ero libero di combattere”. Vittoria memorabile, che costa però a Shyriuu cara, giacchè è stremato. Comunque la morte di Alberich libera Seiya e Marin, così come Hyooga che recuperano gli zaffiri perduti più il 5°, quello di Alberich. Marin riesce a rivelare ai cavalieri il segreto di Syd, ovvero che questi è protetto da un “Cavaliere Ombra” che interferisce in ogni scontro. In realtà, battersi con Syd significa battersi con due cavalieri allo stesso tempo. Con questa consapevolezza Seiya e Hyooga puntano decisi verso le porte di Asgaard, mentre Marin viene soccorsa da Shaina (Tisifone) che era giunta ad Asgaard con lo stesso intento della compagna.

Alle porte di Asgaard, nel frattempo, è già giunto Shun che si ritrova innanzi proprio Syd della Stella Mizar dell’Orsa Maggiore. Lo scontro è durissimo, anche se la “catena” di Shun riesce a bloccare i “Bianchi artigli della Tigre” del suo avversario, il freddo pungente generato dal cosmo di Syd rischia di gelarla, rendendola fragile come il cristallo. Privo della sua catena, Shun sarebbe vulnerabile innanzi alla forza dell’avversario. Non avendo altra scelta, Shun tenta il tutto per tutto, pronto a scagliare la sua “Nebulosa di Andromeda” contro l’avversario ma proprio quando potrebbe avere ragione di lui, un misterioso cavaliere interferisce nello scontro, bloccando il colpo di Shun e rivolgendogli contro i “Bianchi artigli della tigre”. Solo il tempestivo arrivo di Shaina, che gettà a terra Shun, sponstandolo dalla traiettoia del colpo, evita il peggio. Ora i due si ritrovano a fissare il volto del “Cavaliere Ombra” colui che ha sconfitto Aldebaran. Questi si chiama Bud (Alcor) ed è il gemello di Syd. HIlda di Polaris gli ha affidato l’incarico di vegliare sul God Warrior, nell’ombra, e solo alla morte di quest’ultimo lui potrà indossare l’armatura di Asgaard, ma solo se avrà fatto di tutto per salvarlo. Condannato a proteggere un fratello che ormai odia, Bud è estremamente pericoloso e si avventa contro Shun e Shaina con inaudita violenza. Shaina tenta di opporre resistenza con il suo “Cobra Incantatore” ma senza alcun esito. Fortunatamente arriva, inaspettato, Ikki che per l’ennesima volta è “risorto” proprio come l’Araba Fenice. Lo scontro tra Ikki e Bud è straordinario. I due paiono equivalersi e nessuno dei due riesce ad avere la meglio. Grazie al “Fantasma Diabolico”, Ikki scopre le ragioni dell’odio di Bud e si convince che in realtà questi ami Syd, così quando quest’ultimo si rialza e lo immobilizza per permettere a Bud di colpirlo, rimane inerme. Shun, preoccupato, vorrebbe intervenire per proteggere il fratello ma Ikki lo ferma. Adesso spetta a Bud decidere. Quest’ultimo, convinto dalle parole di Ikki e dall’atteggiamento di Syd, decide di abbandonare la battaglia e di portare al sicuro il fratello, hanno tanto da dirsi a da recuperare. Ikki prende lo Zaffiro, il sesto, questa volta “offerto” e non “preso” e, insieme a Shaina e Shun, corre verso Asgaard. Ora a proteggere HIlda è rimasto solo Sigfrido (Orion) della Stella Dubhe dell’Orsa Maggiore. Un God Warrior leggendario giacchè si narrà che sia praticamente invulnerabile. Il tramonto è vicino, così come la fine di Saori, i cavalieri devono sbrigarsi.

Sigfrido, innamorato segretamente di Hilda, farebbe di tutto per proteggerla. La sua potenza e la sua abilità sono strabilianti, uno dopo l’altro i Cavalieri di Athena vengono inesorabilmente sconfitti. Seiya viene ridotto ai minimi termini con pochi colpi, la stessa sorte tocca a Hyooga. Ikki riesce a oppore una qual forma di resistenza ma la “leggenda” pare essere vera, giacchè nessuno dei suoi colpi riesce a ferire il suo avversario. Alla fine anche Ikki giace al suolo, accanto a Shun, mentre un nuovo cavaliere sopraggiunge… Shyriuu. Questi, innanzi ad HIlda, tenta a più riprese di convincere Sigfrido della necessità di liberare Hilda dall’Anello del Nibelungo e lo invita a cedergli spontaneamente lo Zaffiro. Sigfrido si riufiuta di credere alle parole di Shyriuu e inizia uno scontro all’ultimo sangue che vede contrapposto il potere di due Draghi, quello del Nord (Sigfrido, secondo la leggenda, è invulnerabile perché si sarebbe bagnato nel sangue di un drago) e il Dragone di Shyriuu. Quest’ultimo intuisce, propriò perché essere lo specchio del proprio, il punto debole di Sigfrido e, a costo di rischiare la vita, si scaglia contro l’avversario, con l’unico intento di mostrarlo a Seiya. Questi, colpito dal coraggio del compagno, decide che il suo sacrificio non può essere vano e si rialza in piedi, pronto nuovamente alla lotta. Sigfrido comprende l’intento di Shyriuu e ne rimane turbato. Quale legame d’amicizia unisce quegli uomini che lui ora chiama nemici? Lo scontro con Seiya è durissimo ed entrambi rimangono feriti, ma Sigfrido è lungi dall’essere sconfitto. Le parole di rimprovero, tuttavia, di Hilda lo rendono consapevole, di colpo, della verità di quanto gli hanno raccontato i cavalieri di Athena. La sua amata Hilda è posseduta da una volontà aliena. Così, spontaneamente, si ferisce per poter staccare lo Zaffiro (il settimo e ultimo) dalla sua armatura e lo consegna a Seiya, affinchè lo usi per liberare Hilda. Ma i colpi di scena non sono finiti. Improvvisamente si leva la melodiosa melodia di un flauto e fa la sua comparsa un nuovo guerriero che indossa un’armatura dalle scaglie dorate presentandosi come Solenoto (Sirya) un Marin Generals. Dichiara che il suo signore è deluso per l’incapacità mostrata da Hilda di portare a termine l’incarico ricevuto. Sigfrido, avvertendo il pericolo, ingaggia un feroce scontro con il nuovo venuto, pronto a tutto pur di salvare HIlda compreso dare la vita perdendosi nel cosmo in un’esplosione di luce insieme al nemico che ha trascinato con sé. Le sue ultime parole sono per Seiya “Salva Hilda per me”. Ora nessun God Warriors può più ostacolare Seiya dalla sua missione, ma Hilda è lungi dal volersi arrendere. Stanchi per gli scontri sostenuti, i cavalieri di Athena si trovano in difficoltà. Consci che solo Seiyan può usare la “Spada di Odino” gli fanno scudo dai colpi scagliati dalla Celebrante di Odino. Seiya invoca l’aiuto di Odino, tendendo alla sua statua gli zaffiri ma pare che tutto ciò non basti. La disperazione si impossessa del cavaliere e solo l’intervento dello spirito dell’ex-nemico, Saga (Gemini) gli mostra la via. Tra sfavillanti bagliori di luce Seiya ricompare con indosso l’armatura di Odino, con in sé i poteri di un Dio. Timoroso di uccidere Hilda, esita ad affondare il colpo con la mitica spada ma è Odino stesso a guidare la sua mano. Distrutto l’Anello del Nibelungo lo spirito di Hilda torna finalmente libero e, insieme ai Cavalieri di Athena, corre verso Saori per salvarla prima che muora per effetto del gelo di Asgaard. Quando i nostri eroi giungono innanzi alla rupe, ove Athena giace priva di sensi, l’ennesimo colpo di scena scombina tutti i piani. Un’ondata anomala travolge la rupe e la scogliera, quando questa si ritrae della Dea non c’è traccia. L’oscuro nemico che ha teso i fili di quello scontro, ha deciso di mostrarsi, ma chi sara?…