LA LOTTA CONTRO ARLES
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Dopo la morte di Ikki, i
Bronze Saint, fanno ritorno al Palazzo dei Tornei, con il solo Elmo
dell’Armatura Sacra. Mentre stanno dando spiegazioni a Lady Saori, il Cavaliere
che li ha attaccati, Docrates, si presenta al Palazzo dei Tornei, più che mai
intenzionato a sottrarre a Lady Saori l’Elmo. Ne nasce una lotta furibonda
dove solo la collaborazione tra Shun, Hyoga e Seiya (se non rimembro male)
riesce ad avere ragione dell’avversario. Preoccupata, Saori fa fare
immediatamente delle ricerche sul “Grande Tempio” di cui ha parlato Ikki.
Qualcosa di anomalo, frattanto sta accadendo alle navi della flotta di Kido
(ovvero di Saori). Una di queste, con l’intero equipaggio, viene catturata da
misteriosi cavalieri che chiedono come riscatto… l’Elmo. Saori chiede a Seiya
e compagni di recarsi sul posto ed affrontare Morgana e i suoi tre Ghost
Saints. Dopo una dura battaglia, Seiya riesce a sconfiggere Morgana che si
rivela essere una Sacerdotessa Guerriero, sorella di Shaina, che confidava di
ottenere il perdono del Gran Sacerdote portandogli in dono l’Elmo. A quanto pare c’è sempre
di mezzo il Grande Tempio, in più spunta la figura del Gran Sacerdote. A questo
punto i nostri amici decidono di recarsi, dai rispettivi Sensei (coloro che
li hanno addestrati a Bronze Saints) per avere notizie più precise. Shiryu
parte per i Cinque Picchi, Seiyan per Athene e Hyoga per la Siberia. Shun,
invece, insieme a Lady Saori, Mylock e l’Elmo si trasferisce in una baita di
montagna. Seiya, giunto a
destinazione, viene maltrattato da Marin, il Silver Saint che l’ha addestrato
che gli impone di andarsene immediatamente perché non è il benvenuto,
lasciando perplesso il giovane. Visto che si ostina a volere delle risposte
viene attaccato anche da Shaina (che aveva addestrato Cassios il contendente
di Seiya all’armatura di Pegasus), decisa a fare fuori il “traditore”. Anche
se malconcio Seiya riesce ad andarsene, senza avere delle reali risposte. A
Hyoga non va meglio, il suo Sensei il Silver Saint dei Ghiacci lo attacca
deciso ad ucciderlo, additandolo come “traditore” del Grande Tempio. Pur con
la morte nel cuore è costretto ad uccidere il proprio Sensei, per difendersi,
sotto lo sguardo esterrefatto di Seiya che lo aveva raggiunto. Prima di
morire, rinsavito, il Silver Saints spiega a Hyoga che deve stare molto
attento. In realtà lui era sotto il controllo mentale del Gran Sacerdote di
Athene, la più alta carica rappresentante la volontà della Dea Athena in
Terra. Mette in guardia i ragazzi dai suoi poteri, avvertendoli che il Gran
Sacerdote sta dando loro la caccia ed è disposto a tutto. Preoccupati, i due
ragazzi, partono immediatamente per raggiungere Shun e Saori. Nel frattempo, un
incendio distrugge la Fondazione e Villa Kido. Mylock, torna a Nuova Luxor
per raccogliere informazioni ma viene catturato dal nemico. Un paio di giorni
dopo, alla Baita di montagna si presenta il Cavaliere della Fiamma insieme a
Gigars Primo Ministro del Grande Tempio, chiedendo che venga loro consegnato
l’Elmo. Mentre Saori si chiude in casa, Shun lo affronta. Ma le fiamme
generate dal colpo segreto del suo avversario, trapassano la difesa della sua
catena, senza contare che arrivano a lambire la Baita minacciando la stessa
Saori. Quando per Shun sembra finita ecco sopraggiungere, a sorpresa, Ikki
che spiega al fratello che come l’Araba Fenice anche lui è “risorto dalle sue
ceneri”. Ikki impiega poco ad avere ragione del Cavaliere della Fiamma ed ordina
a Gigars di riferire ad Arles che lui non appartiene più al male e che presto
si vendicherà. A battaglia appena
conclusa arrivano anche Seiya e Hyoga, sorpresi ma felici di ritrovare Ikki.
Questi spiega a tutti che Arles è il nome del Gran Sacerdote di Athena,
confidando che quando il suo Sensei ha fatto visita al Grande Tempio è
tornato mutato nel carattere e nello spirito, istruendolo all’odio e
facendone un sicario di Arles stesso. Un racconto che corrisponde, a grandi
linee, con quello fatto dal Silver Saint dei Ghiacci. Ad Atene, Arles apprende
le novità, e decide di mettere in campo la schiera dei Silver Saints a lui
fedeli. Per testare la lealtà di Marin viene inviata insieme a tre Silver
Saints, di cui il più potente è Misty (Eris) Cavaliere della Lucertola. Lo
scontro tra Seiya e i Silver Saint è feroce e durissimo. Marin studia un
espediente, attacca lei stessa Seiya, riducendolo in uno stato di morte
apparente, sperando che i compagni non se ne rendano conto, evitando nel
contempo che si rendano conto del suo tradimento al Tempio, ma il piano
fallisce e la Sacerdotessa viene sconfitta. Fortunatamente Seiya riesce a
dimostrarsi superiore agli avversari e salva la sua Sensei, che fugge,
sapendola dalla parte dei buoni. A questo punto, Seiya raggiunge i compagni
al diroccato Palazzo dei Tornei dove avviene la strabiliante scoperta, Lady
Saori Kido non è altri che la reincarnazione della Dea Athena. Il nonno
adottivo di Saori, Alman di Thule, in visita ad Atene aveva trovato un
giovane gravemente ferito che gli aveva chiesto di prendersi cura della bimba
in fasce, che teneva tra le braccia, ovvero la reincarnazione di Athena,
consegnandogli l’Armatura d’Oro affinchè venisse affidata al Prescelto che
l’avrebbe indossata per difendere la Dea, per poi morire. Si trattava di Aioros
(Micene) di Sagitter. Si scopre così che Arles, dopo avere assassinato il
vecchio Gran Sacerdote, ha tentato di uccidere la piccola, per impedire che
Athena tornasse tra gli umani, ma Aioros lo aveva fermato, fuggendo. Arles,
gli aveva inviato contro un sicario che lo aveva ridotto in fin di vita ma,
mosso a pietà, non aveva ucciso la piccola. Ora tutto pare quadrare, la
Guerra Galattica serviva a stabilire il Prescelto, mentre gli altri Saint
avrebbero rappresentato l’”esercito” della Dea. Ma non c’è mai pace, gli
attacchi dei Silver Saints, capitanati da Shaina, si susseguono (non li
indico tutti o questo riassunto diverrà lunghissimo). Durante uno di questi
attacchi, Shiryu diventa cieco per evitare l’attacco dello “Scudo di Medusa”
di Argor della Costellazione di Perseo. Senza il Saint del Dragone, e con
liti interne (tra Ikki e Seiya, con il primo che lascia Villa Kido ignorando
gli ordini di Saori), finiscono sotto l’ennesimo attacco di Shaina
accompagnata, questa volta, dal Silver Saint Damian della Costellazione del
Corvo il quale rapisce Lady Saori. Seiya, Shun e Hyoga si lanciano
all’inseguimento. Seiya, che li raggiunge per primo, viene messo fuori gioco dai
due Silver Saints ma, pronto a tutto si getta in un dirupo con Saori,
spezzandosi le braccia per attutire l’impatto della caduta, salvando la
giovane. A questo punto è Athena stessa a prendere l’iniziativa, per
proteggere Seiya, e Damien viene sconfitto (di fatto perde la ragione e si
lancia nel vuoto). L’arrivo, poi di Shun e Hyoga induce Shaina a battere in
ritirata. Sembra tutto finito ma così non è, giungono due nuovi Silver Saints
Dante (Vesta) e Capella (Agappe) che battono di due Bronze Saints di Athena,
gettandoli nel dirupo. Fortunatamente il tempestivo arrivo di Ikki rimette le
cose a posto, messo fuori gioco Dante, ingaggia un breve confronto con
Capella che in breve sconfigge. Quando Dante ha l’ardire di voler combattere
ancora ricompaiono Shun e Hyoga, che si era salvati grazie alla Catena di
Andromeda. Ikki lascia il campo di battaglia e Shun sconfigge Dante. A Nuova Luxor, mentre
Seiya è in ospedale per riprendersi dai colpi ricevuti, si ha notizia che
Ikki è tornato all’Isola della Regina Nera per chiudere i “conti”.
Preoccupati per l’amico Seiya, Shun e Hyoga lo seguono. Qui, Ikki si scontra
con un gruppo di essi compagni d’addestramento e con il suo “opposto”, ovvero
il Black Saint della Fenice. L’arrivo di Seiya e compagni riequilibra lo
scontro e Ikki, dopo avere dimostrato qual è la “vera” Fenice, sconfigge
Jango (colui che aveva conquistato l’Isola dopo la sua partenza). Inframmezzo alle varie
battaglie si scoprono tre nuove informazioni. Per aiutare Shiryu a
riaquistare la vista, Seiya parte per il Jamir, incontrandosi con il Grande
Muu che gli suggerisce di portare all’amico l’Acqua della Vita. Per Seiya non
è facile procurarsela, giacchè viene attaccato da Aracne, sicario di Arles, e
come se non bastasse la medesima pare inutile, Shiryu continua a restare
cieco, ma il suo Sensei dice di non disperare, l’Acqua della Vita farà
effetto, basta dargliene il tempo. Altra scoperta, Shaina è così infervorata
nel tentare di uccidere Seiya perché questi ha veduto il suo volto. (Se ciò
accade, una Sacerdotessa Guerriero è costretta o ad uccidere l’uomo che l’ha
vista o ad amarlo). Alla fine, Shaina confida, in un drammatico confronto, a
Seiya di amarlo. Terza scoperta, la più sconvolgente. L’Armatura Sacra non è
l’unica. Ci sono ben 12 Armature d’Oro ciascuna appartenente ad un Gold
Saints, i Cavalieri più vicini ad Athena. Ciò diventa noto quando Aioria Gold
Saint del Leone e fratello minore di Aioros, si presenta a Nuova Luxor per
uccidere Seiya. Durante lo scontro, impari, per proteggere Seiya, Shaina
viene ferita gravemente da Aioria, che pentito per non aver saputo trattenere
il colpo, decide di mettere termine, per il momento, al confronto assicurando
che si prenderà cura della donna. Aioria non pare un sicario spietato e Lady
Saori tenta di convincerlo che Aiolrs non era un traditore ma che lo è Arles.
A riprova di tutto ciò il mitico Gold Cloth di Sagitter si dispone sul corpo
di Seiya come a designarne il prescelto. Aioria però non è convinto e allora
Athena gli si rivela con il suo cosmo, “aprendo gli occhi” al giovane stolto.
Aioria torna ad Atene intenzionato a smascherare Arles ed avverte Athena e i
Bronze Saints che verranno altri Gold Saints a cercarli. Di fatto, ai Cinque
Picchi si presenta Death Mask, Gold Saint di Cancer, intenzionato a ricondurre
Rooshi, il Sensei di Shiryu, al Grande Tempio affinchè reindossi il mitico
Gold Cloth di Libbra. Si scopre pertanto che questo è un Gold Saint. Rooshi
si rifiuta e Death Mask è pronto ad ucciderlo ma Shiryu, pur se cieco e
nettamente inferiore, come potere, all’avversario ingaggia la lotta al posto
di Rooshi. Lo scontro è durissimo per il giovane Dragone, ma l’intervento
tempestivo di Muu, che si rivela essere il Gold Saint dell’Ariete, fa battere
in ritirata Death Mask. Ormai è chiaro, lo
scontro con Arles è inevitabile. Lady Saori e i suoi cavalieri si avviano
verso Atene. Bhè, Shun ha qualche problemino,
giacchè due ex-compagni di addestramento cercano di ucciderlo e l’amica Nemes
tenta in tutti i modi di impedirgli di partire, temendo che possa morire. Di
fatto, ad Atene giungono Saori, Seiya, Shiryu (che ha appurato che pur se
cieco è lo stesso in grado di combattere), e Shun. Ikki ha dichiarato che li
raggiungerà in seguito, perché deve riparare l’armatura danneggiata negli
ultimi scontri. Appena scesi dall’aereo, i nostri eroi vengono raggiunti da
Trami (Betelgeuse) che dichiara di essere la guida inviata da Arles.
Perplessi i cavalieri apprendono che Saori ha inviato una lettera al Gran
Sacerdote annunciandogli il loro arrivo. Giunti ai piedi della scalinata che
conduce al Grande Tempio, Trami getta la maschera, è un Silver Saints, ed
attacca il gruppo. Seiya ne ha presto la meglio ma, sfortunatamente, una
freccia di Trami ha trafitto il petto di Lady Saori. Trami, prima di morire,
spiega che i Cavalieri di Athena hanno 12 ore per superare le 12 Case dello
Zodiaco, ciascuna custodita da un Gold Saint, per raggiungere la 13^ Casa ove
risiede il Gran Sacerdote e che, solo questi può togliere la freccia dal
corpo di Athena, se ciò non avverrà la donna morirà. Le ore verranno scandite
dalla “Meridiana dello Zodiaco”, visibile da ogni Casa. Un’ora per ogni Casa,
quando la fiammella si spegne il tempo per quella Casa è finito. Senza
perdersi d’animo i cavalieri partono alla volta della 1^ Casa dell’Ariete
dove trovano ad aspettarli Muu. Egli non tenta di ostacolarli, se vogliono
possono attraversare subito la sua Casa, ma li avverte che le loro armature
sono danneggiate e potrebbero andare in pezzi al primo scontro. Lui può
ripararle tutte e quattro ma gli occorre un’ora di tempo. I Bronze Saint
accettano la proposta. La fiamma della 1^ Casa si estingue e i giovani
indossano le armature prodigiosamente riparate da Muu che li mette in guardia
contro i Gold Saint. Spiegando loro che sono superiori perché conoscono in
pieno il loro cosmo, per batterli debbono scoprire in loro il “settimo
senso”. Nella
2^ Casa trovano il primo vero ostacolo, Aldebaran del Toro che si dimostra
subito temibilissimo. Con un solo attacco mette al tappeto sia Shiryu che
Hyoga e Shun, che avevano tentato di attraversare la 2^ Casa senza colpo
ferire (i quattro avevano infatti stabilito di procedere separatamente, solo
uno di solo si sarebbe fermato, per ogni casa, a combattere con il Gold Saint
di essa custode). Seiya ingaggia un durissimo scontro. Aldebaran non solo è
molto potente ma velocissimo e Seiya finisce presto ridotto ai minimi termini
ma il cosmo di Athena prima, che gli ridà vigore, e quello di Marin che gli
fornisce preziosi suggerimenti per lo scontro, lo fanno rimettere in piedi.
Lo scontro è durissimo ma Seiya, dentro di sé, per un solo istante scopre il
“Settimo senso”, intravedendo il colpo di Aldebaran, lanciato alla velocità
della luce, e scoprendo il suo punto debole. Istigando l’attacco successivo
riesce a colpire l’avversario, tagliando un corno della sua rilucente
armatura dorata. Seiya fa presente che ora che conosce il suo punto debole
può batterlo e lo prega di farsi da parte. Incredibilmente Aldebaran si
dichiara sconfitto e lascia passare il giovane. Ora, però, tocca agli altri
tre cavalieri superare l’ostacolo. I tre decidono di unire le loro forze in un
un colpo solo, potenziando di fatto la Polvere di Diamanti di Hyoga che
immobilizza, nel ghiaccio, il braccio di Aldebaran. Questi, dichiarandosi
sconfitto li lascia passare avvertendoli però che Seiya è l’unico che
realmente abbia sfiorato il “settimo senso” e che con gli altri Gold Saints
non sarà così facile. Alla
3^ Casa di Gemini i tre trovano Seiya fermo innanzi all’ingresso. Il
cavaliere spiega di avere più volte attraversato la Casa, deserta, ma quando
era convinto di avere trovato l’uscita si è sempre trovato all’entrata.
Decidono di attraversarla insieme, ma com’era accaduto a Seiya si ritrovano
tutti al punto di partenza. All’improvviso la Casa si “sdoppia”. Ora ci sono
due entrate. I cavalieri decidono di dividersi, Shiryu e Seiya da un lato e
Hyoga e Shun dall’altro. Il gruppo di Seiya riesce ad attraversare la 3^ Casa
grazie alla cecità di Shiryu che, non vedendo, non cade negli inganni delle
illusioni di Gemini. Così i due si avviano spediti verso la 4^ Casa. Nella
3^ rimangono però Hyoga e Shun, che sono meno fortunati, e si ritrovano
innanzi l’armatura, all’apparenza vuota, del Gold Saint. Lo scontro è di
breve durata, i colpi dei due nulla possono contro il misterioso cavaliere.
Hyoga cade presto vittima della “Dimensione Oscura” e così sarebbe anche per
Shun se il cosmo di Ikki, dall’isola di Canon ove si è recato per riparare
l’armatura, non disturbasse i poteri del Gold Saint di Gemini. Shun si
ritrova nuovamente nella 3^ Casa ma di Hyoga non c’è traccia e il suo cosmo
pare disperso nel nulla. Shun, potrebbe approfittare della situazione
favorevole, giacchè Gemini pare preoccupato a scoprire chi lo ha ostacolato,
per abbandonare rapidamente la 3^ Casa ma decide di restare, nella speranza
di poter ancora salvare Hyoga. Lo scontro riprende ed è durissimo. Alla fine,
Shun decide di fare quello che, per molto tempo ha sempre rifiutato di fare,
attaccare per primo l’avversario. Utilizza così la Catena d’Attacco, convinto
ormai che il Cavaliere di Gemini non sia realmente in quella Casa ma che vi
sia solo la sua emanazione cosmica, per scovare il nemico. Di fatto la Catena
non fallisce e raggiunge Gemini alla 13^ Casa. Si scopre così che Arles è in
realtà il Gold Saint di Gemini. Preoccupato che Shun possa scoprire la sua
identità, Arles decide di lasciar passare il giovane dalla 3^ Casa, altri
Gold Saints lo uccideranno per lui. Alla
4^ Casa, frattanto, Shiryu e Seiya si imbattono in una vecchia conoscenza del
primo, ovvero Death Mask. Shiryu prega Seiya di proseguire, si fermerà lui ad
affrontarlo. Così avviene. Lo scontro si presenta subito durissimo. Death
Mask utilizza da subito il suo colpo segreto “Gli stati di spirito”, di fatto
sbattendo, è il termine appropriato, l’anima di Shiryu in Ade, ove lo
raggiunge per gettarlo, personalmente, nella “Bocca di Ade” ovvero il luogo
del “non ritorno”. Qui, Shiryu scopre di avere riacquistato la vista, ma solo
per vedere, tra le anime vaganti dirette alla “Bocca di Ade” quella di Lady
Saori e di Hyoga. Lo scontro con Death Mask, che lo ha raggiunto, è
durissimo. Il cosmo di Athena lo protegge, riportandolo nella 4^ Casa, ma è
una vittoria illusoria giacchè, privo del “settimo senso” non riesce neanche
a sfiorare Death Mask con il “Drago Nascente” e di fatto viene risbattuto, da
questi, in Ade. Qui, le preghiere di Shunrei (che dai Cinque Picchi prega
incessantemente per la salvezza del suo amato Shiryu), disturbano i poteri di
Death Mask, che senza esitazione alcuna usa i suoi vasti poteri per gettare
la giovane, col proprio cosmo, nella Cascata. Shiryu, che vede con gli occhi
della mente l’accaduto, accecato dalla rabbia e dal dolore per la perdita
dell’amata Shunrei si scatena e il pacato cavaliere del Dragone si scatena in
una furia inarrestabile che riduce ai minimi termini Death Mask (si tratta dell’Ira
del Dragone (L’unica volta che si vede Shiryu perdere completamente il
controllo). Lo scontro prosegue, senza esclusione di colpi finché, lo stesso
Gold Cloth di Death Mask lo respinge, staccandosi da lui e lasciandolo inerme
al “Drago Nascente” di Shiryu. Sconfitto il Gold Saint di Cancer, Shiryu si
ritrova nuovamente nella 4^ Casa mentre calde lacrime di disperazione bagnano
il suo viso. Attraverso il suo cosmo, percepisce la voce di Rooshi
rassicurarlo Shunrei è salva lui stesso ha bloccato il cosmo di Death Mask.
Rincuorato Shiryu si alza in piedi e, dopo un istante, si rende conto che ci
vede di nuovo. Rooshi gli spiega che l’Acqua della Vita insieme al “settimo
senso” che egli ha sfiorato, gli hanno ridato la vista. Anche il fuoco della
Casa di Cancer si è spento. (N.d.n. – Ora accadono quattro avvenimenti la cui
esatta sequenza temporale mi sfugge. Ve li narro pertanto così come li
rammento). Hyoga, al contrario di quanto possa apparire, non si è perso nella
“Dimensione Oscura” di Gemini, il cosmo di un altro Gold Saints lo ha
teletrasportato nella 7^ Casa di Libbra. Si tratta di Camus, Saint dell’Acquario
e sensei del Saint dei Ghiacci. Lo scopo di Camus, che per l’occasione ha
lasciato incustodita l’11^ Casa è quello di completare l’addestramento di
Hyoga, per permettergli la scalata al Grande Tempio. Camus rinfaccia a Hyoga
che la sua debolezza è legata ai sentimenti che prova, in ispecie per la madre
scomparsa e per aver ucciso il suo sensei. Al fine di spronarlo a reagire,
usa i suoi poteri per fare inabissare (ove Hyoga non potrà più arrivare) il
corpo della madre. La disperazione e il dolore annientano il Saint del Cigno
che invece di reagire scoppia in lacrime. Camus comprende d’aver fallito e,
nell’intento ultimo di proteggere l’allievo, lo sconfigge con il “Sacro
Acquarius” prima di ibernarlo in una Teca di Ghiaccio, affinchè si risvegli
in un epoca priva di pericoli, poi se ne va. Ikki,
sempre all’Isola di Canon, si sta preparando a raggiungere i compagni ma due
ignoti Saint lo attaccano, si tratta di discepoli di Shaka il Gold Saint
della Vergine. Loto e Pavone non esitano ad attaccare la gente del Villaggio,
compresa una ragazzina, per stanare il Saint della Fenice. Ikki si
sbarazzerebbe presto di loro, non fosse che il cosmo di Shaka si intromette
nel duello, paralizzandogli i centri nervosi, rendendolo inerme agli attacchi
nemici. In un primo tempo è Athena ad interferire nello scontro, bloccando i
poteri di Shaka, in un secondo momento è l’appello accorato della ragazzina.
Il cosmo della Fenice torna ad ardere e per i due avversari non c’è scampo.
Nel frattempo, ai piedi del Grande Tempio, Cassios si sta prendendo cura di
Shaina (ricordate che era stata colpita da Aioria? – N.d.n.). Quest’ultima è
in pensiero per Seiya e vorrebbe correre in suo aiuto. Cassios, innamorato di
Shaina, decide di agire in vece della donna pur odiando a morte colui che
l’ha privato del Cloth di Pegasus. Tornando
alle dodici case, la “Meridiana dello Zodiaco” mostra ora il fuoco del Leone.
Seiya è il primo a raggiungere la 5^ Casa, convinto di trovare in Aioria un
alleato, ma questi, plagiato da Arles che controlla la sua mente (come con il
Silver dei Ghiacci), tenta in ogni modo di ucciderlo. Solo l’intervento di
Cassios, che si sacrifica frapponendosi tra il colpo di Aioria e Seiya, fa
rinsavire il Gold Saint che, dopo avere curato le ferite di Seiya, abbandona
la 5ì Casa per portare il corpo di Cassios a Shaina. Lungo la corsa verso la
6^ Casa Seiya viene raggiunto da Shiryu e Shun e insieme entrano nella Casa di
Virgo. Qui, Shaka, ha rapidamente ragione dei tre ma non riesce a dar loro il
colpo di grazia, Ikki è giunto in loro soccorso. Lo scontro tra i due è di
quelli memorabili. Shaka, guardiano della “Porta di Ade” tentà di spedirvi
Ikki che, prontamente, torna in vita, rammentando al Gold Saint che come la
Fenice risorge sempre dalle sue ceneri. Ikki tenta il suo colpo segreto, il
“Fantasma Diabolico” che tuttavia non può sortire effetto su colui che
discende e ritorna da Ade senza problema alcuno. Di fatto, Shaka, tenta
l’”Abbandono dell’Oriente”, ma la volontà di Ikki è più forte. Neanche le
“Ali della Fenice” hanno però effetto, se non privare Shaka dell’elmo. A
questo punto Shaka opta per il suo colpo segreto il “Sacro Virgo”, e per la
prima volta durante lo scontro apre gli occhi. Questo colpo gli permette di
privare l’avversario dei cinque sensi. Convinto di avere sconfitto Ikki si
rivolge contro Shun e compagni che si sono ridestati, ma Ikki,
sorprendentemente seppur cieco, sordo, muto e quant’altro, ha acquisito il
“settimo senso” e il cosmo della Fenice pervade l’intera 6^ Casa. Con astuzia
aggira Shaka, portandosi alle sue spalle, deciso a fondersi con lui in un
unico cosmo, estinguendo entrambi i loro poteri. A nulla valgono le suppliche
di Shun e l’intervento del cosmo di Athena, Ikki e Shaka spariscono in un
luminescente cono di luce e, nella sesta casa, rimane solo il Gold Cloth
della Vergine, vuoto. Non c’è tempo per piangere la scomparsa di Ikki,
occorre affrettarsi verso la 7^ Casa. Qui i tre amici trovano Hyoga,
imprigionato nel Ghiaccio. Shiryu sa bene che in quella casa non troveranno
ostacoli, giacchè è custodita da Rooshi, che permette al suo Gold Cloth di
consegnare una delle cinque armi gemelle che lo compone a Shiryu, affinchè
liberi dal ghiaccio l’amico. L’operazioe riesce, ma Hyoga è gelido e Shun si
offre di aiutare l’amico, dicendo che sa come fare. Così Seiya e Shiryu si
avviano decisi all’8^ Casa di Scorpio. Qui trovano ad attenderli Milo,
temibile Gold Saint, colui che ha ucciso Albione il sensei di Shun. Mentre
Seiya e Shiryu ingaggiano battaglia, sopraggiunge Hyoga, che porta con sé un
esausto Shun. Spiega agli amici che il Saint di Andromeda ha dato fondo a
quasi tutte le sue energie per salvarlo e, sentendosi in debito, decide di
affrontare da solo Milo. Seiya e Shiryu accettano e grazie ad un diversivo,
superano l’8^ Casa mentre Hyoga ingaggia battaglia. Le “Onde di Scorpio” sono
temibile e bloccano i centri nervosi di Hyoga rendendolo inerme al colpo
segreto di Milo ovvero “La Cuspide Scarlatta”. Di fatto una puntura, come
quella dello Scorpione, intrisa di veleno, una per ogni stella della
costellazione. Incredibilmente, il desiderio di aiutare gli amici, di salvare
colei che sa essere la reincarnazione di Athena, permette Hyoga di resistere
a tutte le punture, persino alla mortale “Antares”. Colpito da questo
indomito coraggio e dal sincero sentimento di amicizia che traspare dai gesti
del cavaliere, Milo arresta l’emoraggia e il veleno, consentendo a Hyoga e
Shun di passare. La
9^ Casa di Sagitter, in teoria, non dovrebbe riservare sorprese, giacchè
Aiolos è colui che ha salvato Athena, 13 anni prima. Ma non tutto fila
liscio. Tutti e quattro i Bronze Saint vengono catapultati in una sorta di
labirinto carico di insidie mortali. L’ultima prova che Aiolia di Sagitter
chiede loro per provare che sono degni Saint della Giustizia. Accade poi
qualcosa di straordinario, il Gold Cloth di Sagitter inizia ad emettere un
suono dolce e triste che, per assonanza, si ripete in ogni Casa accompagnato
dalla risposta di tutti e 11 gli altri Gold Cloth, compreso quello che ha
indosso Arles-Gemini. Si tratta dell’Eufonia di Sagitter. Ora, bisogna
affrontare la 10^ Casa, quella di Capricorn custodita da Shura. Questa volta
è Shiryu che decide di affrontare la lotta. Seiya deve proseguire, giacchè
per tutti è l’unico in grado di salvare Lady Saori, Shun è ancora debole e lo
stesso vale per Hyoga. Lo scontro con Shura è durissimo. I colpi migliori di Shiryu
sembrano non sortire effetto alcuno su Shura che può vantare, per contro, una
potentissima arma, “Excalibur” la mitica spada, dono di Athena in persona,
che egli cela nel suo braccio destro. Shiryu lo accusa di essere “cieco”, si
vanta tanto del dono fattogli da Athena e nemmeno la riconosce, servendo
Arles. Giacchè i suoi colpi migliori nulla possono contro Shura, Shiryu gioca
la sua ultima carta la “Pienezza del Dragone” che di fatto corrisponde ad un
suicidio giacchè nessun Saint
può sviluppare un cosmo superiore alla Dea senza pagarne lo scotto. A nulla
vale l’intervento della Dea stessa dal dissuaderlo, ma è sufficiente ad
“aprire gli occhi” a Shura che in extremis mette in salvo Shiryu, bloccando
in parte il suo colpo, sacrificando se stesso. All’11^
Casa, giungono in tre. Seiya, Hyoga e Shun, ma il Saint del Cigno ha un conto
in sospeso con Camus e prega i compagni di andare, lo affronterà lui. Questa
volta Hyoga non esista e addirittura mostra a Camus di avere fatto propria la
sua stessa sacra tecnica il “Sacro Acquarius”. I due si affrontano con lo
stesso colpo, chi si avvicina di più allo zero assoluto vincerà. Questa volta
l’allievo supera il maestro e Camus, morendo, di fatto riconosce in Hyoga il
suo successore, ma lo sforzo è stato eccessivo per il Saint di Athena, che
crolla al suolo esanime. Seiya
e Shun giungono così alla 12^ e ultima casa, custodita da Aphrodite Gold
Saint dei Pesci. Questi confessa di avere dato una mano a Milo per uccidere Cepheus
(Albione) e Shun decide che quello scontro deve essere il suo. Seiya procede
pertanto verso il Grande Tempio, convinto di avere la strada spianata. Di
fatto incappa in una trappola. Le rose rosse che ricoprono la scalinata sono
intrise di veleno e rischiano di ucciderlo. Shun frattanto ingaggia lo
scontro con Aphrodite. Grazie alla sua Catena di Difesa, ferma le “Rose
Rosse” del Gold Saint. Anzi, con la sua Catena d’Attacco riesce a ferire i
volto dell’avversario che, inferocito decide di dargli la morte con la “Rosa
Nera”, che procura una morte atroce. Anche questa volta la Catena di Difesa
riesce a fermare il colpo di Aphrodite ma va in frantumi, come prima era
successo per quella d’attacco. Sta per iniziare lo scontro decisivo.
Aphrodite prepara la “Rosa di sublime bellezza”, una rosa bianca che si
intinge del sangue della vittima, divenendo rossa alla morte di questa. Shun,
usa il suo colpo segreto, che mai in battaglia ha sfoggiato, giacchè ne teme
la devastante potenza, ma deve salvare Seiya e Athena e pertanto è pronto
alla lotta. La “Nebulosa d’Andromeda” non lascia scampo ad Aphrodite ma la breve
esitazione di Shun gli è fatale, la rosa lo ha colpito in pieno petto. Al
suolo rimangono due corpi esanimi. Seiya, intanto è nei guai, il veleno delle
rose lo ha quasi paralizzato. Arriva, inaspettatamente, in suo aiuto Marin
che usa la sua maschera d’argento per impedire a Seiya di respirare ancora il
nauseabondo e letale odore. Seiya si riprende, ma Marin sta subendo l’effetto
delle rose. Per salvarla le rende la maschera e con il “Fulmine di Pegasus”
spazza via i nefasti fiori. Ma non può restare con Marin, deve correre da
Arles, il fuoco dei Pesci si è quasi spento. Nelle
stanze di Arles trova un’insolita sorpresa. Il Gran Sacerdote, con il volto
scoperto e un’espressione triste sul volto lo prega di recarsi dietro
l’altare, salire la gradinata che porta alla Statua di Athena e usare lo
Scudo della statua per salvare la Dea. Basta che lo punti contro la freccia
che la giovane ha sul petto. Seiya, perplesso, segue il suggerimento. Da
quando era iniziato lo scontro alle 12^ Case, Arles era entrato in conflitto
con Saga, la parte buona e devota ad Athena di Gemini. Di fatto è Saga che
accoglie, in un primo tempo, Seiya, purtroppo Arles riprende il sopravvento e
con furia cieca priva Seiya dei cinque sensi con l’ausilio del “Sacro
Gemini”. Nel frattempo, alla 6^ Casa di Virgo avviene un fatto straordinario.
Shaka è riuscito a tenere separato il suo cosmo da quello di Ikki e prega
Muu, dotato di telecinesi, di riportare entrambi al Grande Tempio. Così sia
Shaka che Ikki tornano in vita. Shaka spiega che durante lo scontro ha
riconosciuto il cosmo di Athena e vuole che Ikki dia una mano a Seiya. Ikki
non se lo fa ripetere due volte e raggiunge Seiya ed Arles prima che
quest’ultimo gli dia il colpo di grazia. Ikki si sostituisce al compagno
nello scontro, pregandolo di approfittarne per usare lo Scudo di Athena per
salvare la Dea. Lo scontro tra Ikki e Arles è violento. Ikki vuole vendetta
per il male che Arles gli ha fatto, mentre quest’ultimo è deciso a fare
pagare ad Ikki il suo tradimento. Arles usa la “Dimensione Oscura”, per poi
“dedicarsi” nuovamente a Seiya, ma Ikki ritorna indietro, facendogli presente
che quel colpo su di lui, suo allievo, non ha effetto. Inferocito per
l’intromissione della Fenice, Arles si accanisce contro Ikki, travolgendolo,
ma Seiya riesce nell’intento e grazie allo scudo dorato, proprio nell’istante
in cui il fuoco dei Pesci si estingue, il fascio di luce da esso generato
raggiunge la freccia di Trami che scompare, mentre la ferita si rimargina.
Inferocito per il fallimento del suo piano, Arles si accanisce contro Seiya e
Ikki mentre Athena, accompagnata dai Gold Saint sopravvissuti, sale verso il
Grande Tempio riportando in vita, strada facendo, Hyoga, Shiryu e Shun. Alla
fine giunge innanzi ad Arles, che è lungi dall’essere sconfitto. Aioria,
Aldebaran, Muu, Milo e Shaka vorrebbero battersi con lui, ma Seiya sostiene
che è compito suo sconfiggerlo. Unendo il proprio cosmo a quello di Shiryu,
Shun, Hyoga e Ikki scatena la “Cometa di Pegasus” che prende in pieno Arles.
Ma questi è ancora vivo e vegeto. Fatto curioso, l’elmo di Gemini, perso
durante lo scontro, ha due facce una malvagia e una buona e, mentre quella
malvagia si incrina per una crepa, quella buona “piange”. Arles, accecato
dalla rabbia, si scaglia contro Athena ma in quel mentre l’armatura di Gemini
va in frantumi, come il lato malvagio dell’Elmo, e Saga riprende il
sopravvento, usando lo scettro di Athena per suicidarsi, non prima di aver
chiesto perdono per il male commesso. Athena rassicura Saga che riposerà
nell’Elisio accanto ai Saint della Giustizia. E’ finita, le armature dei
Bronze Saint sono danneggiate gravemente ma ogni Gold Saint si offre di
ripararle, mentre i valorosi Saint di Athena si godono un meritato riposo. La
pace così duramente conquistata durerà o già una nuova minaccia si profila
all’orizzonte?… |